Spitch mette le tecnologie vocali al servizio delle aziende

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La società svizzera investe sul mercato italiano proponendo soluzioni di riconoscimento vocale basate su tecnologie d’avanguardia e modellate sulle esigenze del cliente

Spitch, azienda internazionale basata in Svizzera, offre soluzioni di Automatic Speech Recognition (ASR), basate su intelligenza artificiale e machine learning. Già operativa in Italia tramite una sede milanese, la società sta scommettendo fortemente sul mercato italiano, dove il CEO Alexey Popov ha recentemente presentato le soluzioni di Automatic Speech Recognition (ASR), biometria vocale, interfacce vocali (VUI) e analisi vocale in linguaggio naturale sviluppate dall’azienda.

Sfruttando intelligenza artificiale (AI), machine learning (ML) ed elaborazione del linguaggio naturale (NLP, Natural Language Processing), le tecnologie Spitch trasformano i processi di comunicazione tradizionali in un’esperienza digitale completamente automatizzata.

Le soluzioni Spitch trovano applicazione principalmente negli ambiti bancario, assicurativo e automobilistico, ma in realtà si tratta di un settore in continua espansione. Secondo i dati riportati dall’azienda, infatti, nel 2015 il 65% degli utenti smartphone hanno utilizzato l’assistente vocale, e nel 2016 il 20% di tutte le ricerche online è stato vocale, una percentuale che corrisponde a 50 miliardi di ricerche vocali al mese.

Come ha sottolineato Shoin Hatano, Business Development Manager di Spitch, le Voice User Interfaces (VUI) come Siri sono solo l’inizio della “NLP revolution”, un mercato che secondo gli analisti arriverà presto a superare gli 11 miliardi di dollari.

Oltre all’avanguardia tecnologica, i punti di forza delle soluzioni Spitch sono l’alto livello di personalizzazione e la flessibilità, i tool di sviluppo a completa disposizione di partner e clienti e il focus dell’azienda su partnership di valore aggiunto.

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Quando e come l’intelligenza artificiale può trasformare il business

Secondo una recente ricerca di Ricoh i dipendenti europei sono ottimisti sull’utilizzo in azienda dell’intelligenza artificiale.

Customer service, vendite e collaboration sono alcuni degli ambiti in cui l’intelligenza artificiale promette grandi cose. Secondo una ricerca Ricoh dal titolo Empowering Digital Workplaces, i dipendenti europei sono ottimisti a riguardo e pensano che l’AI avrà un impatto positivo sul loro modo di lavorare. Dallo studio è infatti emerso come il 41% dipendenti europei pensi che l’automazione dei processi avrà un impatto positivo e il 52% è dello stesso parere in relazione all’intelligenza artificiale.

Gli esseri umani si differenziano dai robot per la capacità di provare empatia, per cui nelle aziende le persone continuano ad avere un ruolo cruciale nelle interazioni con i clienti. L’intelligenza artificiale può però migliorare il customer service, consentendo ad esempio di analizzare elevati volumi di dati e di ricercare rapidamente informazioni.

I vantaggi sono notevoli ad esempio nella gestione della priorità delle chiamate, per cui un cliente può essere immediatamente indirizzato all’operatore più indicato e questo riduce ovviamente i tempi di attesa. Stessa cosa per le richieste via e-mail perché i testi vengono analizzati con rapidità e inoltrati al reparto di competenza” ha commentato Edward Gower-Isaac, Vice President, Business Process Services di Ricoh Europe.

assistenti virtuali

Se è vero poi che i sistemi chatbot stanno trasformando il customer service, possono fare lo stesso nelle vendite? Molte aziende stanno sperimentando in che modo utilizzarli per gestire richieste non urgenti da parte di clienti, per permettere ai consumatori di ordinare una pizza mediante una chat oppure per automatizzare gli ordini.

I chatbot possono imparare dalle conversazioni con i clienti e sono in grado di comprendere se sia necessario inoltrare la richiesta ad un operatore in quanto troppo articolata. Quale è il valore di questa innovazione? Il reparto vendita ha più tempo per focalizzarsi su questioni complesse per dare valore all’interazione con il cliente.

Nelle aziende la smart collaboration ricopre inoltre un ruolo sempre più fondamentale nella creazione di un business agile e innovativo. L’intelligenza artificiale è in grado di semplificare la collaborazione aumentando efficienza e produttività. Si pensi ad esempio alle lavagne cognitive Ricoh basate su IBM Watson che “partecipano” attivamente alle riunioni essendo in grado di rispondere a comandi vocali, di prendere appunti e di tradurre. Le tecnologie per l’analisi dei dati in tempo reale aiutano a prendere decisioni più rapidamente e in modo più efficace.

“Gli effetti della rivoluzione digitale e le opportunità generate dall’innovazione avranno quindi un impatto notevole nelle aziende. L’intelligenza artificiale, che poteva sembrare un futuro fantascientifico, è sotto i riflettori cambiando la fisionomia di molti processi e consentendo di comprendere le informazioni per ricavarne il massimo valore per il business”, conclude Gower-Isaac.

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