Cisco, il CEO Robbins in Italia per rilanciare il piano Digitaliani
In questi giorni il Chairman e CEO di Cisco, Chuck Robbins, è venuto in Italia per presentare la seconda fase del piano Digitaliani, avviato dalla multinazionale del networking nel gennaio 2016 – con investimenti per 100 milioni di dollari in questi tre anni – e l’obiettivo di accelerare la digitalizzazione del nostro paese in collaborazione con il Governo, i partner commerciali e i clienti italiani.
Robbins ha tra l’altro incontrato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per presentargli le nuove iniziative di Digitaliani, incentrate su tre parole chiave: Skills, Security, Social Impact.
La parte cybersecurity vede tra i protagonisti la città di Milano. Prima di tutto Cisco aprirà nel 2020 proprio nel capoluogo lombardo un nuovo Centro di Eccellenza e Co-Innovazione, dedicato a cybersecurity e privacy, che farà parte della rete mondiale di Co-Innovation Center di Cisco, e si focalizzerà sulla cybersecurity nelle supply chain complesse, nelle tecnologie IoT, nelle infrastrutture nazionali critiche quali utility, smart grid e 5G – e sull’integrazione della sicurezza nei servizi digitali pubblici.
Il nuovo centro fa parte del piano “Safer Milan”, firmato da Cisco con il Comune di Milano, che comprende anche un SOC, Security Operations Center, che integrerà informazioni dai sistemi di sicurezza cittadini come videosorveglianza, controllo accessi, monitoraggio di traffico e ambiente, nonché corsi di formazione in ambito cybersecurity e IoT nelle scuole superiori milanesi.
Una laurea per specialisti di cyber risk
Inoltre sempre a Milano Cisco finanzierà con alcune borse di studio un nuovo corso di laurea magistrale Master of Science in Cyber Risk Strategy & Governance, frutto della storica alleanza firmata nel settembre scorso tra Politecnico di Milano e Università Bocconi. Il corso biennale, erogato in inglese, rilascia un titolo riconosciuto da entrambe le università: il Politecnico curerà la formazione sulle materie di IT e ingegneria, la Bocconi su quelle di diritto e scienze sociali (economia, management, finanza e politiche pubbliche).
“Incontriamo quotidianamente aziende e istituzioni sempre più consapevoli dei rischi informatici associati alla digitalizzazione – spiega Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia. – Questo Master forma due figure professionali chiave – i cyber risk & security manager e i data protection & security manager – di cui abbiamo davvero grande bisogno: siamo contenti di aiutare giovani di talento a cogliere questa opportunità”. Il CEO Chuck Robbins ha tenuto una Lecture sulla cybersecurity al Politecnico di Milano per suggellare questo impegno da parte di Cisco, di cui parleremo più avanti nel dettaglio.
Formazione digitale, l’accordo con SNAM
Ampliando il discorso degli skill digitali, Cisco si impegna ad aiutare a formare in Italia nei prossimi tre anni 200mila persone nelle aree cybersecurity, big data, IoT, programmazione e trasformazione digitale. Mentre nei primi tre anni le iniziative di formazione di Digitaliani si sono concentrate sul mondo della scuola, nella seconda fase ci sarà particolare attenzione sulla riqualificazione di chi già lavora, o sta cercando un lavoro, facendo leva sui contenuti e percorsi formativi del Programma Cisco Networking Academy.
Già da aprile è attiva una piattaforma online per il reskilling rivolta in particolare a PMI e professionisti, ma l’impegno su questi temi coinvolge anche i clienti italiani di Cisco. Un esempio è l’accordo firmato in questi giorni con SNAM per la formazione congiunta di lavoratori e studenti sulle competenze digitali del futuro, con particolare attenzione a data science, intelligenza artificiale e robotica. Cisco e SNAM inoltre svilupperanno insieme soluzioni di Internet of Things al servizio delle infrastrutture (Industrial IoT for networks) tra cui tecnologie di Fog Computing e sistemi di connettività per rendere le reti energetiche più intelligenti ed efficienti, abilitando nuovi servizi legati a economia circolare, sostenibilità ambientale e sicurezza.
Per il social impact, la terza parola chiave della nuova fase di Digitaliani, Robbins ha annunciato un’estensione dell’attività della Cisco Networking Academy nelle carceri, in corso dal 2000. Il coinvolgimento di Unicredit permetterà la creazione di una nuova Academy nella sezione femminile del Carcere di Bollate (MI), che si affianca alla presenza in altri 7 istituti di detenzione, per un totale di 100 studenti. Sempre nel sociale, Cisco donerà un milione di dollari alla Comunità di Sant’Egidio, che lavorerà con la fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per Persone Senza Dimora) per dare alloggio a persone senza dimora nella città di Roma.
La Lecture al Politecnico: “Oggi senza rete non si fa nulla”
Nella Lecture al Politecnico, Robbins ha citato tutte queste iniziative. “Oggi la tecnologia è al centro di qualsiasi strategia, al cuore di aziende, organizzazioni, di nazioni, come l’Italia, e di città come Milano. È il venticinquesimo anno di attività in Italia per Cisco, è un momento importante per rinnovare l’impegno su Digitaliani, ed è importante parlarne in questa città, in cui abbiamo in corso l’iniziativa “Safer Milan” con l’amministrazione cittadina, e in cui sosterremo il Master Politecnico-Bocconi”.
Cisco, ha ricordato Robbins, è nata come networking company: non è famosa come Apple, Facebook o Google, però ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo di Internet e, oggi, non si può fare nulla senza la rete. “Siamo in un mondo ormai iperconnesso e questo crea enormi opportunità ma anche rischi: aziende e organizzazioni sono sempre più virtuali, i loro confini fisici si stanno dissolvendo in rete, e anche la sicurezza si deve distribuire nella rete. Per questo Cisco ha un ruolo fondamentale nel connettere i 50 miliardi di oggetti e il 71% della popolazione mondiale che oggi utilizzano Internet, ma è anche la più grande impresa di cybersecurity del mondo: ogni giorno per i nostri clienti blocchiamo 20 miliardi di minacce e 2,6 miliardi di link a siti web fraudolenti, e respingiamo oltre 3 miliardi di email nocive”.