Supporto Microsoft: dopo Windows 7 è ora di pensare a Office 2010

office 2010
La fine del supporto per Office 2010 è prevista tra meno di 10 mesi. Cosa significa per le aziende che gestiscono ancora questa suite di produttività?

Con il ritiro del supporto per Windows 7 da parte di Microsoft, il prossimo importante “pensionamento” arriverà in poco meno di 10 mesi e riguarderà Office 2010. Secondo un sondaggio di Spicework che aveva coinvolto 1.200 professionisti IT negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada nel settembre 2017, il 68% degli intervistati dichiarava che le loro società gestivano ancora Office 2007. La fine del supporto di Office 2007 è stata il 10 ottobre 2017, ovvero meno di un mese dopo il sondaggio.

Ci sono pochi motivi per pensare che la percentuale di aziende che attualmente gestiscono Office 2010 possa essere molto inferiore e secondo Spiceworks non tutti abbandoneranno Office 2010 entro la scadenza; basti pensare che nell’autunno del 2017 il 46% degli intervistati in un sondaggio della società dichiarava che c’erano ancora postazioni con Office 2003, versione che Microsoft aveva smesso di supportare tre anni prima.

È quindi tempo di affrontare la questione Office 2010 e per farlo abbiamo raccolto alcune delle domande più importanti e le rispettive risposte per capire come comportarsi in vista del pensionamento di questa versione della suite di produttività di Microsoft.

Quando scade il supporto di Office 2010?

Il 13 ottobre 2020, quando saranno passati 10 anni e tre mesi da quando Microsoft lanciò questa versione (era il 15 luglio 2010). Dopo quella data di ottobre, Microsoft non emetterà più patch per le vulnerabilità di sicurezza nelle applicazioni del bundle, non correggerà eventuali bug non di sicurezza che potrebbero essere stati trascurati in tutti questi anni e non offrirà supporto tecnico per il prodotto. Le applicazioni di Office 2010 continueranno ad avviarsi dopo il 13 ottobre (anche su Windows 10) e gli utenti saranno ancora in grado di modificare il contenuto esistente e di creare nuovi documenti e le aziende potranno, licenze permettendo, installare la suite su nuovi PC.

Microsoft offrirà una sorta di supporto post-pensionamento?

No. “Non ci saranno né estensioni né aggiornamenti di sicurezza estesi”, ha affermato chiaramente Microsoft in questo documento di supporto. La frase “aggiornamenti di sicurezza estesi” è la chiave per comprendere la posizione di Microsoft, poiché è lo stesso termine che sta usando per descrivere il supporto post-fine del supporto per Windows 7, che verrà portato avanti (naturalmente pagando) ancora per tre anni.

È vero che Microsoft continuerà a patchare Office su Windows 7?

Non proprio. Forse ci si riferisce a Office 365 ProPlus, che indica le applicazioni fornite con un abbonamento a Office 365 o Microsoft 365 di livello enterprise. Microsoft continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza per Office 365 ProPlus su Windows 7 fino al gennaio 2023. Non a caso, questa è anche la data della fine degli Aggiornamenti di sicurezza estesa (ESU) di Windows 7.

Se si esegue ancora Windows 7, quali sono le opzioni per una sostituzione di Office 2010?

Purtroppo non Office 2019. Questa suite “perpetua” (chiamata così perché è concessa in licenza con un pagamento anticipato e ha i diritti per eseguire le app per sempre) è supportata infatti solo su Windows 10.

Ecco le alternative:

  • Office 2013. Poiché però il supporto termina l’11 aprile 2023 (tra poco più di tre anni), è probabilmente una mossa non molto intelligente. Vorreste infatti trovarvi davvero nella stessa situazione di Office 2010 così presto?
  • Office 2016. Il supporto è valido fino al 14 ottobre 2025 e quindi avrete circa cinque anni e mezzo di pieno supporto da parte di Microsoft. Come Office 2010, questo è un prodotto con licenza perpetua disponibile in versioni come Office Professional 2016 e Office Professional Plus 2016, quest’ultimo venduto esclusivamente tramite contratti multilicenza.
  • Suite di applicazioni non Microsoft. Le opzioni gratuite e open-source includono LibreOffice e Apache OpenOffice, così come WordPerfect Office (già, è ancora vivo!).
  • Office 365. Qui però il discorso cambia completamente.

Office 2019

Secondo Microsoft cosa dovrebbero fare i clienti che usano ancora Office 2010?

Microsoft offre a Office 365 ProPlus un posto di primo piano praticamente in tutti i documenti di supporto o marketing destinati a coloro che necessitano di passare da una versione di Office obsoleta a una più recente. Non è una sorpresa. Microsoft ha infatti chiarito che preferisce che le entrate di Office vengano trasferite regolarmente e ripetutamente nelle sue casse, arrivando al punto di “denigrare” Office 2019 a favore di Office 365.

Microsoft ha inoltre cambiato il periodo di supporto tradizionale per Office. Invece di un intero decennio di supporto, che avrebbe portato Office 2019 fino all’ottobre del 2028, la suite riceverà cinque anni di supporto, con la pensione fissata per il 10 ottobre 2023 (la stessa data di scadenza di Office 2016). È chiaro insomma come Microsoft voglia che i clienti di ogni tipo (consumer e piccole, medie e grandi imprese) paghino Office per sempre con la formula dell’abbonamento e non solo una volta. Tenetelo a mente se state pensando di sostituire Office 2010 con, diciamo, Office 2019.

Quindi la soluzione migliore rimane Office 365?

Non necessariamente, ma questo passaggio a Office 365 e al suo ProPlus avverrà per forza a un certo punto. Se non ora, perché magari la vostra azienda ha deciso di restare con Office 2019 in esecuzione su Windows 10, prossimamente. Anche perché alla fine Microsoft smetterà definitivamente di produrre una versione di licenza perpetua di Office. Per ora potete rimandare il passaggio a Office 365, ma siamo certi che non potrete evitarlo per sempre.

Qual è l’alternativa di Office 365 meno costosa a Office 2010?

Si tratterebbe di Office 365 ProPlus e Office 365 Business, due SKU (Stock Keeping Units) consigliate rispettivamente per clienti grandi e piccoli. Office 365 ProPlus costa 12,80 euro al mese per singolo utente per un totale di 153,6 euro all’anno. Questa SKU non ha un limite minimo o massimo al numero di licenze ed è quindi il piano predefinito per le organizzazioni di grandi dimensioni. Include Word, Outlook, Excel e PowerPoint, insieme a Team e OneDrive.

Office 365 Business è bene o male l’equivalente per i clienti più piccoli, poiché è possibile concedere in licenza un massimo di 300 utenti. Include Word, Outlook, Excel, Access e PowerPoint, nonché OneDrive. Costa 8,80 euro al mese per utente se si sottoscrive fin da subito un piano annuale o 10,60 euro se si preferisce pagare di mese in mese.

A differenza della maggior parte degli altri piani di Office 365, si tratta di offerte semplici che non includono servizi come Exchange, SharePoint e Advanced Threat Protection (ATP). Sono quindi più simili a una licenza perpetua in quanto forniscono solo le applicazioni principali. Per questo motivo, non sono solo i piani meno costosi, ma anche i più facili da adottare per un cliente, soprattutto una piccola impresa senza un solido supporto IT interno proveniente da Office 2010 (o 2016). Per lo stesso motivo rappresentano un’opzione interessante per le grandi aziende a cui non interessa cambiare ciò che funziona bene, come Exchange on-premises, o qualcosa come Teams per la comunicazione e la collaborazione di gruppi di lavoro.

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Microsoft Teams sbarca su Linux nel segno dell’open source

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Microsoft Teams è ora disponibile su Linux come anteprima pubblica ed è la prima volta che un'applicazione di Office 365 è stata portata sul sistema operativo open source.

Microsoft Teams è ora disponibile su Linux come anteprima pubblica ed è la prima volta che un’applicazione di Office 365 è stata portata sul sistema operativo open source. Un client Linux nativo è stata una delle funzionalità Teams più richieste nel forum di User Voice di Microsoft; i piani di presentazione sono stati annunciati alla conferenza Ignite il mese scorso. L’app presenterà tutte le funzionalità principali di Teams disponibili nelle versioni Windows e MacOS. I pacchetti nativi di Linux possono essere scaricati nei formati .deb e.rpm.

“Siamo impegnati a supportare ambienti misti attraverso il nostro cloud e le nostre offerte di produttività e, con questo annuncio, siamo lieti di estendere l’esperienza di Teams agli utenti Linux”, ha dichiarato Microsoft nei giorni scorsi in un post. “È anche un’opportunità entusiasmante per gli sviluppatori che hanno creato app per Teams di aumentare la loro visibilità a questo nuovo set di utenti.”

La nuova app Teams aiuterà ad esempio a connettere i dipendenti della casa automobilistica svedese Volvo, dove Linux è utilizzato da diversi dipartimenti. “Fino ad ora, i nostri utenti Linux sono stati in gran parte bloccati con diversi client non ufficiali e non supportati per Skype for Business e più recentemente Microsoft Teams”, ha dichiarato Jimmy Beckman di Volvo Cars. “Con Teams per Linux siamo stati in grado di lasciarci alle spalle questi “blocchi” e collaborare attraverso le nostre diverse piattaforme con la piena funzionalità di un client nativo. Essere in grado di partecipare alla condivisione dello schermo è un enorme miglioramento per gli utenti Linux di Volvo Cars”.

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Microsoft ha affermato recentemente che Teams è cresciuto fino a raggiungere oltre 20 milioni di utenti attivi ogni giorno dal suo lancio come rivale di Slack nel 2017. Con l’introduzione di un client Linux, Microsoft spera di aumentare l’interesse degli sviluppatori verso Teams, un’area in cui Slack ha in genere mantenuto una posizione più forte.

“Microsoft sa che deve migliorare su questo versante e penso che questo sia il primo segno che la società sta investendo fortemente in questa opportunità” ha affermato Angela Ashenden, analista principale di CCS Insight. “Un client Linux per Teams è stata una delle maggiori richieste della community UserVoice”, ha affermato la Ashenden. “Microsoft senza dubbio riconosce questo come un primo passo tangibile e relativamente semplice per coinvolgere meglio questo pubblico”.

Microsoft ha recentemente annunciato un’altra funzionalità molto richiesta, portando canali privati all’interno di Teams. Ciò consente agli utenti di creare canali visualizzabili e accessibili solo da collaboratori specifici, che possono essere utili per i team che si occupano di contenuti riservati. Anche un’altra funzionalità richiesta come la chat multi-finestra è in arrivo, sebbene non ci siano dettagli precisi sulla finestra di uscita.

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