L’open innovation di Rina passa da Archon
L’open innovation di Rina approda ad Archon. Alla Microsoft house di Milano si è concluso il percorso che ha portato la società specializzata nella fornitura di servizi nei settori dell’energia, marine, certificazione, infrastrutture, trasporti e industrie ad aprirsi verso l’esterno, cercando partnership per procedere sulla strada dell’innovazione. Con un fatturato 2018 di 440 milioni di euro, oltre 3.800 risorse e 200 uffici in 70 paesi nel mondo, Rina, grazie alla collaborazione di Digital Magics, ha avviato una call for innovation augmented inspection che ha permesso di selezionare una decina fra startup e Pmi innovative e scegliere Archon. “La call è stata un’occasione preziosa per scoprire progetti innovativi e idee imprenditoriali originali, che possano trovare sviluppo grazie al nostro supporto”, ha commentato Giosuè Vezzuto, chief digital officer di Rina, salutando la vittoria di Archon, che ha realizzato una piattaforma in grado di gestire e prevenire il rischio in ambienti fisici complessi.
La specializzazione nella safety
“Abbiamo un team internazionale – ha spiegato il cto Roberto Navoni durante il pitch – e veniamo da un’esperienza pluriennale nella realizzazione di robotica terrestre e marina nell’ambito delle ispezioni non distruttive. In questi anni abbiamo affrontato tipologie di ispezioni complesse, per esempio nelle caldaie delle centrali termiche, e da questo nasce una profonda esperienza riguardo algoritmi e Intelligenza artificiale”. Attualmente impegnata con clienti come Calcestruzzi, Terna, Enel, Autostrade per l’Italia, in progetti accomunati dalla safety, Archon ha realizzato una SofyAi piattaforma che permette di creare un digital twin della realtà e, come spiega Navoni: “renderlo all’interno di un sistema di IA complesso, che consente, attraverso dei workflow, di fare verifiche di quanto sta accadendo nella realtà in modo preciso e definire delle azioni conseguenti a delle non conformità”. Quando si fa un assesment di un’azienda si valutano i processi e si definiscono regole e manuali di qualità. “Noi siamo in grado di descrivere questo manuale di qualità all’interno della nostra piattaforma e di continuare a verificare che le regole siano rispettate e se non lo sono il sistema ci avverte o attiva procedure automatiche di mitigazione del rischio”. In pratica grazie alla piattaforma di Archon è possibile contare le persone presenti in un ambiente, sia in un cantiere o in una nave, in tempo reale, senza device da indossare; di sapere se una persona è in piedi o piegata a terra se sta male, tutto in un’ottica di privacy visto che le immagini sono anonimizzate.
Privacy salvaguardata
Questo – aggiunge il cto della società – consente di entrare in realtà dove non potremmo utilizzare immagini per la privacy. L’obiettivo è di scalare il più possibile ed è per questo che la soluzione è disponibile in cloud. “Si installa come un servizio docker con la possibilità prima dell’installazione di fare una simulazione, chiedere al sistema di IA di dire cosa sta succedendo nel mondo virtuale, applicare le regole e verificare se sono comprese”. Una possibilità che apre spazi di utilizzo anche in un’ottica di formazione del personale. L’architettura è plug and play, nel senso che è possibile installarla sul cloud ridirigendo il traffico IOT dello stabilimento sul proprio impianto o con delle black box se presente in ambienti remoti dove non è possibile accedere al cloud.
Alla call hanno partecipato aziende come The Tactigon Drb, LinUp, Kuaternion, Alleantia, New Generation Sensors, Enersem, High Performance Analytics, Circle Garage, Mtm Project e 221che hanno presentato i loro progetti davanti alla giuria, composta dal top management di Rina, Microsoft e Digital Magics. La società vincitrice sarà supportata economicamente per lo sviluppo del servizio e della tecnologia proposti e nella sua integrazione nella offering di Gruppo. Rina offrirà anche un concreto aiuto in termini di business development.