Il malware Hajime alla conquista della Internet of Things
Kaspersky Lab ha pubblicato i risultati di un’indagine sull’attività del malware Hajime, una minaccia in evoluzione per l’Internet of Things che sta creando una vasta botnet peer-to-peer.
Recentemente questa botnet si è propagata ampiamente, infettando numerosi dispositivi in tutto il mondo e, al momento, la rete include quasi 300.000 device compromessi, pronti a cooperare per eseguire le istruzioni degli autori del malware all’insaputa delle loro vittime.
Hajime, che in giapponese significa “inizio”, ha lasciato le prime tracce di attività a ottobre 2016. Da quel momento si è evoluto, sviluppando nuove tattiche di diffusione.
Tuttavia il malware Hajime non possiede un codice o una funzionalità di attacco ma solamente un modulo di propagazione. Utilizza infatti diverse tecniche come attacchi di forza bruta alle password del dispositivo per infettare i device e segue una serie di procedure per non farsi scoprire dalla vittima. In questo modo il dispositivo diviene parte della botnet.
Hajime non si limita ad attaccare un solo tipo di dispositivi, ma tutti quelli connessi a Internet. Ciò nonostante, gli autori del malware si stanno concentrando su alcuni dispositivi in particolare: i più colpiti sono stati i videoregistratori digitali (DVR), seguiti da webcam e router.
“L’aspetto più interessante di Hajime è il suo scopo. Sebbene la botnet stia diventando sempre più grande, il suo obiettivo rimane ignoto. A differenza di quanto accaduto con Mirai, non abbiamo visto le sue tracce in alcun tipo di attacco o altra attività criminale. Tuttavia, consigliamo ai proprietari di dispositivi IoT di sostituire la password dei loro device con una che sia difficile da violare con un attacco brute force e, se possibile, di aggiornare il firmware” ha commentato Konstantin Zykov, Senior Security Researcher di Kaspersky Lab.