Lenovo Yoga 700: recensione dell’ultraportatile da 11’’ che sfida il MacBook

Lenovo Yoga 700
Non è un mostro di potenza e il trackpad è migliorabile, ma il Lenovo Yoga 700 da 11’’ è un ultraportatile molto conveniente che punta tutto su autonomia, display e design a 360 gradi.

Il Lenovo Yoga 700 da 11’’ è un notebook con uno scopo ben preciso, ovvero offrire l’esperienza di un ultraportatile con uno dei rapporti qualità-prezzo sul mercato più convenienti in assoluto. Inoltre, grazie al display touch e al design a 360 gradi, è un portatile che si presta anche a diversi tipi di utilizzo.

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Prezzo

Il Lenovo Yoga 700 da 11’’, venduto con Windows 10 Home a 64 bit, ha un prezzo di listino di 819 euro e, in Italia, è offerto solo nella configurazione oggetto di questa prova. Al momento però è possibile acquistarlo direttamente sul sito italiano di Lenovo a 599 euro, grazie a un’offerta che fa risparmiare ben 220 euro.

Design

Lenovo Yoga 700

Con un display da 11,6’’ non si può pensare di fare le stesse cose che si farebbero con un 15’’ con la stessa comodità e praticità. Un compromesso insomma è d’obbligo, ma se siete utenti che dovete portarvi continuamente dietro un laptop, considerate che lo Yoga 700 pesa solo 1,06 Kg e ha uno spessore di 1,5 cm.

Ne esce un portatile molto simile, proprio per questi valori, a modelli ben più costosi, con in più la comodità della cerniera a 360 gradi che permette di utilizzare il laptop anche come un tablet, seppur piuttosto pensate e con uno spessore non paragonabile a un iPad o a un tablet slate Android.

Si può inoltre scegliere tra una modalità Stand e una Tent a seconda delle proprie esigenze. Il tutto senza problemi di bilanciamento del peso come in altri laptop simili e con un sistema di rotazione dello schermo che ci è parso sufficientemente solido e affidabile.

Connettività

Su questo versante non aspettatevi granché. Troviamo infatti solo una porta USB 3.0, un’uscita micro-HDMI e un jack per le cuffie. Tutto qui. Se la presenza di una sola porta USB 3.0 è quasi comprensibile per un ultraportatile come questo, spiace invece l’assenza di uno slot per schedine di memoria, che scontenterà soprattutto chi utilizza spesso una fotocamera. Colpisce in negativo anche l’assenza dell’USB-C, ormai presente su diversi laptop in questa fascia di prezzo.

Lenovo Yoga 700

Tastiera e trackpad

Un altro dubbio che spesso si ha di fronte a laptop così piccolo è quello sulla comodità nell’utilizzo della tastiera. Da un lato quella offerta da Lenovo è molto simile come feeling alla tastiera dei laptop IdeaPad del produttore cinese e ciò è sicuramente un bene, soprattutto per il feedback alla pressione dei tasti e per la loro “resistenza”, che fa sembrare la tastiera sufficientemente solida.

Certo, un po’ di scomodità iniziale è inevitabile viste le dimensioni, ma dopo un po’ di pratica vi sembrerà di scrivere come su un laptop da 13’’ e per fortuna molti tasti sono presenti in configurazione full-size, comprese le quattro frecce direzionali. Giusto i tasti all’estrema sinistra sono un po’ sacrificati a livello di spazio, anche se per fortuna quello più importante (lo Shift sinistro) non ci ha dato problemi di sorta.

Da segnalare inoltre l’assenza della retroilluminazione e l’inevitabile scarsità di spazio attorno alla tastiera, che obbliga a tenere i polsi in una posizione un po’ atipica con il rischio, dopo lunghe sessioni di battitura, di provare un po’ di fastidio. Va anche detto però che lo Yoga 700 non è né un desktop replacement, né quel classico laptop che si utilizza per ore di seguito su una scrivania.

Lenovo Yoga 700

Il trackpad ci ha convinti a livello di resistenza alla pressione e design, parametri che hanno ben poco da invidiare a quelli di un laptop di fascia alta. Come limiti abbiamo invece sperimentato una certa “rumorosità” dei click e le dimensioni un po’ sacrificate, soprattutto quando si gioca o si è impegnati con un software di fotoritocco.

Da segnalare, come capita ormai di sperimentare in molti ultraportatili, anche la possibilità di premere senza volere il trackpad data la sua notevole sensibilità. Ciò capita soprattutto quando si fa uno scrolling verticale di una pagina web, ma anche in questo caso basta fare un po’ di pratica per abituarsi alla sensibilità del trackpad e risolvere gran parte del fastidio.

Display

Siamo di fronte a un laptop con un display touch LCD IPS con risoluzione di 1920×1080 pixel. Ottima la resa dei neri e l’angolo di visualizzazione non delude (l’IPS è una garanzia su questo versante). Il vetro è lucido (attenti ai riflessi) e molto resistente e, provando il computer all’aperto in una giornata assolata, non abbiamo notato grandi differenze rispetto a un MacBook Pro di nuova generazione, anche perché lo Yoga 700 vanta comunque una luminosità di 364 cd/m.

A livello cromatico abbiamo notato alti e bassi. A prima vista i colori non danno adito a particolari dubbi e anche all’aperto non si notano aberrazioni o limiti di sorta, con anzi una tinta tendente a temperature calde che risulta gradevole e per nulla stancante. Utilizzando però un colorimetro, ci si accorge di qualche limite da non sottovalutare.

Lo Yoga 700 copre infatti solo il 61,6% dello spazio colore sRGB e il 42,5% dell’Adobe RGB. Non aspettatevi insomma un mostro in fatto di colorimetria e se siete grafici professionisti è meglio rivolgersi altrove, ma la buona calibrazione di fabbrica e l’elevata luminosità ci hanno comunque lasciati con un’impressione nel complesso positiva.

Prestazioni

Lo Yoga 700 integra un Intel Core M m3-6y30 di sesta generazione (niente Kaby Lake insomma), processore che certamente consuma poco ma al quale non si possono chiedere grandi prestazioni. Il clock di default è di 0.9 GHz (1.5 GHz in modalità turbo) e si tratta di un dual-core con quattro thread. Lo stesso componente che Apple utilizza per il modello base del suo MacBook da 12’’, sebbene in questo caso la frequenza base parta da 1.1 GHz.

In un utilizzo normale e “tranquillo” anche un processore di questo tipo fornisce prestazioni adeguate, ma se siete soliti eseguire attività prolungate od operazioni di un certo peso è meglio orientarsi su un Intel Core i5 o i7. Nei benchmark lo Yoga 700 ha raggiunto i 1988 punti in PCMark 8 e i 4712 punti (2416 in single core) in Geekbench 3. Risultati rispettabili, sebbene più bassi (e non di poco) rispetto a quelli raggiungibili da un Core i5 o i7.

Non aspettatevi poi di utilizzare questo ultraportatile come macchina da gioco viste le scarse prestazioni della GPU integrata Intel HD 515. Con Thief a 720p, e pur abbassando tutti i dettagli grafici, non si va oltre gli 8 frame al secondo e si scende addirittura a 2fps in Full HD. Anche un titolo solitamente più leggero come Alien: Isolation risulta pressoché ingiocabile, con valori medi rispettivamente di 13fps e 7fps.

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Solo con The Elder Scrolls V: Skyrim abbiamo ottenuto valori accettabili in 720p, ma per il resto, se siete appassionati di videogiochi, dovrete limitarvi a titoli indie o a giochi tripla A con almeno quattro o cinque anni alle spalle.

Nel complesso, mancando una ventola (la dissipazione del calore è passiva) e non essendoci un disco rigido tradizionale, lo Yoga 700 è estremamente silenzioso e solo durante operazioni particolarmente gravose la parte sottostante tende a scaldarsi leggermente.

L’SSD integrato da 128 GB non è quella scheggia che si può trovare in laptop top di gamma. Può infatti raggiungere i 157 MB/s in scrittura e i 538 MB/s in lettura. Valori inferiori a quanto si può riscontrare in modelli che costano il doppio, ma certamente superiori a quelli di un qualsiasi HDD tradizionale o di uno storage in formato eMMC.

Autonomia

Secondo Lenovo la batteria da 40Wh dello Yoga 700 può raggiungere un’autonomia di otto ore. Sinceramente ci è parso un valore molto conservativo. O meglio, corrisponde a un utilizzo lavorativo intenso con luminosità del display quasi sempre al massimo, ma in altri contesti, come la riproduzione continua di un video in MP4 e con luminosità del display settata a 120 cd/m, abbiamo raggiunto quasi le 10 ore.

Un risultato non da poco per un ultraportatile non certo top di gamma come questo e per la capienza della batteria, ma evidentemente il processore Core M qui integrato è davvero parsimonioso a livello energetico e ad essere sinceri non ci aspettavamo una simile autonomia.

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Verdetto

Il Lenovo Yoga 700 da 11’’ è un laptop notevole e caldamente consigliato a chi viaggia spesso e non ha bisogno di un PC portatile di dimensioni maggiori. A nostro parere è tra le alternative più valide al MacBook da 12’’, rispetto al quale guadagna il display touch e la possibilità di utilizzarlo anche come tablet e in altre modalità.

Certo, non bisogna aspettarsi prestazioni eccellenti e anche il trackpad, come un po’ tutti i recenti ultraportatili di Lenovo, non è il massimo, ma approfittando anche dell’offerta sul sito del produttore sarebbe un vero peccato lasciarselo sfuggire.

Lenovo Yoga 700
Prezzo: da 819 euro (599 euro in offerta sul sito Lenovo)
Pro: Autonomia notevole, display touch Full HD, deisgn a 360 gradi
Contro: Inadatto al gaming, trackpad migliorabile
Info: http://shop.lenovo.com/it/it/laptops/yoga/700-series/yoga-700-11/

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Dell XPS 13: recensione del notebook da 13″ con Kaby Lake che compete col MacBook Pro

Dell XPS 13
È tempo di Kaby Lake e il laptop ultraportatile Dell XPS 13 integra proprio i nuovi processori Intel Core, oltre a offrire un’eccellente autonomia e un ottimo display.

Il laptop ultraportatile Dell XPS 13 è in circolazione da diversi anni, ma quello oggetto di questa recensione è l’ultima versione di fine 2016 equipaggiata con i processori Intel Core di settima generazione della famiglia Kaby Lake.

Parliamo di un notebook con un’autonomia notevole e, per fortuna, non dovrete spendere fior di euro per adattatori e dongle come fareste per il nuovo MacBook Pro. In più il display Infinity Edge è eccellente e anche se l’XPS 13 non costa poco, rimane uno dei laptop di fascia alta di riferimento per questo inizio anno.

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Prezzo

Per quanto riguarda i prezzi di listino, il Dell XPS 13 parte da 1.249 euro per una configurazione con display Full HD, 8 GB di RAM, SSD da 128 GB e processore Core i5-7200U. Naturalmente si può salire di prezzo. Con 50 euro in più si passa infatti a un SSD da 256 GB, mentre la versione con processore Intel Core i7-7500U costa 1.399 euro.

Ci vogliono invece 100 euro in più se si vuole il display touch con risoluzione QHD+ da 3200×1800 pixel, sebbene in questo caso si torni al Core i5 dei modelli meno costosi. Si arriva fino a 2099 euro per la versione con disco rigido da 1 TB, mentre il modello che vedete recensito qui è quello da 1849 euro con 16 GB di RAM, SSD da 512 GB, display QHD+ e processore Intel Core i7.

Design

Dell XPS 13

Grazie al display Infinity Edge, già presente nei modelli della generazione precedente, il Dell XPS 13 ha dimensioni che lo avvicinano più a un laptop da 12’’ che non a uno con display da 13,3’’.

Merito di una cornice ai bordi dello schermo quasi inesistente studiata da Dell per non sprecare spazio inutilmente, mentre per quanto riguarda lo spessore (15 mm) possiamo ritenerci soddisfatti, sebbene in giro ci siano ultraportatili ancora più sottili. Il peso per la versione con display touch è di 1,29 Kg (pensavamo fosse più pesante) e la costruzione è decisamente solida e affidabile.

Connessioni

Dell XPS 13

C’è tutto quello che serve. Due porte USB 3.0, una porta USB-C Thunderbolt 3 con banda passante di 40Gbps e slot SD, che fa sempre piacere visto che ormai si tratta di una rarità per i laptop di fascia alta. Manca un’uscita video HDMI, ma con il giusto cavo potete sfruttare la porta USB-C per collegarvi a un monitor esterno o a un TV.

Tastiera e trackpad

Dell XPS 13

Un effetto collaterale causato dal voler “rimpicciolire” il più possibile l’XPS 13 è lo spazio per il trackpad, che per forza di cose non poteva essere enorme (o almeno non come quello del nuovo MacBook Pro). Nonostante ciò, non abbiamo avuto alcuna difficoltà nell’utilizzare il trackpad e lo stesso dicasi per la tastiera full-size retroilluminata.

I tasti sono ben separati e hanno una corsa ben definita rispetto al modello ultra-slim che sta prendendo sempre più piede nei laptop più sottili e leggeri. Unica scomodità (almeno per alcuni utenti) è il fatto che i tasti Page Up/Down sono accessibili solo come funzione secondaria.

Display

Dell XPS 13

Dell ha potato per un pannello LCD IPS di ottima qualità, sebbene i nostri test dimostrino una copertura del colore non alla pari di quella del nuovo MacBook Pro o del Razer Blade Stealth con i suoi colori super saturi.

Il Dell XPS 13 copre il 95% dello spazio colore sRGB, il 75,4% del DCI P3 e il 70,9% dell’Adobe RGB. Avremmo voluto giusto qualche punto percentuale in più per la copertura sRGB, ma nel complesso non possiamo che essere soddisfatti dalla resa di questo schermo.

Anche perché il contrasto si spinge fino a un valore di 935:1 e si tratta di un risultato sicuramente solido. Anche la luminosità massima non delude (345cd/m2) e ciò permette un utilizzo dell’XPS 13 anche all’esterno nonostante il display sia lucido e non opaco.

Da segnalare che l’unica differenza tra il display da 1080p e quello QHD+ del nostro modello, oltre naturalmente alla risoluzione, è che quest’ultimo è touch. Risultato? 9 grammi in più di peso e forse un consumo maggiore di batteria, anche se non avendo testato il modello con display Full HD non possiamo esserne certi.

Prestazioni

Dell XPS 13

Come già accennato, la differenza principale tra gli XPS 13 di fine 2016 e quelli delle generazione precedenti è il passaggio ai processore Intel Core di settima generazione Kaby Lake e, più precisamente, agli Intel Core i5-7200U e i7-7500U.

Se state cercando un laptop per un utilizzo “generalistico”, ha davvero poco senso puntare a un modello top di gamma come questo, ma non aspettatevi nemmeno un mostro assoluto di potenza, anche perché l’i7 in questione è un dual-core. Lo stesso dicasi per il gaming, ma in linea di massima siamo rimasti soddisfatti dalle prestazioni.

Merito soprattutto del SSD PCI-e e anche il processore è perfetto per le nostre necessità lavorative e di svago. I 7993 punti in Geekbench 4 e i 2499 punti in PC Mark 8 (Home) lo dimostrano chiaramente e si tratta di risultati leggermente superiori a quelli raggiunti da un modello con specifiche tecniche simili come il già citato Razer Blade Stealth.

Purtroppo l’utilizzo della GPU integrata Intel HD 620 non permette prestazioni elevate con i giochi. Un titolo non certo esuberante come Thief gira a 20 fps in 720p e con tutti i dettagli grafici al minimo, mentre in 1080p non va oltre i 7 fps (ingiocabile insomma). È andata leggermente meglio con Alien: Isolation (32 fps a 720p e 14 fps in Full HD, sempre con i dettagli al minimo), ma in generale non aspettatevi grande cose con i giochi.

Autonomia

È qui dove l’XPS 13 esprime il suo meglio. Lasciato acceso con un video in 720p in riproduzione continua, ha raggiunto una durata di 12,5 ore e si tratta di un risultato davvero eccellente. Merito sia della batteria da 60Wh (l’HP Spectre ad esempio ne monta una da 38Wh), sia della gestione dei consumi propria di Dell, ma anche dei nuovi processori Kaby Lake, il cui consumo energetico è in effetti inferiore a quello delle CPU di precedente generazione.

Verdetto

Prestazioni buone ma non straordinarie, display eccellente me inferiore ad altri rivali nella copertura degli spazi colore, design ricercato ma spessore non da record, componentistica di alto livello ma insufficiente per assicurare performance ideali con i videogiochi. Il Dell XPS 13 è un mix di vecchio e nuovo, ma grazie all’eccellente autonomia rimane uno dei migliori laptop ultraportatili Windows 10 da 13’’ oggi in circolazione, sebbene il prezzo della configurazione provata non sia alla portata di tutti.

Leggi anche: i migliori notebook business per il 2017
Dell XPS 13
Prezzo: da 1,249 euro (1.849 euro la versione testata)
Pro: Autonomia, display Infinity Edge, costruzione
Contro: Non è un mostro di potenza
Info: http://www.dell.com/it/p/xps-13-9360-laptop/pd

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