Genesys PureCloud si integra con l’intelligenza artificiale di Amazon Lex

customer experience
Grazie all’integrazione con Amazon Lex la piattaforma di customer engagement PureCloud permetterà alle aziende di offrire una migliore esperienza ai propri clienti

Genesys ha annunciato l’integrazione della propria soluzione PureCloud con Amazon Lex, che abilita una Customer Experience di nuova generazione. La soluzione, disponibile sul mercato nel 2018, sarà presentata nei prossimi giorni all’evento AWS re:Invent 2017 di Las Vegas.

Sfruttando l’intelligenza artificiale per comprendere il linguaggio naturale, l’integrazione tra la soluzione cloud di customer engagement Genesys PureCloud e Amazon Lex permette alle aziende di stabilire e mantenere con maggiore facilità flussi IVR (Interactive Voice Response) in grado di indirizzare in modo più efficiente i clienti che contattano l’azienda.

Siamo lieti di assistere all’espansione della nostra collaborazione con Genesys che combina la soluzione cloud di customer engagement, la migliore sul mercato, con l’intelligenza artificiale di Amazon Lex, in grado di comprendere il linguaggio naturale”, ha commentato Swami Sivasubramanian, vicepresidente di Amazon AI, Amazon Web Services. “Grazie a PureCloud, Genesys consente alle aziende di ogni dimensione di utilizzare l’intelligenza artificiale di Amazon Lex come strumento per arricchire la propria customer experience”.

Le potenzialità di Amazon Lex di interpretare il linguaggio naturale consentiranno ai flussi IVR di capire cosa dicono i clienti e capire meglio le loro intenzioni. Grazie a questa comprensione approfondita, quando un cliente contatta l’azienda è più probabile che sia indirizzato immediatamente e senza errori alla risorsa più appropriata. Il risultato è una migliore FCR (First Contact Resolution) per gli agenti dei contact center.

La soluzione integrata permette inoltre di fondere interazioni multiple in un singolo flusso, che può essere adattato a diversi canali self service. In questo modo si riduce il numero di flussi che l’azienda deve gestire, semplificando l’attività dei contact center e del supporto.

Come leader globale nelle tecnologie di customer experience, Genesys ha una lunga storia di collaborazioni fruttuose con le aziende più innovative al mondo, tra cui Amazon Web Services (AWS)”, ha commentato Olivier Jouve, vicepresidente esecutivo di Genesys PureCloud. “Stiamo approfondendo ancora una volta la collaborazione con AWS attraverso la nuova integrazione di PureCloud con Amazon Lex. Questa novità offrirà alle aziende un’altra strada per accrescere la soddisfazione dei loro clienti migliorando il routing IVR, accorciando i tempi delle telefonate e semplificando la gestione”.

Condividi:
 

L’importanza crescente di chatbot e assistenti virtuali

speaker casalingo con Siri
Come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico stanno sensibilmente cambiando i processi lavorativi di tanti professionisti.

Parlare con un chatbot, lavorare con l’aiuto di assistenti virtuali o farsi addirittura sostituire nelle proprie mansioni da questi ultimi. Questo è ciò che sta accadendo in tante realtà lavorative secondo l’Hays Journal che, nella sua ultima edizione, ha analizzato come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico stiano sensibilmente cambiando i processi lavorativi di tanti professionisti.

“Molti di noi non ci fanno caso, ma quando parliamo a un dispositivo chiedendo di attivare una sveglia, aprire un’app o riprodurre un brano di cui non ricordiamo il titolo, ci stiamo effettivamente rivolgendo a una macchina. Allo stesso tempo, quando le aziende comunicano con i propri clienti attraverso Facebook Messenger o Twitter, spesso dialogano attraverso un chatbot e non un essere umano” ha affermato Carlos Manuel Soave, Managing Director di Hays Italia.

Gli assistenti virtuali sono già ampiamente presenti nelle nostre vite e ora le aziende stanno esplorando come utilizzare in modo profittevole queste nuove tecnologie anche sul posto di lavoro. Si tratta di sistemi di automazione che, da una parte, possono portare grandi vantaggi alle aziende, contribuendo alla semplificazione dei processi, ma che dall’altra rappresentano una sfida su diversi fronti.

Per i dipendenti, ad esempio, vuol dire impegnarsi a migliorare la propria alfabetizzazione digitale; per le organizzazioni, invece, significa dover sostenere dei costi di implementazione talvolta piuttosto elevati, senza considerare che questo tipo di cambiamenti va sempre introdotto in maniera graduale per non rischiare che vengano percepiti come una minaccia dai lavoratori.

assistenti virtuali

Secondo gli esperti Hays, l’introduzione delle nuove tecnologie riguarderà in primis i seguenti aspetti del lavoro:

  • Automazione delle attività ripetitive: è probabile che presto la maggior parte delle attività lavorative basate su mansioni reiterate verrà automatizzata, liberando tempo prezioso e consentendo ai lavoratori di concentrarsi su altri aspetti del proprio ruolo.
  • Assistenza automatizzata ai dipendenti: i chatbot, chat gestite attraverso l’intelligenza artificiale che riconoscono le conversazioni vocali e i messaggi di testo, verranno utilizzati per rispondere in modo automatico alle richieste dei lavoratori.
  • Analisi di grandi quantità di dati: gli assistenti intelligenti potrebbero aiutare nell’elaborazione di grandi quantità di dati per fornire alle imprese informazioni che consentano di indirizzare i processi decisionali e le strategie aziendali.
  • Apprendimento e sviluppo: per quanto riguarda la formazione dei dipendenti, gli algoritmi potranno essere utilizzati per identificare le potenziali aree di apprendimento e per individuare quali fra le skill di un professionista necessitano di essere rafforzate.
  • Identificare i candidati passivi in cerca di lavoro: nel settore HR l’apprendimento automatico dà la possibilità di rilevare i candidati passivi, ovvero coloro che possiedono un profilo interessante ma non cercano attivamente lavoro perché già impiegati, attraverso il loro comportamento e le loro abitudini online.

D’altronde l’uso dell’AI è in aumento in numerosi settori. Secondo quanto emerso infatti da una ricerca di Deloitte intitolata Human Capital Trends 2017 e svolta su un campione di 10.400 professionisti in 140 Paesi, il 38% degli intervistati sta già utilizzando l’intelligenza artificiale sul posto di lavoro e il 62% si aspetta di farlo entro il 2018. Un terzo dei dipendenti intervistati ritiene che le proprie mansioni lavorative saranno coadiuvate, in futuro, dall’intelligenza artificiale.

Condividi: