Convergenza di nuova generazione con il Dell EMC VxBlock System 1000

VxBlock System 1000
Il nuovo sistema convergente Dell EMC VxBlock System 1000 mette a disposizione elevati livelli di flessibilità e una gestione semplificata del ciclo di vita.

Dell EMC ha annunciato l’espansione del proprio sistema di infrastruttura convergente con l’aggiunta del sistema di nuova generazione Dell EMC VxBlock System 1000, già disponibile a livello globale attraverso Dell EMC e i suoi partner di canale. Dell ha progettato questo sistema per supportare workload di ogni genere e offrire una selezione più ampia di storage array, di soluzioni per la protezione dei dati e di opzioni di computing rispetto ai modelli VxBlock System di precedente generazione.

Il design all-in-one di questo nuovo sistema estende la promessa delle infrastrutture convergenti semplificando ulteriormente la gestione del ciclo di vita dell’infrastruttura IT attraverso una pre-convalida approfondita, che libera lo staff IT da attività amministrative e che lascia più tempo disponibile da dedicare a progetti di innovazione business di maggior valore.

VxBlock System 1000

Rispetto ai modelli Dell EMC VxBlock System di precedente generazione, il nuovo VxBlock 1000 propone miglioramenti nelle seguenti aree:

Agilità di business

Per la prima volta i clienti possono combinare quattro tipologie di storage array (Dell EMC Unity, VMAX, XtremIO e Isilon) e optare per i rack server Cisco UCS C-Series e i blade server Cisco UCS B-Series oltre a una vasta gamma di prodotti Dell EMC per la protezione dei dati, il tutto all’interno di un unico sistema. Rispetto alle generazioni precedenti, il nuovo VxBlock 1000 aumenta la scalabilità server del 56% (da 512 a 800 server) ed è in grado di supportare fino a dieci storage array.

Efficienza del data center

Riunendo in pool una varietà di risorse all’interno di un unico sistema, i clienti possono allocare e riallocare risorse storage, di dati e di calcolo verso applicazioni specifiche in base ai mutamenti dei requisiti di business e dei workload, anziché dover utilizzare e gestire più sistemi eterogenei.

VxBlock System 1000

Semplicità operativa

Il supporto nativo di tecnologie miste aumenta la semplicità dell’infrastruttura fisica, dell’amministrazione infrastrutturale e della gestione del ciclo di vita riducendo gli ingombri all’interno del data center (meno cabinet, switch LAN e SAN, alimentatori e hardware e software per la gestione di sistema). Oltre ad aver meno componenti da dover gestire e supportare quotidianamente, VxBlock 1000 può infine ridurre fin del 75% i tempi complessivi della gestione del ciclo di vita di molteplici tecnologie.

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SDX: così l’infrastruttura IT diventa un servizio

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Entro il 2019, l’esigenza di maggiore efficienza spingerà le aziende a migrare oltre il 50% della propria infrastruttura IT a un modello software-defined.

La rivoluzione digitale sta obbligando le imprese a cambiare il modo di concepire l’IT aziendale, modernizzando l’infrastruttura, realizzando un’organizzazione data-centrica ed erogando servizi IT più flessibili. Un nuovo approccio all’architettura IT aziendale sta quindi emergendo come indispensabile, per tenere il passo con il crescente volume delle informazioni da elaborare e per aumentare l’efficienza delle risorse infrastrutturali e il loro grado di orchestrazione. Il tutto per gettare le basi di una vera e propria azienda multicloud-ready.

Entro il 2019, secondo IDC, l’esigenza di maggiore agilità, efficienza e integrazione spingerà le aziende che si stanno trasformando digitalmente a migrare oltre il 50% della propria infrastruttura IT (centrale e periferica) a un modello software-defined.

Se le tradizionali architetture data center si sono rivelate adeguate fino a qualche tempo fa per gestire ambienti on-premise caratterizzati da applicazioni client/server, storage fisico e reti on-site, le cose sono sensibilmente cambiate con l’avvento delle nuove generazioni di applicazioni che, risultando virtualizzate, containerizzate o basate su cloud, richiedono maggiore agilità, automazione e gestibilità.

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Da silos di tecnologie e processi si sta quindi passando a sistemi convergenti e ambienti cloud ibridi disegnati per scalare sia verso l’alto, sia orizzontalmente per supportare nuovi workload e garantire più controllo e flessibilità, senza impattare sui costi.

Per fare ciò, tutti gli elementi principali dell’infrastruttura, dalle componenti di elaborazione allo storage, dal networking alle reti geografiche, vengono astratti e distribuiti sotto forma di software automatizzato basato su policy. Potenzialmente, tutta l’infrastruttura IT aziendale (in primis il data center) può essere virtualizzata e quindi fornita come un servizio, realizzando così la promessa del software-defined everything (SDX) e del multicloud.

Astraendo e virtualizzando non più soltanto le risorse computazionali ma anche le componenti di storage, networking e sicurezza, le tecnologie software-defined offrono ai CIO più controllo e affidabilità, un minor tempo di deployment delle applicazioni, semplificazione delle operazioni e infine una riduzione dei costi (Capex ed Opex) grazie ad hardware più standard.

IDC si aspetta che il modello SDX diventerà lo standard de facto per le infrastrutture IT e per il disegno, rilascio e consumo dei dati. Già nel corso del 2018 il 75% dei nuovi acquisti in ambito data center sarà proprio influenzato dalle tecnologie software-defined.

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