Se gli ultimi risultati finanziari di Samsung sono stati così positivi, è anche merito della produzione di chip e processori, nella quale il colosso coreano continua a investire moltissime risorse tanto da aver recentemente superato Intel come primo produttore al mondo di chip.

Se abbiamo già visto il primo SoC Samsung con processo produttivo a 10 nm (Exynos 8895) sui più recenti smartphone top di gamma (Galaxy S8, S8+, Note 8), ora tocca a un altro importante traguardo (SoC a 11 nm) per i dispositivi di fascia media e medio-alta, che al momento si affidano ancora a chip a 14 nm.

Samsung ha infatti annunciato di essere pronta per produrre i suoi primi SoC con processo produttivo 11LPP (Low Power Plus), che stando all’azienda porterà un incremento nelle prestazioni del 15% e una riduzione delle dimensioni del 10% a parità di consumo. Aspettiamoci quindi smartphone di gamma media più potenti e con minori consumi, sebbene per vederli sul mercato bisognerà attendere la seconda metà del 2018.

SoC a 11 nm

Sempre il prossimo anno Samsung punta a realizzare i primi Soc a 7nm col processo produttivo 7LPP con EUV (Extreme Ultra Violet), al quale l’azienda lavora da circa tre anni. Se però ci spingiamo ancora oltre, nel 2020 dovremmo vedere i primi SoC con processo produttivo a 4 nm basato sulla nuova architettura MBCFET (Multi Bridge Channel FET), capace secondo Samsung di superare i limiti di scaling fisici e prestazionali dell’architettura FinFET.

Una road map che finora nessun grande produttore di chip ha intrapreso con un simile slancio e con simili obiettivi, tanto che non ci stupiremmo se già a partire dal 2018 i nuovi SoC Exynos trovassero posto anche in smartphone di altri produttori, visto che a parte qualche rarissima eccezione solo dispositivi Samsung li hanno finora integrati.