Il cloud di VMware si espande su Amazon AWS, anche in Europa
La rapida adozione di nuovi paradigmi legati a Internet nelle infrastrutture informatiche aziendali, in particolare con l’ingresso dell’IoT e del cloud, sta creando nei reparti IT problemi di sovraccarico di lavoro: la gestione di migliaia di dispositivi operanti su standard e infrastrutture diverse non è una passeggiata, e la crescita del malware non semplifica certo le cose.
Per questo gli annunci di oggidi VMware sono particolarmente interessanti. L’azienda di Palo Alto ha infatti allargato i suoi VMware Cloud Services, con nuove funzionalità ma anche estendendo il servizio all’Europa, con un nuovo data center operante dalla Gran Bretagna.
Verso il cloud universale
I servizi cloud di VMware sono concepiti in modo tale da consentire a un’azienda di sfruttare qualsiasi servizio di cloud, esterno o proprietario, in modo consistente sia per quanto riguarda la gestione che la sicurezza, riducendo quindi la complessità derivante dall’utilizzo di multiple piattaforme.
“La necessità di supportare un complesso insieme di applicazioni attuali e future è ciò che sta spingendo verso l’adozione del cloud, e le necessità delle applicazioni stanno condizionando le decisioni sul cloud stesso” ha dichiarato Raghu Raghuram, COO Products and Cloud Services di VMware. “il VMware Cloud dà agli utenti alta flessibilità per sviluppare ogni tipo di applicazione, attivare queste applicazioni su qualsiasi cloud, e farle funzionare verso qualsiasi dispositivo realizzando un’architettura e un set di operazioni consistenti attraverso i vari cloud impiegati”, ha affermato Raghuram.
VMware Cloud: gli annunci
Quattro sono i principali annunci di prodotto di oggi.
Per cominciare, il nuovo Hybrid Cloud Extension Service for Private Cloud (HCE) è un SaaS che fornisce mobilità delle applicazioni e ibridazione dell’infrastruttura fra le differenti versioni di vSphere, sia per i data center aziendali che cloud. Oltre a questo per cloud proprietari, sono già disponibili gli HCE per cloud IBM e per VMware Cloud su Amazon Web Services (AWS). Con gli HCE, un’azienda può completare spostamenti di carichi di lavoro su larga scala all’interno di ambienti informatici composti di multipli data center privati. È possibile migrare applicazioni senza modifiche, con downtime minimo o nullo, e attraverso ambienti vSphere diversi. La migrazione viene semplificata dall’eliminazione di processi di replatform, di retest, di cambio degli strumenti, e tutto mantenendo la business continuity. Inoltre, con la disponibilità dei moduli per IBM e AWS, chi dispone di ambienti basati su VMware li può espandere facilmente al cloud pubblico.
Il secondo annuncio riguarda l’Expanded Wavefront by VMware Service, una piattaforma di monitoring e analytics basata su SaaS capace di tenere sotto controllo in modo unificato applicazioni enterprise e cloud, infrastrutture cloud private e pubbliche (comprese AWS, Google e Azure). VMware ha aggiunto 45 nuove integrazioni a Wavefront, da GCP a GitHub, da Spark a Mesos, che si aggiungono a quelle già operanti.
Altra novità è il Log Intelligence Service, che fornisce sofisticate analisi delle operazioni per data center basati su VMware e su VMware Cloud on AWS. Il sistema usa sofisticati algoritmi di machine learning e analisi in tempo reale per cercare e segnalare anomalie nel data center e nel cloud, fornendo un dashboard operativo unificato.
Infine, l’Expanded VMware Cost Insight Service è in grado di fornire informazioni precise sui costi da sostenenre per far girare le applicazioni su cloud privati e pubblici, e agigunge alla versione attuale il supporto ad AWS, Azure e ai data center basati su VMware private cloud.
VMware Cloud in Europa
Oltre all’espansione delle funzionalità dei propri servizi per il cloud universale, VMware ha anche annunciato la disponibilità di VMware Cloud on AWS per il continente europeo. Per ora il servizio è disponibile solo in UK, grazie a un data center in presente in Gran Bretagna. Tuttavia, l’azienda ha già pianificato l’espansione verso gli altri Paesi dell’Unione con la prossima apertura di un data center in Germania. Per quest’ultimo, tuttavia, non c’è ancora una data ufficiale, e il fatto che per la regione asiatica sia già prevista l’apertura di un data center per il secondo semestre 2018 ci fa pensare che l’arrivo sul continente difficilmente potrà avvenire entro l’anno.