Confrontare i prezzi tra i più importanti fornitori di Cloud Computing IaaS non è così semplice come paragonare i costi di una macchina virtuale rispetto a un altra. Ci sono diversi fattori che influiscono sui prezzi, come dimensioni e tipo delle VM e durata del contratto, solo per citarne alcuni.

Come si fa quindi a sapere quale vendor offre la soluzione più conveniente? La chiave è capire le diverse offerte di Amazon Web Services, Microsoft Azure e Google Cloud Platform e quindi determinare quale risponde meglio alle proprie necessità.

Confrontare i costi del cloud è complicato”, spiega il post di RightScale che analizza le offerte cloud dei principali fornitori. “Può essere difficile fare confronti puntuali, perché i provider offrono diversi modelli di pricing, opzioni di sconto personalizzate e frequenti riduzioni dei prezzi”. Tuttavia, studiando in modo approfondito le diverse offerte, RightScale ha elaborato alcuni consigli per fare la scelta più vantaggiosa.

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Come risparmiare

Un vantaggio dell’IaaS è che i clienti possono fruire delle risorse a seconda delle necessità. Ma il modo più costoso per comprare macchine virtuali basate su cloud è pagarle on-demand. Se è possible impegnarsi in un contratto a lungo termine, si risparmia denaro.

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Per quanto riguarda AWS, il modo migliore per risparmiare è utilizzare Reserved Instances (RI). “Un contratto da un anno o tre anni dà diritto a uno sconto. Più lungo è il contratto maggiore è lo sconto“, spiega RightScale. “Il vantaggio economico aumenta se si paga tutto, o anche solo alcuni elementi che si utilizzeranno, in anticipo”. RightScale sostiene che il risparmio con le RI rispetto alle VM on-demand varia dal 24% al 75%.

Come si utilizzano le RI? La scelta dipende dai carichi di lavoro. Se le proprie esigenze sono piuttosto stabili nel tempo, RightScale consiglia di acquistare fino all’80% o al 90% delle VM come RI. Per i carichi di lavoro con esigenze più variabili RightScale raccomanda di mantenersi tra il 30% e il 50%, aggiungendo eventualmente altre VM in modalità on-demand.

Google ha un modello diverso per incentivare i clienti a massimizzare l’uso del cloud, che si chiama Sustained Usage Discounts (SUD). “Il SUD, che avviene automaticamente e non richiede alcun impegno in anticipo, vi offre uno sconto su ogni fattura mensile in base alla percentuale di tempo in cui sono state eseguite le istanze in una certa famiglia”, spiega RightScale.

In sostanza, più si utilizza la macchina virtuale, meno costosa diventa. Se un’istanza viene eseguita per il 25% del tempo in un mese, è previsto uno sconto del 20% su un utilizzo futuro; se iene eseguita per il 50% del mese viene applicato un ulteriore sconto del 20%. Se funziona per il 100% di un mese, è previsto uno sconto del 30% rispetto ai prezzi on-demand.

Microsoft offre gli Enterprise Agreement (EA), che sono negoziati direttamente con i singoli clienti. Non ci sono tariffe e metodi di sconto disponibili pubblicamente, ma RightScale sottolinea che i venditori di Microsoft offrono sconti significativi per impegni a lungo termine.

Il confronto dei costi

E’ difficile dire quale fornitore cloud ha le macchine virtuali meno costose, perché ognuno offre opzioni molto diverse. Attraverso l’analisi delle opzioni, tuttavia, RightScale è giunta ad alcune considerazioni di carattere generale: se i clienti utilizzano una unità di memoria a stato solido, allora Microsoft Azure tende a essere l’opzione più conveniente; se non avete bisogno di SSD, allora Google di solito offre il miglior affare; AWS si colloca in genere come opzione intermedia tra i tre provider.

Combinando le offerte per i contratti a lungo termine, come RI, SUD ed EA, diventa ancora più difficile stabilire dove si risparmia di più. In generale, comunque, sui prezzi delle macchine virtuali on-demand Google ha il prezzo più basso, mentre Azure è allineato o batte AWS.

Altri fattori da considerare

Ci sono molte variabili che incidono sul costo finale, come per esempio la collocazione geografica delle risorse. Le operazioni domestiche sono generalmente meno costose di quelle internazionali per la maggior parte dei provider. Se siete in grado di separare i carichi di lavoro, Google e Microsoft hanno un’offerta per minuto sui prezzi dei carichi di lavoro, mentre AWS offre solo prezzi su base oraria.

I clienti devono anche mettere in conto un surplus per l’utilizzo di una macchina virtuale basata su Windows rispetto a un sistema operativo open source, anche quando si utilizza Azure.

Per alcuni clienti, infine, il costo può non essere la preoccupazione principale. Per esempio, un fattore come la confidenza di uno sviluppatore con una piattaforma e strumenti specifici offerti da un provider può essere un criterio di scelta più importante rispetto alla sola valutazione dei costi.