Digitalizzazione: uomini e macchine team unico entro 5 anni
Stiamo entrando definitivamente nell’era della partnership tra uomo e macchina, con una visione del futuro spesso contrastante da parte della business community. È quanto emerge dallo studio Realizing 2030: The Next Era of Human-Machine Partnerships, condotto su 3.800 business leader globali da Dell Technologies facendo leva su una ricerca quantitativa sviluppata da Vanson Bourne.
Lo studio descrive un futuro sempre più prossimo in cui la tecnologia rappresenta l’elemento in grado di consolidare la partnership tra uomo e macchina. Le macchine, infatti, sempre più avanzate e innovative, saranno lo strumento chiave che permetterà alle persone di superare alcuni limiti. Concordano in modo particolare i business leader italiani; per l’87% del panel (82% se si guarda alla cifra globale), uomini e macchine lavoreranno come un vero e proprio team unico entro i prossimi 5 anni.
In questo scenario emerge un marcato scetticismo circa lo status attuale del processo di trasformazione digitale. In Italia, in particolare, solo il 38% della business community vede il digitale già integrato in tutto ciò che facciamo. Dato che, peraltro, posiziona il nostro Paese come la nazione in questo senso più ottimista (il dato globale è al 27%), con il Giappone a fare da contraltare (17%).
Tra le barriere più grandi a causare questa lentezza nel percorso di digitalizzazione, in Italia vengono citate il ritardo nella formazione della forza-lavoro in relazione al nuovo contesto digitale (57%), oltre alla mancanza di una visione strategica (56%).
A livello globale, inoltre, emergono altre tendenze interessanti. Il 50% degli intervistati, per esempio, chiede protocolli più chiari, qualora le macchine che lavorano in autonomia dovessero fallire, mentre il 45% dichiara che i computer avranno bisogno di essere istruiti per distinguere i comandi sbagliati da quelli corretti. Sempre in relazione al panel mondiale analizzato, emerge che l’81% della business community si è posta l’obiettivo di fare leva sull’intelligenza artificiale come strumento per anticipare la domanda dei propri clienti nel corso dei prossimi 5 anni.
Se si analizzano le risposte dei business leader in relazione ai mercati verticali di appartenenza, si nota infine come l’industria dell’Oil & Gas (90%) e della Life Science siano tra tutte quelle più convinte del sempre più stretto sodalizio tra uomo e macchina entro 5 anni. Fanalino di coda invece il retail con il 77%.
“Il processo di integrazione tra uomo e macchina va gestito accuratamente sotto molti aspetti, soprattutto, dal punto di vista della formazione. Dobbiamo investire sui nostri giovani per creare quelle competenze irrinunciabili nel nuovo scenario digitale. Inoltre, è necessario gestire la transizione. Serve un grande focus a livello nazionale su un piano di re-skilling, indirizzato ai lavoratori di oggi, che indirizzi il significativo gap di competenze tecnologiche che esiste attualmente nella forza lavoro” ha dichiarato Marco Fanizzi, VP & GM Enterprise Sales di Dell EMC Italia.
Gli ha fatto eco Filippo Ligresti, VP & GM Commercial Sales di Dell EMC Italia, secondo cui “la collaborazione uomo-macchina offre opportunità senza precedenti in tutti i campi, dal sanitario alla formazione, passando per la Pubblica Amministrazione, dove la digitalizzazione farà cambiare velocità al paese. Opportunità come la creazione di assistenti digitali per medici e chirurghi o strumenti innovativi a supporto della formazione dei nostri giovani e della loro crescita professionale. Inoltre, rappresenta un volano di sviluppo senza precedenti per PMI e start-up, abilitandole ad esportare in modo agile l’eccellenza del brand Italia”.