Da Office 2003 a Lotus 1-2-3, cinque software a cui è difficile dire addio
In questi giorni ho ricevuto una notifica via email da Microsoft che mi informa che, a partire dal 14 gennaio 2020, non supporterà più Windows 7, che ho ancora su uno dei miei computer desktop. Perché? Perché ho alcuni software legacy incompatibili con Windows 8 e Windows 10: dBase III+, Paint Shop Pro 7, PageMaker, diversi programmi di grafica e plug-in – tra i quali la prima versione di Andromeda, che offre alcuni straordinari effetti grafici – e qualche altra applicazione originariamente basata su DOS.
So di non essere l’unica affezionata a un vecchio programma software che è esattamente ciò di cui ho bisogno. Allen Bonde, vicepresidente e direttore della ricerca di Forrester, mi ha confermato che “laddove le applicazioni SaaS (Software as-a-Service) non hanno un punto d’appoggio, spesso i clienti utilizzano ancora gli strumenti più vecchi perché considerano un rischio passare a un nuovo sistema, o semplicemente non esiste un’alternativa convincente”. Questa situazione riguarda intere aziende, in particolare in settori come “l’assistenza sanitaria e il governo, dove vediamo aziende meno digitalmente mature”, ha aggiunto Bonde.
In effetti, basta cercare online una frase del tipo “Windows 10 è compatibile con [nome del programma legacy]” (per es. “Windows 10 è compatibile con dBase III+”), e si scopre che ci sono molti siti che spiegano come usare un software legacy con le versioni attuali di Windows.
Attraverso Twitter e Facebook ho chiesto a decine di amici e colleghi, clienti e società con cui ho lavorato in passato se qualcuno utilizza ancora software legacy. In molti hanno risposto affermativamente: lo hanno ammesso con un certo imbarazzo, ma hanno accettato di discuterne mantenendo l’anonimato.
Questi sono i “vecchi” programmi a cui gli utenti sono più affezionati.
Suite di produttività: Office 2003
Il più diffuso software legacy ancora in circolazione è Microsoft Office 2003. Ci sono intere aziende che usano ancora questa versione di Office. Perché? Perché è stata l’ultima versione .doc che utilizzava i menu Classic anziché i menu Ribbon con la barra multifunzione (versioni .docx).
I menu Classic erano un prodotto degli standard CUA (Common User Access) sviluppati da IBM nel 1987, che hanno determinato l’interfaccia utente di tutte le applicazioni software Windows, OS/2, MVS/ESA, VM/CMS e OS/400. Comandi equivalenti come File, Salva, Esci, Stampa, Taglia, Copia, Incolla, Modifica, Visualizza, Guida hanno dovuto seguire lo stesso design per ogni programma, indipendentemente dal tipo di software.
Gli standard CUA hanno reso più semplice agli utenti l’apprendimento di nuovi programmi Windows e OS/2 perché avevano tutti gli stessi menu, finestre di dialogo, scorciatoie da tastiera e così via. Grazie a questo standard, per esempio, le combinazioni di tasti Ctrl+X, Ctrl+C e Ctrl+V (ovvero Taglia, Copia, Incolla) erano le stesse in Word, Excel, Photoshop, Corel Paint, Quicken e centinaia di altri programmi.
E poi Microsoft è passata al menu Ribbon con la barra multifunzione. Diversi fornitori hanno creato programmi aggiuntivi “Menu Microsoft classici” come Strumenti di aggiunta, Menu UBit, Classic Menu di Office e altro. Anche questi programmi hanno i loro limiti, ma molti utenti (secondo le mie fonti) affermano di poter convivere con questi limiti purché abbiano i menu classici.
“Uso il mouse con la mano destra e i tasti di scelta rapida con la mano sinistra senza nemmeno pensarci”, mi ha spiegato un collega. “Lavoro due volte più veloce perché grazie a tastiera e mouse posso essere ambidestro. Con i menu della barra multifunzione non è possibile fare altrettanto”.
Database: dBase III+ e Lotus 1-2-3
Nonostante l’enorme varietà di database oggi disponibili, dBase III+ e Lotus 1-2-3 sono ancora ampiamente utilizzati da molti utenti privati e piccole imprese (Lotus 1-2-3 è, tecnicamente, un foglio di calcolo come Excel, ma i fogli di calcolo sono, tecnicamente, un database).
I motivi principali per questa scelta sono la familiarità con il software, la facilità di configurazione e personalizzazione, il fatto che utilizza meno risorse di sistema (memoria, spazio su disco, virtuale e così via) e quindi elabora i processi più rapidamente.
Le macro e la programmazione sono modellate secondo i comandi effettivi. Per esempio, in Lotus, /FS è il comando equivalente a File-> Salva e al comando macro per File-> Salva. Se si conoscono i comandi di menu è possibile scrivere facilmente macro in Lotus, non è necessaria alcuna esperienza di programmazione e tutti i comandi di menu sono lì sullo schermo. Lotus ha anche un “registratore” di macro, che posiziona la macro in una posizione sullo stesso foglio di calcolo per semplificare la modifica.
Le macro in Excel non sono così facili. È possibile utilizzare il registratore di macro per le cose di base, ma è necessario conoscere Visual Basic per eseguire operazioni complesse o addirittura modificare la macro.
Grafica: Corel Draw! e PaintShop Pro
Corel Draw! e PaintShop Pro (precedentemente scritto “Paint Shop Pro”) sono ancora programmi attivi, ma alcuni utenti utilizzano le versioni più vecchie per conservare funzionalità e vantaggi specifici.
Corel Draw!, per esempio, offre centinaia di font e migliaia di immagini clip art in tutte le sue versioni. Tuttavia, non sono tutti disponibili nelle versioni più recenti, e alcune funzioni sono scomparse o sono state sostituite da altre simili, ma che non funzionano altrettanto bene.
PaintShop Pro ha problemi simili con le versioni più recenti, successive alla 5 e alla 7. Una grande perdita è il programma di animazione, che sembra essere scomparso completamente dalla maggior parte delle versioni più recenti. Nelle versioni 5 e 7 è possibile creare un’animazione da una singola immagine utilizzando una varietà di effetti. Era un programma semplice, ma efficace per alcune applicazioni.