Windows 10: cosa aspettarsi dai prossimi due aggiornamenti

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Cosa sappiamo a metà agosto dei contenuti che troveranno posto nei prossimi due aggiornamenti di Windows 10 conosciuti come 19H2 e 20H1?

I prossimi due aggiornamenti di Windows 10, denominati in codice 19H2 e 20H1, riflettono la recente decisione di Microsoft di dividere in due i principali feature update del sistema operativo: un aggiornamento completo con nuove funzionalità e un aggiornamento di patch secondario. Abbiamo già avuto l’aggiornamento principale 19H1, noto ufficialmente come May 2019 Update, e quindi ci aspettano nell’ordine il patch update secondario 19H2 e quello principale 20H1. Ecco cosa sappiamo finora di entrambi.

L’update 19H2 si concentrerà su “miglioramenti della qualità”, mentre il più corposo 20H1 tornerà a proporre novità più sostanziali a livello di funzionalità. Se quest’ultimo si attiene al normale programma di Microsoft, sarà disponibile tra marzo e aprile 2020. Le versioni beta intermedie forniranno ulteriori suggerimenti su ciò troveremo in questo aggiornamento e torneremo certamente a parlarne nei prossimi mesi. Nel frattempo, ecco a che punto è la situazione a metà agosto.

Nuove funzionalità per Windows 10 19H2

Microsoft ha rivolto la versione 19H2 principalmente alle aziende, ma due interessanti funzionalità delle build recenti sono interessanti. Una modifica consente agli assistenti digitali di terze parti di attivare la voce sulla schermata di blocco. In precedenza il controllo vocale di Windows 10 era il dominio di Cortana. Ma con l’integrazione di Amazon Alexa in Windows come skill di Cortana, sembra che saremo in grado di impartire comandi vocali a un laptop o desktop con a bordo Alexa, in modo simile al modo in cui comanderemmo uno smart speaker.

La seconda novità è una correzione per ridurre la latenza dei pennini in base alle capacità del dispositivo. Secondo Microsoft, Windows apparentemente “ha deciso” da solo quale potrebbe essere la latenza in base alla tipica configurazione hardware, piuttosto che alle effettive capacità del dispositivo. Una strana decisione da prendere in primo luogo, ma apparentemente è stata rettificata. Con la versione 19H2, gli OEM saranno in grado di impostare questo aspetto da soli.

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Nuove funzionalità per Windows 10 20H1

L’aggiornamento di maggio 2019 è apparso piuttosto avaro di nuove funzionalità rispetto ai precedenti feature update di Windows 10. Ora come ora, sebbene manchino ancora molti mesi, l’aggiornamento 20H1 potrebbe prendere la stessa strada. Tuttavia per Microsoft c’è un sacco di tempo per cambiare marcia, soprattutto se la maggior parte dei suoi sviluppatori sta ancora fixando i bug in tempo per la versione 19H2. Questo che segue non è un elenco esaustivo, ma piuttosto una lista delle funzionalità più interessanti che possiamo aspettarci.

Una nuova app Terminale e un sottosistema Windows per Linux

Poiché Microsoft pubblica nuove app secondo il proprio programma, il nuovo Terminale non è specificamente legato a nessuna nuova versione. Il sottosistema Windows per Linux 2, una versione più veloce di WSL1, è stato rilasciato per Windows 10 Pro. Sebbene sia stato aggiunto al programma Insider a giugno, dovremmo vederlo proprio a bordo dell’update 20H1. Con questa novità è possibile accedere ai file Linux tramite Esplora file anche in Windows.

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Emoji 12.0 è ora completamente supportato

Sebbene il supporto per Emoji 12 sia stato aggiunto come parte dell’aggiornamento di maggio 2019, ora è completamente supportato dopo che Unicode ha rilasciato la versione finale.

Supporto per le notifiche Android

L’app Il tuo telefono è ancora in qualche modo ostacolata dalle limitazioni del dispositivo (anche se praticamente tutti i dispositivi Microsoft Surface possono usarlo), ma potrà interagire con un piccolo gruppo di smartphone Android che ora include la famiglia Samsung Galaxy S10, il Note 8 e Note 9 e i OnePlus 6 e 6T.

Windows Ink si collega all’app Whiteboard

Microsoft ha offerto alcune deliziose app di disegno (ricordate Fresh Paint?), ma Windows Ink è uno strumento un po’ ignorato dal momento che Microsoft si concentra sugli utenti aziendali. In questo aggiornamento Windows Ink si collegherà più direttamente all’app Microsoft Whiteboard e sarà anche in grado di eseguire un’acquisizione dello schermo a schermo intero.

Aggiungere eventi direttamente dal riquadro a comparsa Calendario di Windows

Invece della necessità di aprire l’app Posta o Calendario, sarà possibile aggiungere eventi e appuntamenti all’app Calendario dal riquadro a comparsa nell’angolo in basso a destra, proprio vicino alle notifiche del Centro operativo. Ad essere onesti, tuttavia, il pulsante + introdotto nel May 2019 Update avvia immediatamente il Calendario nella schermata Nuovo evento e quindi non si risparmierà così tanto tempo.

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Addio a Windows 7? Ecco alcune alternative non Windows

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Se non vi sentite troppo a vostro agio con Windows 10, e con Windows 7 che sta arrivando alla fine dei suoi giorni, vi proponiamo alcune alternative non Microsoft.

Preparatevi a dire addio a Windows 7. Il 14 gennaio 2020 Microsoft distribuirà infatti l’ultimo aggiornamento di sicurezza gratuito per i PC che eseguono ancora questo sistema operativo. E non si tratta di una deadline da poco. Persino oggi, agosto 2019, a soli cinque mesi dalla cessione del supporto, Net Applications riferisce che il 36% di tutti gli utenti Windows al mondo utilizza ancora Windows 7. Solo il 55,2% degli utenti Windows è passato a Windows 10 ben quattro anni dopo il suo debutto.

Le persone restano fedeli a Windows 7 perché a loro piace di più e sentono di essere più produttive con questo OS, che in effetti ha sempre funzionato bene ed è stato apprezzato da qualsiasi tipologia di utenti. Windows 10, d’altra parte, è stato afflitto da un errore di aggiornamento dopo l’altro. Anzi, ad essere sinceri abbiamo perso il conto di quanti problemi abbia avuto Windows 10 con gli aggiornamenti.

Ma seriamente, cosa potete fare se davvero non volete passare a Windows 10? Potete restare con Windows 7 se siete disposti a pagare 300 euro per PC all’anno per gli Extended Security Updates di Windows 7 (ESU). Gli ESU vi forniranno supporto per la sicurezza fino al gennaio 2023, ma sono disponibili solo per gli utenti di Windows 7 Professional o Windows 7 Enterprise che hanno acquistato il sistema operativo tramite un contratto multilicenza.

Con gli ESU sarete anche in grado di utilizzare Office 365 ProPlus. Già, perché Microsoft non supporterà questa versione di Office in concomitanza con la fine del supporto di Windows 7. Per quanto riguarda Office 2010, il suo supporto termina il 13 ottobre 2020 e non è previsto un piano esteso, anche perché come ben sappiamo Microsoft vuole che passiate il prima possibile a Office 365. Come “ultima risorsa” potete acquistare quella che sarà quasi sicuramente l’ultima vera versione desktop di Office: Office 2019.

Uno scenario non proprio idilliaco, vero? La vostra migliore opzione, se proprio siete allergici alla migrazione a Windows 10, è quella di dire finalmente addio a Windows e provare un altro sistema operativo. Prima di rifiutare questa idea, considerate il vostro lavoro. Lo svolgete interamente online? Allora basterà un qualsiasi sistema operativo con un browser.

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Siete invece legati a Office? Come già detto, Microsoft non vuole che eseguiate Office sul vostro PC, ma che acquistiate Office 365, che funzionerà su qualsiasi sistema operativo con browser Edge, Safari, Chrome o Firefox. Ciò significa che, in teoria, è possibile eseguire Office 365 praticamente su qualsiasi sistema operativo. D’altronde abbiamo usato Microsoft Office Online (la versione gratuita e anche la più semplice di Office) su Linux tramite un browser web senza versare sudore o lacrime.

Quindi, se le vostre applicazioni sono già in rete, il primo suggerimento è di passare a un Chromebook. Ovviamente potete sempre rivolgervi a un Mac, ma macOS è un sistema operativo radicalmente diverso da Windows e i Mac non sono per nulla economici, soprattutto di questi tempi. L’opzione che alla fine preferiamo è un bel desktop Linux, sebbene siamo ben consapevoli dei numerosi problemi che ciò può comportare.

Recentemente però la comunità Linux sembra finalmente essere riuscita a sistemare molte cose e quindi ora potrebbe essere un buon momento per passare a Linux. Personalmente, quando si tratta di considerare le molte distro disponibili, preferiamo Linux Mint. È sicuro e veloce e ha anche il vantaggio non secondario di apparire molto simile a Windows 7. Ciò rende il passaggio a esso più facile di quanto vi possiate aspettare.

Ma se avete bisogno di supporto aziendale, farete meglio a puntare su Red Hat Enterprise Linux Workstation o Ubuntu Canonical per desktop. A proposito, potete usare i desktop Linux con i vostri domini Active Directory esistenti se questo è ciò che vi impedisce di considerare Linux.

Qual è quindi l’opzione migliore? Solo voi potete rispondere a questa domanda. Quello che ci sentiamo di dire, tuttavia, è che oggi non dovete per forza stringere i denti e passare per forza alla prossima versione di Windows. Grazie in gran parte al passaggio a un modello SaaS che ha interessato quasi tutte le applicazioni più importanti, il sistema operativo non è più quell’unica e monolitica ancora a cui aggrapparsi.

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