Toshiba vende parte della sua attività nelle memorie

Toshiba ha ufficialmente annunciato che venderà una parte della sua attività di memorie flash, compresa l’attività SSD della divisione Storage & Electronic Device Solutions, a un acquirente di cui non ancora noto. L’azienda, che ha inventato il flash NAND nei primi anni ’80, ha annunciato nelle scorse settimane che stava valutando lo scorporo delle sue attività di memoria, e l’Asian Review ha riportato che Toshiba aveva preso in considerazione anche lo scorporo delle sue attività nei semiconduttori e la vendita di una quota parziale a Western Digital (WD) “nel tentativo di far fronte a una massiccia perdita di valore nel suo impianto di energia nucleare negli Stati Uniti”. Toshiba e WD già cooperano in impianti di fabbricazione di memorie, come l’impianto Fab 2 situato a Yokkaichi, in Giappone. Toshiba, tuttavia, ha dichiarato che la vendita a WD non è confermata.
Toshiba sta valutando con “attenta considerazione” quali asset trasferire nella nuova società che risulterebbe dalla scissione, in modo da “non interferire con il funzionamento del business Memory” dopo il completamento della transazione. Come ha spiegato Toshiba agli investitori, l’obiettivo dello spin off delle proprie attività nel segmento della memoria è sostenere la crescita crescere attraverso gli investimenti che potrebbe fare un partner.
Secondo l’Asian Review Toshiba potrebbe vendere una quota del 20% delle sue attività di memoria per una cifra compresa tra 1,77 miliardo e 2,65 miliardi di dollari, “pur trattenendo una quota di maggioranza e mantenendo nel gruppo gli utili della nuova società”.
“La scissione del business delle memoria in una singola entità aziendale permetterà una maggiore flessibilità nel rapido processo decisionale e migliorerà le opzioni di finanziamento, portando a una ulteriore crescita del business e massimizzando il valore aziendale di Toshiba Group”, ha dichiarato Toshiba in una nota agli azionisti. L’azienda ha in programma di votare sulla scissione in una speciale riunione degli azionisti che si terrà a marzo; se tutto va bene, la società prevede di finalizzare l’accordo entro il 31 marzo.
Attualmente, Toshiba e WD insieme rappresentano il 35% della globale produzione di memorie flash NAND, secondo DRAMeXchange, una divisione di TrendForce. Il fornitore leader di NAND flash, Samsung, ha una quota leggermente più alta, il 36%, mentre Micron-Intel e SK Hynix contano rispettivamente per il 17% e il 12%.
Samsung, SK Hynix e Micron sono anche i tre principali fornitori di DRAM, quindi “le loro roadmap per i prodotti di memoria sono complessivamente molto più sviluppate”, ha commentato Sean Yang, research director di DRAMeXchange. “Al contrario, Toshiba e WD sono limitate al solo settore flash NAND”.
Dal punto di vista finanziario, l’ultimo report trimestrale di Toshiba mostra che le vendite di memoria rappresentano circa il 15% del fatturato della società. Tuttavia, circa il 50% del margine operativo della società proviene dalla stessa fonte, il che significa che “le memorie sono diventate il principale driver di profitto per Toshiba”, ha osservato DRAMeXchange.
“Lo spin off dovrebbe semplificare la raccolta di fondi per il business delle memorie di Toshiba, che avrà bisogno di un flusso costante di capitali per procedere con lo sviluppo e mantenersi competitiva nel segmento”, ha commentato Yang. “Come entità separata, l’unità sarà meglio posizionata per apportare modifiche significative alla sua struttura, diventando più attraente per gli investitori. Allo stesso tempo, la mossa di Toshiba rafforza la sua partnership flash NAND con Western Digital”.