Circa otto anni fa Intel ha contribuito a inaugurare l’era dei notebook sottili e leggeri chiamati Ultrabook, che hanno debuttato nel 2011 come risposta ai primi, sottilissimi MacBook Air. Con Project Athena, Intel e alcuni dei suoi partner vogliono portare gli Utrabook al livello successivo. 

Project Athena è il nome in codice del progetto di Intel per definire le specifiche, certificare e promuovere pc portatili di fascia alta, in cui le doti di portabilità e autonomia vanno di pari passo con prestazioni molto elevate. Intel ha inoltre lavorato con sociologi, designer e innovatori per studiare il modo in cui le persone usano la tecnologia e costruire attorno a queste aspettative la prossima piattaforma per l’informatica mobile.

La piattaforma prevede una roadmap pluriennale annunciata a gennaio al CES, e come da programma i primi modelli stanno per essere messi sul mercato in questa fine estate, corredati da un nuovo logo che li renderà riconoscibili, una cosa che Intel ha inaugurato nei primi anni Duemila con Centrino, ma che gli ultrabook non hanno mai avuto.

project-athena-mobile-performance-identifierSe però gli ultrabook erano riconscibili a prima vista, perché molto sottili e leggeri, lo stesso non si può dire dei portatili “Project Athena”. Per questo, Intel ha creato un marchio identificativo grafico, con l’indicazione “Progettato per prestazioni in mobilità” (engineered for mobile performance) per permettere a produttori e rivenditori di evidenziare i pc che corrispondono alle specifiche di Project Athena e agli indicatori chiave per l’esperienza utente identificati di volta in volta. Non si tratta di un nuovo logo o un badge da applicare sui prodotti, come era stato per esempio Centrino, ma di indicazioni che potranno essere esposte sul punto vendita o nella pagina web dei siti di ecommerce (finalmente, la tendenza a ricoprire la superficie dei portatili con medagliette e adesivi sembra destinata a sparire).

Project Athena: caratteristiche e funzionalità

Intel e i suoi partner hanno escluso i laptop più sottili di 9 mm in quanto non offrono il volume necessario per includere una batteria di grandi dimensioni, mentre i laptop con ventole (quindi non fanless) possono avere uno spessore di 15 mm. Gli obiettivi più importanti di Project Athena sono però di natura molto meno tangibile.

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Siamo abituati a valutare un notebook più che altro in termini di prezzo e prestazioni, ed eventualmente peso, con l’autonomia che rappresenta comunque un quarto e importante fattore. Secondo Intel, i dispositivi Athena porteranno innovazione ed evoluzione continua verso cinque diverse direzioni, e a Maggio 2019 durante il Computex ha presentato le specifiche target per la prima generazione di portatili “Athena”, chiamate Key Experience Indicator (KEI), e che sono:

  • Azione istantanea: un laptop Athena deve passare immediatamente da uno stato di sospensione allo stato operativo quando si solleva il coperchio, si preme un pulsante o si appoggia il dito sul sensore di impronte digitali. Devono essere supportate le modalità Modern Connected Standby e Lucid Sleep (l’equivalente di MCS per i Google Chromebook).  
  • Prestazioni/reattività: L’obiettivo dei notebook Athena è sbarazzarsi del “cerchio rotante” in Windows, soprattutto quando ci sono più file e applicazioni aperte . Per questo, sono state identificate le seguenti specifiche minime: Intel Core i5 o i7 con tecnologia Intel Dynamic Tuning, almeno 8GB di memoria DRAM dual channel e un disco SSD NVMe da 255 GB o più, con opzione per memorie Intel Optane H10.
  • Intelligenza Artificiale: l’obiettivo è che il laptop ci aiuti in modo intelligente, aprendo ad esempio altri file correlati quando abbiamo selezionato un foglio di calcolo, filtrando le distrazioni esterne, usando algoritmi di IA per fare da assistente personale. In concreto, devono includere funzionalità come riconoscimento vocale anche in ambienti rumorosi, il supporto per OpenVINO e WinML. I modelli basati su Intel Core di decima generazione potranno usare l’Intel Deep Learning Boost per migliorare le prestazioni in ambito IA.
  • Autonomia: ricarica rapida attraverso USB C, utilizzo di componenti a basso consumo e ingegnerizzazione orientata all’efficienza energetica. Si punta a raggiungere le 20 ore di autonomia.
  • Connettività: connessione veloce e persistente con Wi-Fi 6 (gigabit) e connettività opzionale LTE. Per quanto riguarda le porte locali, sono previste USB C e Thunderbolt 3
  • Fattore di forma: obbligo di display touch, touchpad ad alta precisione. Si consigliano design 2-in-1 con bordi dello schermo sottili, per un’esperienza più immersiva. In futuro previsione potrebbero essere introdotti cambiamenti più radicali, per esempio con dispositivi dual-display come il proprio prototipo Tiger Rapids o l’Asus Project Precog.

Project Athena Target Specifications 1.0

 

Tra le altre caratteristiche delineate, un peso previsto al di sotto di 1,3 Kg (anche se questo valore non sembra inciso nella pietra, preferendo ricercare il giusto mix di durata della batteria e prestazioni piuttosto che qualsiasi altro aspetto). Intel sta anche lavorando con i produttori di PC per abilitare soluzioni di tethering telefonico.  La connettività si estenderà anche al Modern Connected Standby e Lucid Sleep, che lascerà l’hardware Athena connesso anche in modalità riposo.

Le specifiche target sono destinate a evolversi nel tempo, dando origine probabilmente a diverse “generazioni” di notebook Athena, ma il focus rimane sull’esperienza che si vuole costruire per l’utente.

Project Athena: i primi notebook disponibili

Per poter esporre l’indicazione, i produttori dovranno far validare i notebook direttamente da Intel. I primi modelli a potersene fregiare sono il nuovo Dell XPS 13 2-in-1 7390, già disponibile, e – nelle prossime settimane – gli HP EliteBook x360 1040 ed  EliteBook x360 830. Intel prevede che prima di Natale saranno certificati anche notebook prodotti da Acer, Asus, Dell, HP, Lenovo e Samsung.

Dell XPS 13 2-in-1 7390

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Il Dell XPS 13 2-7390 è un convertibile 2-in-1, in cui lo schermo ruota completamente sulle cerniere per trasformarsi in un tablet. Lo schermo touch screen da 13 pollici con rapporto 16:10, risoluzione di 1.920 x 1.200 pixel e luminosità 500 nit si estende per quasi tutta la superficie disponibile, grazie alla cornice sottilissima del coperchio. Supporta anche una penna attiva con 4096 livelli di pressione e che può essere agganciata magneticamente allo chassis.

Le porte di comunicazione sono due Thunderbolt 3 con DisplayPort e possibilità di fornire alimentazione, un lettore di schede microSD e 1 jack unico per cuffie e microfono. La sezione wireless supporta per Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.

È disponibile con processori da  Intel Core i3-1005G1 di decima generazione (3,4 GHz) a Core i7-1065G7 (3,9 GHz), dischi SSD NVMe da 256 GB a 1 TB, purtroppo saldato sulla scheda madre e quindi non sostituibile autonomamente, e memoria da 3733MHz LPDDR4 da 4 a 16 GB.

HP EliteBook x360

elitebook-project-athenaAnche gli HP EliteBook x360 sono convertibili 2-in-1 (il 360 indica infatti l’angolo di rotazione dello schermo). Pur montando ancora processori Core di ottava generazione, raggiungono le specifiche target di Athena: risposta sempre rapida anche nel funzionamento a batteria, più di 16 ore di autonomia nella riproduzione video e 9 ore in condizioni di utilizzo reali standard, risveglio immediato (meno di un secondo dallo stato di sleep).

L’EliteBook x360 830 ha uno schermo touch IPS con risoluzione Full HD, mentre il modello x360 1040 ha schermo 4K IPS eDP + PSR Brightview con retroilluminazione WLED. Entrambi supportano connessioni wireless fino a Wi-Fi ac e Bluetooth 4.2. La sicurezza prevede anche un sensore di impornte digitali e, come opzione, lo schermo di tipo privacy screen.

Cosa significa Project Athena per vendor e distributori

Per assistere produttori hardware e sviluppatori, arrivando a progettare insieme le specifiche della prossima generazione di portatili, Intel ha inaugurato gli Open Labs Project Athena nelle città di Taipei, Shanghai e Folsom (California). Al centro delle ricerche degli Open Labs ci sono lo sviluppo delle performance e l’ottimizzazione dei consumi energetici. Situati in centri nevralgici dell’ecosistema, sono gestiti da team di ingegneri Intel con competenze nel campo dei System-on-Chip (SoC) e dell’ottimizzazione dei consumi della piattaforma.

OEM e Independent Hardware Vendor possono accedere ai laboratori tutto l’anno per la valutazione dei componenti e l’individuazione di soluzioni allineate alla visione di Project Athena. Dopo la valutazione, verrà fornito agli OEM un elenco di componenti ottimizzati da prendere in considerazione durante i cicli di sviluppo dei prodotti.

Avere un prodotto certificato dagli Open Labs permetterà ai vendor di accedere ai programmi di marketing congiunto con Intel. Gli Open Labs sono particolarmente interessanti per gli OEM di seconda fascia, che producono computer commercializzati con marchi diversi e che potrebbero non disporre di laboratori di ricerca e sviluppo come quelli dei grandi produttori (Dell, Lenovo, HP…). Meno rilevanti individualmente, forse, ma in grado di produrre in grandi volumi e commercializzare computer a basso costo, in particolare nei paesi in via di sviluppo.

Supportare questi produttori permetterà a Intel di imporre la piattaforma Athena su larga scala. Il rischio, altrimenti, è quello che l’offerta rimanga confinata a pochi prodotti di fascia alta (1.500-2.500 euro).