Uno studio globale di Accenture, che ha coinvolto 26.000 consumatori in 26 Paesi, ha rilevato che se un gigante digitale globale come Google o Amazon lanciasse servizi paragonabili a quelli degli operatori di telefonia mobile di riferimento, il 44% degli interpellati non esiterebbe ad aderire alla nuova offerta, aggredendo così le quote di mercato delle Telco tradizionali.

Un dato che in Italia diventa ancora più importante, dal momento che ben il 57% degli intervistati sul territorio nazionale si è espresso a favore dell’ingresso dei nuovi player digitali nei servizi di telecomunicazioni, sorpassando i colleghi europei di Francia (40%), Germania (32%), UK (35%) e Spagna (45%).

L’introduzione della eSim, che facilita il passaggio da un operatore all’altro, rappresenta un’ulteriore sfida per le società di telecomunicazioni: l’indagine, infatti, ha rilevato che il 68% dei consumatori online sarebbe interessato a utilizzare un dispositivo con una eSim. Anche in questo caso i consumatori italiani si posizionano sopra la media globale, con una rischiesta di eSim che tocca il 78% degli intervistati.

telco italiane

Il 50% dei consumatori globali (lo stesso dato vale per quelli italiani) sarebbe spinto proprio dalla facilità e rapidità con cui diventerebbe possibile cambiare provider e ottenere così tariffe più convenienti per chiamate e traffico dati, contribuendo al livellamento generale dei costi per la connettività.

Lo scenario potrebbe complicarsi ulteriormente a causa della capacità dei player digitali di introdurre la eSim nel dispositivo già in fase di produzione, proponendosi così direttamente al consumatore e bypassando la necessità di appoggiarsi a un fornitore di connettività.

Interessanti opportunità di crescita per le Telco, che di certo non saranno rimaste soddisfatte da questa ricerca, potrebbero arrivare dalle applicazioni IoT e soprattutto dall’ecosistema che ruota attorno alla Smart Home e alla sua comunicazione di tipo Machine to Machine

Il 71% dei consumatori globali che possiede o prevede di acquistare servizi di Smart Home sceglierebbe infatti un provider tradizionale (70% in Italia), senza contare che le Telco si classificano al secondo posto fra i provider preferiti per la formazione e l’apprendimento, per il monitoraggio della casa, per la sicurezza online e per la conservazione dei dati per dispositivi intelligenti.