Le aziende che utilizzano le tecnologie cloud per automatizzare i processi delle proprie applicazioni e funzioni IT legacy stanno ottenendo un vantaggio competitivo significativo rispetto alle organizzazioni in ritardo su questo stesso ambito. Il 75% delle cosiddette fast mover (le aziende già molto automatizzate) ha infatti notato un aumento dei ricavi e della redditività, mentre l’80% afferma che l’agilità della propria organizzazione è migliorata.

Questo quanto emerge dal nuovo report di Capgemini e Sogeti pubblicato oggi dal titolo The Automation Advantage: Making Legacy IT Keep Pace With the Cloud, che ha intervistato 415 manager IT di aziende con grandi infrastrutture legacy distribuite in otto Paesi sui vantaggi che l’applicazione della cloud automation ha sui processi delle funzioni IT.

Le aziende all’avanguardia considerano l’automazione basata sul cloud più di un esercizio di riduzione dei costi o di efficientamento: il 75% delle fast mover ha provato a utilizzare questo tipo di automazione per innovare i propri modelli di business. Più di otto imprese su dieci riferiscono inoltre di aver ottenuto dei benefici in termini di customer experience.

“In Cisco stiamo già vedendo i vantaggi provenienti dalla quasi totale automazione dei nostri processi di approvvigionamento. Il passo successivo sarà quello di trasformare i nostri sistemi da automatizzati a intelligenti. Ciò significa che, anziché eseguire il provisioning con il clic di un pulsante da parte degli operatori, come avviene oggi, le applicazioni inizieranno a rilevare le necessità e ad agire in autonomia. Una combinazione di intelligenza artificiale (IA) e tecnologie come la containerization offrono queste possibilità” ha dichiarato Jonathan Miranda, Manager presso Cisco IT Infrastructure Group.

Il 70% dei manager identifica l’assenza di competenze come una delle principali sfide attuali e perciò le aziende devono essere in grado di impiegare i migliori talenti a loro disposizione nello svolgimento dei compiti che offrono il massimo valore di business. L’uso di tecnologie cloud per l’automazione delle applicazioni e delle funzioni IT legacy sta facilitando questo processo, offrendo agli ingegneri altamente qualificati maggiore tempo per lavorare su progetti più redditizi: il 59% delle aziende fast mover ha infatti riallocato il proprio personale su attività a maggiore valore aggiunto.

Per queste organizzazioni una delle priorità è stata quella di eliminare compiti monotoni rendendo automatizzati il 73% dei processi di test delle applicazioni, una percentuale quasi quattro volte superiore a quella delle aziende follower. Grazie a questa nuova flessibilità, le aziende stanno iniziando ad aggiornare le competenze del personale allineandole alle proprie strategie DevOps.

Nonostante gli evidenti vantaggi, le aziende stanno rallentando il processo di automazione delle funzioni IT legacy a causa delle riserve relative alla sicurezza informatica. Le preoccupazioni sulla sicurezza (27%) e la riservatezza dei dati (19%) sono citate dalle imprese come gli ostacoli più difficili da superare nel passaggio all’automazione dei processi delle funzioni IT, una tendenza osservata sia tra le aziende fast mover, sia tra quelle follower.

Questo problema è ancor più al centro dell’attenzione a causa dell’entrata in vigore della normativa GDPR il 25 maggio. Amministratori delegati e consigli di amministrazione stanno mettendo forti pressioni ai manager IT, che devono garantire che le iniziative tecnologiche non creino nuovi rischi di violazione dei dati. Tuttavia, grazie alla sempre maggiore accuratezza dei cloud provider e all’utilizzo di processi di security as code, il passaggio all’automazione può rappresentare maggiori livelli di sicurezza e non il contrario.

“Dato che gran parte della nostra automazione viene impiegata nella produzione, c’è una lista di controllo che i nostri ingegneri devono sempre verificare per garantire la sicurezza. È fondamentale. Deve diventare parte della cultura stessa dell’azienda, mentre continuiamo il nostro processo di sviluppo”, conclude Miranda.