Attacchi informatici: un gennaio positivo per l’Italia
Secondo i dati del Global Threat Impact Index del team di Threat Intelligence Research di Check Point, nello scorso mese di gennaio l’Italia è partita con il piede giusto, registrando un ulteriore calo di attacchi informatici e perdendo altre 20 posizioni nella classifica mondiale delle nazioni più attaccate.
Le principali minacce ancora in atto sono Conficker, warm che punta ai sistemi operativi Windows, Cerber, un ransomware offline che è stato identificato per la prima volta nel febbraio 2016, e Zeus, un trojan Windows piuttosto diffuso e coinvolto principalmente in frodi bancarie.
A livello mondiale tramonta la supremazia di Hummingbad, che per la prima volta in un anno ha perso la leadership di malware più diffuso per dispositivi mobile. Hummingbad, infatti, è stato scavalcato ai vertici della top ten da Triada, una backdoor modulare per Android che garantisce permessi più elevati di quelli dell’utente, utilizzati poi per scaricare malware, e per realizzare queste operazioni all’interno dei processi di sistema.
A livello mondiale Kelihos è stata la variante di malware più attiva con il 5% delle organizzazioni colpite, seguita da HackerDefender e Cryptowall, rispettivamente al secondo e al terzo posto, che hanno mietuto vittime tra il 4.5% delle aziende.
“Le varie minacce che abbiamo rilevato a gennaio sfruttano tutte le tecniche possibili grazie alle dinamiche delle infezioni, il che prova quanto sia impegnativo il lavoro dei team IT, che devono mettere in sicurezza le proprie reti contro questi attacchi. Per difendersi, le organizzazioni devono dotare le reti, gli endpoint e i dispositivi mobili di misure di advanced threat prevention, per bloccare i malware allo stadio di pre-infezione” ha dichiarato Nathan Shuchami, Head of Threat Prevention di Check Point.