Secondo International Data Corporation (IDC) il mercato dei PC tradizionali in area EMEA (desktop, notebook e workstation) è cresciuto di anno su anno del 1,1% nel secondo trimestre dell’anno e ha totalizzato 16,4 milioni di unità vendute. Ancora una volta il settore commerciale ha guidato il mercato complessivo (+ 11,4%), con una solida crescita per i notebook (+ 7,3%) e prestazioni eccezionali per i desktop (+ 17,2%). Il mercato consumer è invece rimasto debole (-11,3% anno su anno), poiché la mancanza di innovazione e i cicli di vita più lunghi del prodotto continuano a incidere sulla domanda.

Il mercato dei PC tradizionali dell’Europa occidentale è cresciuto del 6,6%, trainato dal settore commerciale (+ 16,1%), sebbene i consumatori abbiano faticato a seguirne l’esempio, diminuendo dell’8,4%. Il ciclo di fine vita di Windows 7 offre un notevole impulso al segmento commerciale e ha avuto un impatto particolarmente forte sulle cifre del desktop. I desktop hanno infatti registrato il loro primo aumento a due cifre da un anno all’altro nell’arco di cinque anni e il primo solido aumento dalla fine del supporto per Windows XP.

“Ciò dimostra che gli aggiornamenti del sistema operativo coincidono sempre con il picco della domanda di rinnovo di dispositivi fissi, in particolare nel settore pubblico in cui la transizione tende a essere più lenta e soggetta a maggiori vincoli” ha affermato Daniel Goncalves, analista di ricerca senior di IDC Western Europe Personal Computing. “Le spedizioni desktop in questo trimestre sono state in parte supportate anche da arretrati derivanti dalle carenze di CPU nei trimestri precedenti, che limitavano in particolare la fornitura di configurazioni Coffee Lake i5”.

Le scarse spedizioni di sell-in in ambito consumer influenzate dall’elevato inventario tra i maggiori Paesi della regione CEMA (Central Europe & Middle East & Africa) hanno avuto un impatto negativo sul mercato globale dei PC, con risultati inferiori alle previsioni. Il mercato complessivo dei PC CEMA è diminuito del 7,9% anno su anno rispetto a un calo previsto del 4,3%, e per il secondo trimestre consecutivo la regione CEE (Central and Eastern Europe) ha registrato una riduzione a doppia cifra (10,6%) per il mercato totale dei PC.

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Il consolidamento del mercato dei PC tradizionali è continuato e anche la quota dei primi tre fornitori è cresciuta nei primi tre mesi dell’anno, raggiungendo il 68,8% del volume totale di mercato rispetto al 65,1% del Q2 2018.

  • HP Inc. si è assicurata la posizione numero 1 in EMEA, raggiungendo una quota di mercato del 28,8%. Crescendo all’1,2% su base annua, il risultato complessivo è stato favorito da un forte segmento commerciale, compensando il calo a due cifre del settore consumer.
  • Lenovo (incluso Fujitsu) è al secondo posto, registrando una quota di mercato del 25,5% e un aumento del 2,9% su base annua. Una forte performance commerciale unita a spedizioni consumer positive ha guidato i solidi risultati complessivi.
  • Dell Inc. ha mantenuto il terzo posto con una quota di mercato del 14,4% (+ 0,7%). Il fornitore ha registrato una crescita del 6,1% su base annua guidata principalmente dallo spazio commerciale.
  • Acer si è classificata al quarto posto con una quota di mercato dell’8,1% (in calo dell’1,2%). L’attenzione costante per il mercato consumer ha continuato a incidere sui risultati di Acer (in calo del 12,4% su base annua), poiché il segmento è rimasto sopraffatto da un elevato inventario.
  • Apple al quinto posto raggiunge una quota del 6% (+20% su base annua). Dopo essere calato per due trimestri consecutivi, il gigante di Cupertino è tornato a una solida crescita grazie soprattutto alla stagione del ritorno a scuola.