Sicurezza e privacy online: utenti sempre più consapevoli, aziende sempre più nel mirino
Mancano pochi mesi all’entrata in vigore del GDPR, il nuovo Regolamento sulla Protezione dei Dati Personali che riguarda tutte le aziende che elaborano informazioni personali dei cittadini europei. Le aziende che non si allineeranno con le richieste del GDPR potranno incorrere in sanzioni pecuniarie, ma il tema della privacy e della sicurezza dei dati non si riduce al rispetto o meno delle norme. Gli utenti online infatti sono sempre più informati e consapevoli sul modo in cui vengono trattati i loro dati personali, sono pronti a proteggerli e a proteggersi dalle aziende che dimostrano di non saperne garantire la sicurezza e anche a falsificare i propri dati online per evitare di condividere informazioni personali con le aziende.
E’ quanto emerge dal Privacy&Security Report recentemente pubblicato da RSA. I risultati del report sono frutto di una ricerca che ha coinvolto oltre 7.500 consumatori in Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. L’obiettivo era far luce sul valore che i consumatori attribuiscono alla sicurezza delle informazioni personali, fino a che punto si spingono per proteggerle e il conseguente impatto sulle aziende.
“Con l’entrata in vigore di regolamenti di grande impatto, come il GDPR, la sicurezza dei dati e la privacy diverranno temi scottanti e sempre più attuali sia per i consumatori che per le aziende”, ha dichiarato Rashmi Knowles, Field CTO, EMEA di RSA Security. “I consumatori sono sempre più informati e consapevoli rispetto alle recenti violazioni di alto profilo e richiedono quindi molto di più alle aziende che devono gestire i loro dati”.
Secondo la ricerca il 41% dei consumatori nel mondo (30% in Italia) ammette di aver intenzionalmente falsificato le informazioni personali e i dati al momento della registrazione per prodotti e servizi online, rivelando un forte e continuo scetticismo rispetto a come vengono utilizzate le proprie informazioni.
Il 55% degli intervistati nel mondo (56% in Italia) ha dichiarato che eviterà di fornire dati personali a un’azienda che ha venduto o utilizzato i dati senza consenso in passato. Inoltre, il 78% degli intervistati (64% in Italia) ha affermato che la reputazione dell’azienda, in termini di gestione dei dati dei clienti, ha influito sulle sue decisioni di acquisto, portandoli nel 69% dei casi (64% in Italia) alla scelta di boicottare completamente un’azienda che abbia ripetutamente mostrato mancanza di rispetto per la protezione dei dati dei clienti.
“L’impatto sul business, nel caso non si riesca a garantire livelli adeguati di sicurezza, andrà ben oltre le multe per avere compromesso i dati dei clienti”, ha aggiunto Knowles. “Nel momento in cui oltre la metà degli intervistati dichiara che non acquisterà prodotti da un’azienda che sa aver avuto poca cura dei propri dati e il 62% (61% in Italia) è incline a incolpare l’azienda più che a chiunque altro se i dati vengono persi, è chiaro che i consumatori sono pronti a puntare i piedi contro organizzazioni che non rispettano le loro aspettative. Nel corso del 2018 il danno derivante da una violazione dei dati in termini finanziari e di reputazione potrebbe risultare devastante per un’azienda”.
Furto di denaro e di identità, diffusione di dati sensibili: le preoccupazioni degli italiani
L’indagine di RSA rivela che le principali preoccupazioni dei consumatori italiani sono la protezione delle credenziali bancarie e finanziarie e delle informazioni di sicurezza (81% in entrambe le risposte).
In particolare i rischi che spaventano di più sono il furto monetario (78%), il furto di identità (77%), la pubblicazione di informazioni imbarazzanti o sensibili (54%). Quasi la metà degli italiani, con una percentuale del 49% rispetto a una media globale del 36%, dichiara di temere di essere ricattato con immagini o messaggi privati rubati.
Secondo il report questi livelli elevati di preoccupazione dipendono da una maggiore consapevolezza delle violazioni dei dati da parte del pubblico in generale. Il 75% dei consumatori italiani afferma infatti di essere più consapevole di tali minacce rispetto a cinque anni fa.
La capacità di proteggere i dati premia le aziende
Per vincere le preoccupazioni relative ai dati rubati, i consumatori sono disposti a premiare quelle aziende in grado di provare che i dati vengono gestiti in modo responsabile. La metà degli intervistati nel mondo (58% in Italia) si dichiara più disponibile ad acquistare prodotti da un’azienda che può dimostrare seriamente di saper proteggere i propri dati.
“I consumatori comprendono il valore dei propri dati personali e – anche se procedono giustamente con cautela – sono disposti a separarsene nelle giuste circostanze”, ha sottolineato Knowles. “Quasi un terzo degli intervistati (34% in Italia) ritiene che le aziende che possiedono più dati dei propri clienti siano in grado di offrire prodotti migliori e più personalizzati e oltre un quarto (39% in Italia) fornirebbe i propri dati con piacere con l’obiettivo di migliorare la customer experience e il servizio”.