La trasformazione digitale non è solo una singola ondata; è una serie di ondate, ognuna delle quali si può definire trasformazionale. È un ambiente in cui il cambiamento è una caratteristica permanente. Sappiamo che ogni singola azienda Fortune 500 ora utilizza dispositivi Apple per le proprie attività. Sappiamo anche che molte aziende ora offrono app e processi aziendali proprietari e sappiamo anche che le tecnologie più giovani come la Robotic Process Automation (RPA) continueranno a trasformare le pratiche aziendali.

Riconosciamo che, data la scelta, la maggior parte dei dipendenti sceglierà Apple e sappiamo che quelli che lo fanno possono essere più produttivi, costare meno nel supporto tecnico e avere meno probabilità di lasciare il loro posto di lavoro. Sappiamo anche che non tutte le attività richiedono lo stesso toolkit e che la nozione stessa di app favorisce lo sviluppo di software per affrontare bene una singola attività, piuttosto che più attività in modo insoddisfacente.

È probabile che abbiate diverse business unit impegnate in attività diverse, ognuna con risorse diverse e esigenze pratiche diverse. Mappe, fogli di calcolo, presentazioni, analisi dei dati, manuali di assistenza sul campo, sistemi di rilevamento della posizione, manutenzione preventiva, navigazione del magazzino: guardatevi intorno e scoprirete che la maggior parte delle esigenze aziendali ora gode dell’accesso a una “app per quello “.

Il problema è che mentre l’App Store di Apple è di gran lunga lo shopfront più sicuro per le app, non è ancora perfettamente sicuro. Ciò ha portato molte aziende a inserire nella lista bianca app specifiche mentre vietava l’uso di altre app in ambienti gestiti. Questo atteggiamento, inesorabilmente, porterà verso scenari in cui le aziende inizieranno a creare e popolare i propri app store interni.

Questi offriranno un mix di app aziendali proprietarie e di applicazioni consumer attentamente selezionate che offriranno ai datori di lavoro il controllo su ciò che usano i loro dipendenti, che a loro volta avranno di fronte un ambiente di scelta più sicuro e fidato. Le aziende riconoscono che in un ambiente di app in cui anche il fornitore più sicuro (come Apple appunto) è alle prese con delle minacce, è opportuno affidarsi a un’altra fonte: un app store aziendale.

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Molti in realtà già esistono. SAP ha il proprio SAP Enterprise Store, ad esempio, ma un recente rapporto di Gartner prevede che il 40% dei lavoratori gestirà le proprie app aziendali in questo modo. Questi dipendenti esperti di tecnologia potranno accedere facilmente agli strumenti digitali, vorranno interfacce utente intuitive per quelle app, vorranno app che lavorano insieme e non vorranno navigare attraverso elementi dell’interfaccia utente confusi per trovare la funzione di cui hanno bisogno.

Sappiamo già che i dipendenti se ne andranno se la tecnologia che usano al lavoro sarà peggiore di quella che usano a casa, quindi c’è un bisogno di stimolare questa evoluzione. Ciò significa che gli sviluppatori di app aziendali affronteranno la progettazione di app con un approccio simile a un widget, collegando i processi aziendali in moduli.

Tutto questo consentirà ai dipendenti, già abituati a mettere insieme un sacco di app diverse per svolgere attività in ambito consumer, di adottare un approccio simile al lavoro: selezioneranno le app specifiche di cui hanno bisogno per eseguire le attività specifiche richieste dal loro ruolo.

Alcuni useranno più app, altri ne useranno meno, ma l’impatto complessivo sarà che l’attrito dell’uso delle app sarà ridotto e l’autonomia e la semplicità dovrebbero sbloccare la produttività. I dipendenti saranno inoltre attrezzati per utilizzare app di terze parti che hanno superato il processo di verifica del supporto IT e sono state autorizzate a funzionare in una rete aziendale, mentre le aziende saranno in grado di “sandboxare” le soluzioni emergenti per l’uso da parte dei dipendenti autorizzati, consentendo agli utenti aziendali più “agili” di utilizzare nuovi strumenti che possano aumentare le esigenze aziendali.

L’impatto di tutto ciò? La distribuzione di app aziendali diventerà un’esperienza utente senza attriti, proprio come con gli app store consumer. I lavoratori dotati di iPhone potranno utilizzare i migliori strumenti digitali per il lavoro e le raccolte di app utilizzate dai lavoratori potranno essere modificate in risposta alle mutevoli esigenze, alimentando l’agilità aziendale.

C’è però anche un aspetto negativo in questa danza digitale. Non tutte le aziende hanno infatti le risorse per lanciare il proprio app store proprietario, ma ci sono fornitori di servizi che possono colmare questa lacuna. Un esempio è quello di Setapp e del suo servizio SetApp for Teams, che offre alle aziende basate su dispositivi Apple (in questo caso Mac) l’accesso a una raccolta di utili app per la produttività a un costo fisso. L’idea è che queste app siano curate direttamente da Setapp e che le aziende possano ridimensionare le implementazioni delle loro app su richiesta.