Sicurezza in Italia nel 2017: 16 milioni di utenti sotto attacco
Nonostante una diffusa certezza che spinge gli utenti della rete a sentirsi al sicuro quando sono online, gli hacker sottraggono ben 146.3 miliardi di Euro a 978 milioni di consumatori di 20 Paesi. È uno dei dati che emergono dal Norton Cyber Security Insights Report 2017 da poco reso pubblico da Symantec. In Europa l’anno passato ha visto attestarsi a 98.2 milioni il numero delle vittime di crimini informatici; il totale del denaro sottratto è stato di 23.3 miliardi di euro, cifra superiore al singolo PIL di almeno dieci Paesi europei.
Nella sola Italia, oltre 16 milioni di utenti della rete sono caduti in trappole informatiche lo scorso anno, ovvero oltre un terzo della popolazione adulta (37%). Le perdite in Italia hanno totalizzato quasi 3.5 miliardi di euro e ogni vittima ha perso in media più di 2 giorni lavorativi per occuparsi delle conseguenze del crimine informatico subito.
A livello globale le vittime di crimini informatici condividono un profilo molto simile. Utilizzano la rete con regolarità, sono sicuri di sé, utilizzano più dispositivi per connettersi sia da casa sia in mobilità; all’incirca una su tre vittime di crimini informatici utilizza un dispositivo smart per lo streaming (31%), rispetto al 20% di coloro che non sono state vittime di un crimine informatico. Inoltre, chi ha subito un crimine informatico generalmente possiede un dispositivo connesso in rete ed effettua regolarmente acquisti online via mobile quando non è in casa rispetto alla controparte mai colpita da crimine informatico.
Tuttavia, chi è stato vittima di un crimine informatico presenta spesso delle aree di debolezza in fatto di conoscenza degli elementi di base della sicurezza in rete e lascia spesso totalmente incustoditi gli accessi virtuali. Le vittime di un crimine informatico hanno, con più probabilità delle non vittime, condiviso la stessa password su più account (il 47% rispetto al 28%), azzerando così tutti gli sforzi profusi in materia di sicurezza.
Anche quando ha utilizzato password diverse, chi ha subito un crimine informatico ha salvato le password su un file del proprio dispositivo. Preoccupa inoltre il fatto che quasi la metà (49%) degli italiani vittime di crimini informatici abbia in realtà accresciuto la propria fiducia nella capacità di proteggere dati e informazioni personali da attacchi futuri, e che un terzo delle vittime (il 32%) fosse convinto di essere a basso rischio di rimanere vittima di un crimine informatico.
Le vittime di ransomware raccontano di aver perso una media di quasi 109 ore per occuparsi delle conseguenze del ricatto informatico e più di uno su 10 (il 12%) non ha ottenuto indietro nulla a fronte del pagamento del riscatto. Con quasi la metà (44%) degli utenti italiani che ammettono di non fare mai un backup di almeno uno dei dispositivi che utilizzano, e con sei italiani su dieci che ammettono di affidarsi al fornitore per gli aggiornamenti del software, un numero significativo di persone corre seri rischi di perdere definitivamente i propri dati.
Il 69% degli Italiani ha avuto a che fare con il crimine informatico lo scorso anno, con più della metà (il 55%) che ha avuto un dispositivo infettato da un virus o altre minacce alla sicurezza. Al 41% è stato notificato che le proprie informazioni sensibili sono state compromesse a seguito di una violazione di dati, mentre il 40% ha fornito informazioni personali o finanziarie per aver risposto a una email fasulla. 4 su 10 hanno subito una intrusione nel wi-fi di casa, il 35% è stato raggirato facendo acquisti online e quasi un quarto degli intervistati ha abboccato alla truffa di un finto supporto tecnico.
Nonostante la prevalenza di queste tipologia di cybercrimine, gli italiani hanno registrato le perdite più elevate di denaro nei seguenti casi:
Accesso non autorizzato o hacking della mail o del profilo social media (€ 509)
Furto d’identità (€ 192)
Frode con carta di credito/debito (€ 183)
Virus o altra minaccia alla sicurezza su PC/tablet/cellulare (€ 156)
Furto di informazioni di pagamento dal telefono (€ 141)
Perdita di un lavoro o di una promozione a causa di un post sui social media caricato da altri (€ 134)
Acquisti online che si sono rivelati essere una truffa (€ 131)
Ha subito un attacco di tipo ransomware (€ 77)
Truffa da parte di un finto supporto tecnico (€ 71)