Alcuni giorni fa si è concluso l’evento Oracle Open World 2017 e le novità per l’azienda americana guidata da Mark Hurd sono state numerose e importanti. Il primo giorno il CTO Larry Ellison ha presentato Oracle Autonomous Database Cloud, una database autonomo e del tutto automatizzato grazie al machine learning che di fatto elimina la necessità di interventi esterni per la sua gestione. Un DB che potrà inoltre effettuare in completa autonomia aggiornamenti, applicare patch e ottimizzare il proprio funzionamento.

Questo nuovo sistema di automazione, basato su Oracle Database 18c e sull’infrastruttura ingegnerizzata Exadata, contribuirà soprattutto a eliminare l’errore umano e a ridurre i tempi di inattività pianificati per un tempo inferiore ai 30 minuti all’anno a tutto beneficio dei costi. Durante la presentazione è stato mostrato un confronto tra il nuovo DB di Oracle e l’Amazon Relational DB Service, con quest’ultimo che a parità di carico di lavoro risulta essere dalle 5 alle 8 volte più costoso della nuova proposta di Oracle.

Oracle Open World 2017

A catalizzare l’attenzione nella seconda giornata dell’evento è stato Oracle Blockchain Cloud Service, servizio gestito di blockchain in cloud di classe enterprise integrato in Oracle Cloud Platform che permette, grazie a strumenti integrati di backup, recupero dati e monitoraggio, di gestire con semplicità e in tutta sicurezza transazioni blockchain.

Sul versante dell’intelligenza artificiale si segnalano invece sia l’introduzione di chabot intelligenti all’interno di Oracle Mobile Cloud, sia la piattaforma Oracle AI Platform Cloud Service rivolta agli sviluppatori, che grazie a questo nuovo servizio potranno sfruttare l’AI per trasformare i processi aziendali e ottenere una miglior comprensione dei dati aziendali.

Non poteva mancare infine lo spazio dedicato ai big data e agli analytics. Oracle ha infatti annunciato Data Integration Platform Cloud, un’unica soluzione nella quale convergono Oracle GoldenGate, Data Integration e le soluzioni Data Quality. I vantaggi dichiarati da Oracle per quanto riguarda questa novità sono essenzialmente tre: integrazione da più fonti di dati in qualsiasi formato, riduzione dei costi di downtime e maggiore velocità dei processi di integrazione sui big data in funzione degli advanced analytics.