Spesa Internet of Things nel 2016: dominano manifattura e trasporti
Secondo gli ultimi dati diffusi da IDC sulla spesa IoT nel 2016, l’ammontare di questo settore è stato di 737 miliardi di dollari tra hardware, software, servizi e connettività. Cifre che iniziano a essere decisamente importanti, ma IDC prevede che da qui al 2020 il tasso di crescita annuo del mercato IoT aumenterà in media del 15,6%, tanto che nel 2020 si prevede una spesa complessiva di 1.300 miliardi di dollari.
Nell’anno appena conclusosi sono stati soprattutto il manufacturing (178 miliardi di dollari), i trasporti (78 miliardi) e le utility (69 miliardi) a muovere il maggior numero di investimenti in IoT. Si capisce già da questi dati come l’Internet of Things a livello consumer non sia nei primi posti e nel 2016 si è in effetti assestata in quarta posizione, sebbene nel 2020 sia previsto un avanzamento al terzo posto in classifica.
Nei prossimi anni comunque IDC prevede che gli investimenti maggiori nel settore saranno quelli di stampo cross-industry, ovvero applicazioni IoT che interesseranno tutti i comparti della Internet of Things come le auto connesse, gli smart building e le smart home. A crescere più rapidamente nei prossimi quattro anni saranno invece i settori assicurativo, consumer, sanità e retail.
È anche interessante notare come, per quanto riguarda i casi specifici di utilizzo di soluzioni IoT nel 2016, ai primi posti della classifica ci siano l’automazione delle attività di manufacturing (102,5 miliardi di dollari investiti), il monitoraggio delle flotte (55,9 miliardi) e le implementazioni di Smart Grid (57,8 miliardi). Le applicazioni legate alla Smart Home raggiungeranno però i 63 miliardi di dollari nel 2020, diventando così quelle con il maggior tasso di crescita nei prossimi anni.
IDC passa poi in rassegna alle categorie di prodotti per i quali si è speso di più. L’hardware la farà da padrone nel 2020 con 400 miliardi di dollari, ma crescerà meno nel corso degli anni rispetto ai tassi più elevati che faranno registrare nell’ordine software, servizi e connettività.
Infine un cenno alla distribuzione geografica della spesa IoT, con l’area Asia/Pacifico che crescerà maggiormente nel periodo preso in esame e con l’Europa Occidentale in cui nel 2020 l’IoT di stampo consumer arriverà al secondo posto subito dopo il manufacturing, superando sia i trasporti, sia le utility.