La IoT come spinta per l’informatica predittiva
In Europa le connessioni IoT sono destinate a superare quota 9 miliardi entro il 2021 e i finanziamenti di venture dedicati per lo sviluppo di tali tecnologie contribuiranno a creare un ecosistema favorevole alla crescita di startup innovative nella regione. Su questi e altri temi si focalizza la nuova ricerca European Internet of Things Market Outlook, 2017 di Frost & Sullivan, che riassume il panorama IoT nel 2016 in termini di diffusione, applicazioni e operatori chiave del mercato e che propone i principali trend per l’anno in corso.
Tra questi Frost & Sullivan individua il lancio sul mercato di piattaforme per la connettività nuove o rinnovate (Platform Play), opzioni di connettività a bassa potenza più numerose e più concrete per testare e implementare nuove applicazioni (LPWAN) e la convergenza dei rivenditori del settore.
Si assisterà poi a un potenziamento della cyber sicurezza dell’Internet delle cose e, per concludere, all’offerta di un maggior numero di dimostrazioni di concetto (PoC) e di programmi di sconti o sovvenzioni, in modo da incoraggiare i consumatori a scoprire, sperimentare e provare le applicazioni IoT connesse.
A queste vanno poi aggiunte altre tecnologie avanzate applicabili soprattutto nei settori dei servizi finanziari ed energetici, su cui si stanno concentrando investitori e ricercatori: l’apprendimento automatico e le blockchain. Ma in particolare ce un’applicazione che risulta particolarmente rilevante: l’informatica predittiva.
Ad annunciare questa nuova frontiera IoT è Yiru Zhong, analista Frost & Sullivan per la Trasformazione Digitale: “Le applicazioni di Internet delle cose inseriscono il consumatore in un sistema integrato più ampio, rispecchiando una società realmente intelligente. La prossima evoluzione porterà dall’utilizzo dei dati per reagire agli eventi all’utilizzo di strumenti senzienti e cognizione, o informatica predittiva. Pertanto la IoT 2.0 renderà possibile eventi di auto-guarigione in un sistema connesso.”