16 TB, ultima frontiera degli hard disk: caratteristiche, innovazioni e casi d’uso

hard disk Toshiba MG08 16TB
Caratteristiche, tecnologie innovative, prestazioni e costi degli hard disk di classe enterprise Toshiba MG08 da 16 TB.

La maggior capacità degli hard disk magneto-meccanici, in relazione allo spazio fisico occupato e al costo per gigabyte, è forse il principale elemento che fa reggere loro la concorrenza con i dischi a stato solido, che rimangono invece imbattibili per quel che riguarda la velocità di lettura e scrittura. Questo vale su pc e notebook, ma anche e soprattutto nei data center.

Non potendo competere sul piano delle prestazioni, gli sforzi dei produttori di hard disk meccanici si concentrano quindi sull’aumentare il più possibile la capcità.

La tecnologia degli hard disk meccanici ha più volte toccato – e superato – quelli che erano ritenuti i suoi limiti fisici, ricorrendo a innovazioni e qualche stratagemma, come per esempio riempire gli hard disk di elio, gas che è sette volte meno denso dell’aria e che quindi offre meno resistenza alla rotazione dei piatti e ai movimenti della testina e crea meno turbolenze, permettendo di ottenere maggiore velocità potenziale e maggiore precisione, il che si traduce nella capacità di leggere e scrivere più dati sulla stessa superficie dei piatti. L’atmosfera di elio inoltre provoca una minore usura e richiede meno energia per attivare le parti in movimento, con un risparmio del 30% sul TCO stimato da Toshiba.

Gli hard disk Toshiba MG08 da 16 TB: caratteristiche e innovazioni

È questa, insieme ad altre migliorie tecniche, la strada percorsa da Toshibe Electronics per i suoi hard disk della serie MG08 Enterprise Capacity, che hanno raggiunto la capacità record di 16 terabyte. Un aumento del 14% rispetto al precedente modello da 14 TB, anch’essi basati sul design a elio ma con un designa otto dischi rotanti, che diventano nove nel modello da 16 TB.

La stessa caratteristica ricercata nell’elio, cioè la sua minor densità, pone però anche sfide costruttive notevoli: è molto, molto difficile riuscire a trattenerlo in un ambiente chiuso e sigillato: anche una fessura di dimensioni atomiche, o una porosità dei materiali, fa sì che prima o poi l’elio fuoriesca. Per questo, è stato necessario adottare un nuovo tipo di saldatura a laser per chiudere ermeticamente la scocca degli hard disk. Se comunque questo non dovesse bastare, un sensore invierà un allarme visibile nello stato SMART del disco qualora l’elio scendesse sotto il 75%.

L’altra tecnologia che permette simili capacità è chiamata TDMR (Two Dimensional Magnetic Recording) e impiega due testine disassate invece di una sola per leggere la traccia magnetica per risolvere il problema del cross-talk, cioè una lettura falsata data dall’interferenza delle tracce adiacenti a quella che si sta leggendo. Aumentando intenzionalmente l’interferenza, ma rilevando individualmente quelle delle tracce a destra e a sinistra, è possibile tenerne conto e annullarle tra loro per estrapolare una lettura più precisa del dato.

Gli hard disk della serie MG08 da 16 TB, di dimensioni standard 3,5 pollici, hanno una velocità di rotazione di 7.200 rpm, una cache da 512 MB e sono disponibili con interfacce SATA o SAS. I dati sono scritti su blocchi fisici da 4 KB, ma vengono emulati blocchi da 512 byte. Toshiba dichiara un  workload rating fino a 550 TB di dati letti o scritti all’anno e un MTTF (Mean Time To Failure) di 2,5 milioni di ore (calcolato ovviamente sull’intera popolazione e non sul singolo disco, perché stiamo parlando di 285 anni).

Hard disk da 16 TB: casi d’uso e applicazioni

“Grazie ad una maggiore efficienza energetica e alla capacità da 16 TB, la serie MG08 contribuirà a ridurre il TCO delle infrastrutture di storage progettate per applicazioni quali protezione dei dati, big data, content serving e archiviazione digitale”, afferma Martinez-Palomo di Toshiba Electronics Europe. Più capacità per singolo disco significa infatti, su scala più grande, meno unità rack e meno armadi occupati a parità di storage disponibile. Il tutto diventa quindi più rilevante per aziende che gestiscono grandi data center (cloud provider, archiviazione e streaming video, big data).

I dischi MG08 sono disponibili anche in versioni con cifratura nativa del disco e con opzione per la cancellazione sicura istantanea, che avviene invalidando le chiavi di cifratura senza doversi quindi preoccupare di sovrascrivere più volte tutte le tracce del disco, un’operazione che – con le capacità di cui stiamo parlando – richiederebbe giorni e giorni. Questo risulta particolarmente utile a quei service provider che affittano server o spazio di storage, e che – chiuso il contratto con un cliente – hanno bisogno di rendere disponibile le apparecchiature per il cliente successivo, assicurandosi però di aver cancellato in modo irreversibile i dati del cliente precedente.

Le innovazioni che permetteranno hard disk da 18 terabyte e più

Per un ulteriore incremento della capacità massima degli hard disk saranno necessarie ulteriori innovazioni. Il problema diventa riuscire a invertire la polarizzazione magnetica della superficie del disco corrispondente alla traccia, senza alterare quella delle sempre più ravvicinate tracce adiacenti. Diventa necessario usare materiali più duri e resistenti, ma così diventa più diffiicle

Per questo Toshiba sta lavorando da molti anni su due tecnologie che adottano in un caso un raggio laser sulla testina (HAMR, Heat Assisted Magnetic Recording) e nell’altro un emettitore di microonde (MAMR, Microwave Assisted Magnetic Recording) per riscaldare istantaneamente la superficie del piatto, permettendo alla testina di invertire la polarizzazione magnetica.

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Una ulteriore tecnologia, chiamata Shingled Magnetic Recording (SMR) prevede invece che le tracce vengano registrate in modo che siano siano parzialmente sovrapposte tra loro, come le tegole di un tetto, permettendo comunque alla testina di lettura – più stretta di quella di scrittura – di leggere la porzione esposta.

Queste sono le tecnologie che permetteranno di superare il record attuale di Toshiba, producendo dischi da 18 TB e più.

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HPE Primera ridefinisce lo storage mission-critical

hpe primera
HPE Primera, una nuova piattaforma prenotabile da agosto che ridefinisce lo storage mission-critical grazie a semplicità, disponibilità e prestazioni elevate.

Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha annunciato HPE Primera, una nuova piattaforma prenotabile da agosto che ridefinisce lo storage mission-critical grazie a semplicità, disponibilità e prestazioni elevate. HPE Primera fa leva su HPE InfoSight, la piattaforma AI dedicata alle operazioni IT, per offrire il 93% di abbattimento del tempo dedicato alla gestione storage, la capacità di prevedere e prevenire inconvenienti e l’accelerazione delle performance applicative.

Le aziende cercano di rilasciare nuove applicazioni mission-critical sul mercato e supportare quelle già esistenti allo scopo di accelerare la velocità del business, l’agilità e l’innovazione. Tuttavia, è pressoché impossibile che l’IT riesca a tenere il passo con tutte queste esigenze dal momento che è ancora costretto ad amministrare, ottimizzare e supportare l’infrastruttura. La conseguenza è che l’IT deve sacrificare l’agilità a favore della affidabilità.

HPE Primera punta a eliminare questi compromessi, ridefinendo ciò che è possibile nello storage mission-critical e sfruttando l’innovazione disponibile nel portafoglio storage HPE.

Ecco i tre ambiti principali in cui HPE Primera va ad agire.

Una user experience semplice per lo storage mission-critical

  • Semplice da installare: I clienti possono installare HPE Primera autonomamente in meno di 20 minuti.
  • Semplice da gestire: Il provisioning dello storage su HPE Primera può avvenire nell’arco di pochi secondi. Le funzioni di Data reduction sono integrate e sempre attive, anche se è possibile disattivarle secondo necessità.
  • Semplice da aggiornare: Realizzato con un OS services-centric che separa i servizi dati in modo che possano essere implementati, aggiornati o riavviati indipendentemente l’uno dall’altro. Il software HPE Primera può essere aggiornato direttamente dai clienti in 5 minuti senza interruzioni operative.
  • Semplice da ottenere: I clienti possono implementare HPE Primera sotto forma di servizio con un’esperienza completamente gestita e pagare solamente per quel che utilizzano effettivamente attraverso HPE GreenLake. Per chi vuole invece acquistare la soluzione, l’esperienza di possesso è trasformata da Timeless Storage for HPE Primera, una soluzione che mette fine agli aggiornamenti integrali dei sistemi: i clienti possono infatti aggiornare il controller senza fermi operativi, ottengono il software necessario tutto compreso e possono contare su garanzie storage per la compressione e disponibilità dei dati.

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Aumento delle aspettative per lo storage mission-critical con il 100% di disponibilità garantita

  • 100% di disponibilità garantita: HPE Primera viene fornito con HPE Proactive Care e con una garanzia del 100% di disponibilità dei dati senza bisogno di contratti particolari né costi aggiuntivi.
  • Visibilità oltre i confini dello storage: Più del 90% degli inconvenienti nasce al di sopra del layer storage2 – nei layer della rete, dei server e della virtualizzazione. HPE Primera può osservare al di là dello storage grazie a HPE InfoSight per prevedere e prevenire qualsiasi interruzione a livello dei layer della rete, delle applicazioni e dei server.
  • Affidabilità mission-critical integrata: HPE Primera è architettato in funzione dell’alta disponibilità con un design multi-nodo, continuità operativa trasparente mediante HPE Peer Persistence e replica dei dati. È poi compresa la protezione dei dati di tipo application-aware mediante HPE Recovery Manager Central, che si combina con HPE StoreOnce per tempi di ripristino più veloci di 15 volte e con l’estensione al cloud pubblico per una conservazione economica a lungo termine mediante HPE Cloud Bank Storage.

Performance prevedibili per workload applicativi imprevedibili

  • Alte prestazioni per consolidare applicazioni esigenti: HPE Primera possiede un’architettura all-active caratterizzata da un enorme livello di parallelismo e prestazioni multi-nodo, accorgimento che accelera le applicazioni aumentando per esempio le performance di Oracle del 122%.
  • Visibilità per consolidare la sicurezza: Grazie a HPE InfoSight, HPE Primera fornisce la visibilità necessaria a ottimizzare il posizionamento dei workload applicativi tenendo conto delle caratteristiche e delle interazioni a livello di performance con le altre applicazioni condivise su un sistema HPE Primera.
  • Analytics in tempo reale per mantenere prestazioni prevedibili: HPE InfoSight è ora integrato in maggior profondità all’interno di HPE Primera: l’array include modelli AI qualificati nel cloud per l’analisi in tempo reale così da garantire performance uniformi sui diversi workload applicativi.

HPE Primera fa compiere un ulteriore passo avanti alla HPE Intelligent Data Platform, un portafoglio di prodotti e soluzioni che intende accelerare le performance applicative, trasformare la gestione dei dati, sfruttare l’agilità di ogni genere di cloud e rendere efficaci le aziende sbloccando gli insight nascosti all’interno dei dati in tempo reale. La Intelligent Data Platform aiuta i clienti a passare dall’erogazione di capacità storage all’acquisizione di valore di business per mezzo di dati intelligenti.

La HPE Intelligent Data Platform si avvale di HPE InfoSight, piattaforma di AI e machine learning per implementare autonomia e auto-gestione all’interno del data storage. Nel corso dell’ultimo decennio HPE InfoSight ha analizzato pattern applicativi su 1.250 trilioni di elementi di dati per prevedere ed evitare interruzioni operative di storage, server e virtual machine arrivando a far risparmiare 1,5 milioni di ore di produttività che sarebbero state altrimenti perdute a causa dei fermi macchina. HPE InfoSight costituisce il fondamento intelligente di tutti i prodotti storage HPE, HPE Primera incluso, dando vita all’unica end-to-end AI pipeline del settore per la gestione autonoma dello storage.

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