Arriva in Senato questa settimana la Legge di Bilancio 2018, dopo l’approvazione del ddl da parte del Consiglio dei Ministri lo scorso 16 ottobre. La manovra comprende misure a sostegno della competitività delle imprese, confermando superammortamenti e iperammortamenti già introdotti nella precedente Legge di Bilancio, e della continuità degli investimenti avviati con il Piano nazionale Industria 4.0, che è diventato “Impresa 4.0”.

Con le nuove misure previste dalla Legge di Bilancio 2018 viene varato il secondo capitolo del piano Industria 4.0, come ha spiegato oggi sul Corriere della Sera il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, sottolineando i risultati positivi fin qui raggiunti, ma anche il tanto lavoro ancora da fare.

Il sistema produttivo italiano è diviso tra un 20% di imprese competitive, un 20% di imprese in crisi e un universo di mezzo che sopravvive ma non ha ancora fatto il ‘salto’. In poche parole sono ancora troppo poche le imprese italiane che innovano e si internazionalizzano”, scrive Calenda. “Aumentare gli investimenti in questi due driver di crescita è dunque la chiave per costruire un benessere duraturo”.

Dopo la manovra da circa 20 miliardi di euro in strumenti finanziari e incentivi fiscali dello scorso anno, con la Legge di Bilancio 2018 verranno messi a disposizione “complessivamente altri 10 miliardi di euro, che rendono il piano italiano il più imponente in Europa”, sottolinea il Ministro, secondo il quale l’innovazione tecnologica “sta innescando un vero e proprio salto evoluzionistico”.

Nonostante “la ritrovata spinta di tutto il sistema Paese”, ci sono ancora molte battaglie da combattere e sfide da vincere. Per questo “da qui in avanti le priorità saranno competenze e formazione sulle quali scontiamo un ritardo decennale e dove oggettivamente anche il nostro Piano ha mostrato limiti e lentezze nel primo anno di applicazione. Quanto fatto in questi due anni non servirà a nulla se il piano non continuerà in futuro, diventando sempre più una missione per tutto il Paese”.

Dopo le eventuali modifiche del Senato, il disegno di legge tornerà alla Camera e quindi di nuovo al Senato per l’approvazione definitiva. L’iter parlamentare dovrebbe concludersi nella seconda metà di dicembre, prima della pausa natalizia, per consentire l’entrare in vigore della manovra il primo gennaio 2018.