Transizione 4.0: la nuova proposta del MiSE per Impresa 4.0
Con il 2020 il piano triennale Impresa 4.0 entra nel suo anno conclusivo. E’ quindi tempo di bilanci e nuove proposte, che sono state avanzate nelle scorse settimane al MiSE in occasione del tavolo su Transizione 4.0. Le principali novità riguardano le modifiche delle misure fiscali, che consentirebbe di ampliare del 40 per cento le imprese beneficiarie, e l’orientamento verso una innovazione che premi anche la sostenibilità ambientale.
Al momento si tratta di proposte che dovranno essere inserite nella prossima Legge di Bilancio 2020-2022. Nella formulazione finale potrebbero quindi subire variazioni, ma l’obiettivo del Ministero dello Sviluppo Economico è chiaro: migliorare gli strumenti esistenti e offrire maggiori incentivi anche alle piccole imprese.
Nella figura qui sotto la sintesi della proposta.
I risultati raggiunti
Il punto di partenza del tavolo è stata l’analisi dei risultati fin qui raggiunti dal Piano Impresa 4.0. I dati disponibili relativi al 2017 sulle principali misure agevolative evidenziano che ne hanno beneficiato soprattutto le medie e grandi imprese.
Complessivamente, sono state 43mila le imprese che hanno fruito del super ammortamento sui beni immateriali, per un totale di 3,3 miliardi di euro di investimenti. Le misure di iper ammortamento sui beni materiali hanno agevolato gli investimenti delle imprese di medie e grandi dimensioni (il 64% del totale), così come il credito d’imposta sulle spese in ricerca e sviluppo (63%).
Alla luce di questi dati, l’obiettivo del Ministro Patuanelli è di “procedere ad un riassetto delle misure fiscali del Piano su una base di programmazione pluriennale, potenzialmente in grado di ampliare fino al 40% la platea delle imprese beneficiarie, incrementando significativamente il numero delle PMI”.
Come cambiano credito d’imposta, iper e super ammortamento
La proposta Trasformazione 4.0 punta a razionalizzare e semplificare gli strumenti disponibili trasformando iper e super ammortamento in credito d’imposta a intensità crescente.
L’iper ammortamento sull’acquisto di beni materiali connessi a Industria 4.0 verrebbe sostituito con il credito d’imposta pari al 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro e al 20% per investimenti superiori e fino a 10 milioni.
L’iper ammortamento sui beni immateriali verrebbe trasformato in credito d’imposta con un’aliquota del 15% e un beneficio fiscale annuale del 5% su 3 anni.
Per quanto riguarda il super ammortamento, la proposta prevede di sostituirlo con un credito d’imposta con aliquota pari al 6%, con un beneficio annuale dell’1,2% distribuito su 5 anni.
Le modifiche puntano a “incentivare di più rispetto agli anni precedenti gli investimenti in formazione 4.0 e in trasformazione tecnologica e digitale”, spiega una nota del Ministero, “soprattutto se finalizzati alla sostenibilità ambientale. Inoltre si punta a valorizzare gli investimenti nei settori dell’innovazione e del design che rappresentano dei capisaldi del Made in Italy”.