Microsoft vuole costringerci a usare Edge invece di convincerci a farlo
Microsoft è in ansia per Edge perché il successore di Internet Explorer è stato un triste fallimento da quando è stato introdotto a marzo 2015 (quando ancora si chiamava Spartan). A febbraio la sua quota di mercato a livello mondiale tra tutti i browser su tutti i sistemi operativi su tutti i tipi di dispositivi è stata di circa l’1,8% rispetto a 57,5 % di Chrome (dati Statcounter). E secondo Net Applications anche su Windows 10, dove è il browser predefinito, Edge è un flop, con solo l’11,7% delle macchine Windows che lo usa (un calo di quasi due punti percentuali rispetto al mese precedente).
Quindi cosa sta facendo Microsoft per cercare di far guadagnare quote di mercato a Edge? Punta a un profondo rinnovamento e all’introduzione di funzionalità indispensabili per competere con Chrome e altri browser? Basandosi su uno sguardo approfondito alla versione più recente, che è ancora in versione beta e verrà integrata a breve nell’aggiornamento Spring Creators Update di Windows 10, non c’è nulla di tutto questo all’orizzonte. Il browser Edge che vedete e utilizzate ora, prima dell’aggiornamento, sarà infatti lo stesso browser Edge che utilizzerete dopo l’update.
Microsoft sta facendo qualcosa per risolvere uno dei maggiori problemi del browser, ovvero la scarsità di estensioni rispetto ai browser concorrenti? Ancora una volta, la risposta è no. Al momento di scrivere sono infatti disponibili 99 estensioni per Edge, rispetto alle migliaia per Chrome e Firefox. Ma allora qual è il grande piano di Microsoft per convincere voi e milioni di altri utenti a passare dal vostro attuale browser a Edge?
Nell’aggiornamento autunnale di Windows 10 atteso a ottobre l’app di posta elettronica integrata di Windows aprirà tutti i link delle email in Edge invece che nel browser impostato come predefinito. Pertanto, anche se utilizzate Chrome per navigare sul web e Windows Mail per la posta elettronica, utilizzerete inevitabilmente Edge per aprire i link nelle email, che vi piaccia o meno. E chiaramente, data la triste quota di mercato di Edge, non vi piacerà.
Microsoft sta attualmente testando questa funzione nell’ultima versione dell’anteprima pubblica del prossimo major update autunnale di Windows 10. E se credete alla compagnia, Microsoft non lo fa perché vuole che voi passiate a Edge ma perché ha a cuore i vostri interessi.
I portavoce di Microsoft Dona Sakar e Brandon LeBlanc affermano infatti in un post sul blog che questa mossa “offre l’esperienza migliore, più sicura e coerente su Windows 10 e su tutti i dispositivi. Con funzionalità integrate per la lettura, le note, l’integrazione con Cortana e un facile accesso a servizi come SharePoint e OneDrive, Microsoft Edge vi consente di essere più produttivi, organizzati e creativi senza sacrificare la durata della batteria o la sicurezza.”
Anche per una compagnia come Microsoft ben nota per casi di “arroganza occasionale” (si pensi solo ai trucchetti per spingere a migrare a Windows 10), questa è una mossa abbastanza scioccante che tra l’altro non avrà i risultati sperati. È improbabile infatti che una grande percentuale di utenti di Windows 10 utilizzi l’app Mail incorporata in Windows 10.
Litmus Software afferma di aver analizzato 15 miliardi di e-mail per scoprire la quota di mercato dei client di posta elettronica su desktop, laptop e dispositivi mobili. Windows Mail non viene visualizzato nemmeno tra i primi dieci (la società non ha pubblicato risultati al di sotto della top-ten). Persino Windows Live Mail, un prodotto Microsoft ormai fuori produzione, è arrivato al numero 10 con una quota di mercato dell’1%. Quindi chiaramente la mossa di Microsoft non porterà molte persone a cambiare browser partendo dai link nelle email.
Negli anni ’90 il governo federale americano ha criticato severamente Microsoft per le violazioni delle norme antitrust, affermando che la società, tra le altre cose, utilizzava il monopolio del proprio sistema operativo per ostacolare la concorrenza al proprio browser Internet Explorer. Un giudice si è opposto a Microsoft e Microsoft ha dovuto rendere più semplice l’uso di browser concorrenti in Windows. Il risultato: i produttori di browser migliori hanno iniziato a fare meglio di Microsoft e la quota di mercato di Internet Explorer è iniziata ad affondare anno dopo anno. E ora abbiamo Edge, che a differenza di IE però non ha nemmeno potuto godere di un periodo di dominio pressoché assoluto.
Microsoft avrebbe dovuto imparare da quell’esperienza che sviluppare software migliori, senza usare tattiche “subdole” e fastidiose, è il modo migliore per vincere la guerra del browser. Se Microsoft è furba, abbandonerà questo sconsiderato tentativo di costringere le persone a usare Edge e si impegnerà a creare un browser migliore che la gente vorrà usare invece di evitare (come accade oggi) come la peste.