Il workplace del futuro tra IA, realtà aumentata e crowdsourcing
“L’utilizzo dell’intelligenza artificiale in azienda può portare alla creazione di una user experience più personalizzata che, combinata con agenti virtuali, controllo vocale e dispositivi wearables, rendono il lavoro più trasparente, immersivo e collaborativo. Dal punto di vista tecnologico questo significa dotarsi di un IT flessibile, capace di supportare la collaborazione tra colleghi sia all’interno dell’azienda che al suo esterno”.
Così si è Bruno Sirletti, Presidente e Amministratore Delegato di Fujitsu Italia, a margine della presentazione dello studio Workplace 2025 realizzato dalla società di ricerche Pierre Audoin Consultants per conto di Fujitsu. La ricerca ha preso in esame i principali elementi che porteranno al cosiddetto workplace del futuro atteso entro il 2025, suggerendo alle aziende gli interventi da fare per continuare a essere competitive.
Una delle principali previsioni formulate dallo studio riguarda la crescita inarrestabile dell’intelligenza artificiale (IA). Gli analisti di Pierre Audoin Consultants prevedono infatti che il ritmo del cambiamento continuerà ad accelerare da qui fino al 2025, producendo conseguenze su tutti gli aspetti del workplace del futuro. L’IA è già in grado di compiere una varietà crescente di attività e sta iniziando ad avere un impatto di vasta portata su quasi ogni aspetto del workplace e del modo in cui le persone vivono e lavorano.
Secondo Fujitsu, una strategia di workplace efficace per il 2025 e oltre dovrebbe essere imperniata sull’utilizzo pervasivo di sistemi basati sull’IA nel corso di tutta la giornata lavorativa. L’IA libererà infatti il personale affinché possa dedicarsi ad attività maggiormente complesse, interessanti e a valore aggiunto, oltre a fornire supporto per mezzo di assistenti intelligenti.
Potrà inoltre aiutare a formare nuove relazioni di business determinando automaticamente l’abbinamento ottimale delle competenze, offrire un’esperienza altamente personalizzata, dinamica e contestuale per la programmazione delle attività della giornata e, infine, utilizzare un routing dinamico in tempo reale per evitare gli ingorghi del traffico e ottimizzare trasferimenti e modalità di trasporto.
Ai dipendenti che lavorano all’interno degli uffici saranno allocate automaticamente in modalità hot-desking postazioni vicine a quelle dei colleghi con cui interagiscono più frequentemente; assistenti digitali si faranno carico dell’agenda degli impegni e delle attività amministrative come le prenotazioni dei viaggi, mentre i dispositivi indossabili aiuteranno le persone ad autenticarsi e accedere a sistemi e informazioni sempre e ovunque.
Altro ambito su cui intervenire è la promozione della collaborazione tra colleghi, grazie all’implementazione di tecnologie come la realtà aumentata. Quando il workplace non sarà più associato a un’ubicazione fisica, le tecniche biometriche rivestiranno un ruolo ancora più importante nel proteggere l’accesso ai dati e alle applicazioni enterprise, permettendo alle persone di raggiungere trasparentemente le applicazioni desiderate da qualsiasi dispositivo, ovunque si trovino.
La rigidità di alcune attuali strutture sarà sostituita da piccole reti collaborative composte da team di freelance interni ed esterni, collegati tra loro attraverso piattaforme di comunicazione unificata e supportati ad assistenti intelligenti. L’individuo non sarà più definito da un singolo ruolo, dal momento che il suo contributo e il suo stile di lavoro si adatteranno dinamicamente per rispondere a necessità variabili su attività differenti.
Questa maggiore fluidità riguarderà non solo le tipologie di competenze richieste, ma anche il processo di recruitment da mettere in atto per assicurarsi i talenti migliori. Si prevede infatti che nel 2025 le aziende in più rapida crescita saranno quelle capaci di identificare e reclutare velocemente le competenze disponibili all’interno di un vero pool globale di talenti.
Non ci saranno più ruoli definiti, ma ci si affiderà al crowdsourcing globale di collaboratori freelance. Il principale canale di recruitment sarà costituito da piattaforme online che metteranno in contatto le aziende con i potenziali collaboratori, mentre l’intelligenza artificiale avanzata e i suoi sofisticati algoritmi saranno sempre più utilizzati per identificare le persone dotate delle competenze adatte a ciascun progetto.