Sfruttare il sole per ricaricare lo smartphone con energia pulita e a costo zero. E’ questa l’idea alla base del sistema sviluppato dal gruppo di ricerca NewPV dell’Istituto dei materiali per l’elettronica ed il magnetismo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imem) di Parma. Il gruppo ha realizzato un sistema di alimentazione portatile basato sul fotovoltaico (PV) per ricaricare dispositivi elettrici a bassa potenza. Il prototipo del sistema utilizza celle solari flessibili, che possono essere applicate anche su superfici curve come quelle degli ombrelloni e dei lettini da mare.

L’idea di questi sistemi nasce dal bisogno sempre più urgente di avere smartphone e tablet sempre funzionanti e connessi alla rete mobile”, ha spiegato Stefano Rampino del Cnr-Imem. “Il sovra-utilizzo di questi dispositivi riduce l’autonomia della batteria, che necessita quindi di essere ricaricata più volte al giorno. Quando si è lontani da casa, in giro per le città o in posti di villeggiatura, è sempre difficile trovare una presa elettrica con la quale ricaricare lo smartphone. I powerbank sono ottime soluzioni per aumentare l’autonomia della batteria, ma anche loro devono essere caricati preventivamente”.

cnr ricarica smartphone fotovoltaicoAll’interno del Campus Universitario di Parma sono attualmente installati tre di questi sistemi, che ricaricano smartphone e tablet per gli studenti che utilizzano la Piscina Baia Blu del Campus.

Il sistema “NewPV-3” sviluppato nel centro di ricerca di Parma sfrutta un mini-modulo fotovoltaico opportunamente ingegnerizzato per caricare fino a 6 smartphone contemporaneamente, senza il bisogno di essere connessi alla rete elettrica, a costo zero ed a zero emissioni di CO2.

I mini-moduli possono essere trasportati, installati e disinstallati facilmente, non necessitano di alcun tipo di manutenzione, sono resistenti all’acqua e a limitate deformazioni meccaniche”, ha precisato il ricercatore. “Ogni sistema è dotato di un mini-modulo solare collegato ad un’unità operativa, a cui si connettono i dispositivi da caricare mediante prese USB e accendisigari”.

I mini-moduli sono poco ingombranti e leggeri: i pannelli fotovoltaici occupano un’area massima di 50×60 centimetri quadrati, mentre l’unità operativa occupa uno spazio massimo di 15x15x6 centimetri cubi e pesa meno di un chilo. Grazie a queste caratteristiche possono essere facilmente installati su qualsiasi superficie, anche verticale e non necessariamente rigida, e integrati in maniera temporanea pareti, tettoie, tendoni, tavoli

Ogni modulo supporta fino a 6 smartphone, ma grazie all’applicazione “Solar Network” è possibile formare un network di dispositivi NewPV-3 delocalizzati in varie zone di un grande ambiente, come quartieri urbani, piazze, piscine. I dispositivi “riescono a parlare tra di loro mediante una rete Wi-Fi dedicata, per scambiarsi informazioni senza la necessità di essere allacciati ad una rete elettrica”, ha spiegato Rampino. “Questi sistemi possono essere usati ad esempio per alimentare e far parlare tra loro sensori ambientali o meteo, dispositivi di presenza e video-sorveglianza, dispositivi di connettività”.