Datacenter sostenibili tra operazioni semplificate e un cloud più green
Secondo Hiren Prekh, VP Northern Europe di OVHcloud, un ambito che è oggi in prima linea nella sostenibilità è quello dei datacenter. Favorire l’efficienza energetica offre indubbiamente vantaggi all’azienda, ma ha anche un impatto positivo sui clienti e, naturalmente, sul nostro ambiente. Qualunque azienda utilizzi datacenter sa che è essenziale adottare misure adeguate per ridurre l’impatto ambientale della propria struttura. Ma come ci si sta muovendo per rispondere a questa sfida?
Un cloud più green e responsabile
Ridurre la quantità di elettricità necessaria per far funzionare un datacenter è un passo importante per migliorare la sostenibilità. La Storage Networking Industry Association (SNIA) ha recentemente evidenziato come il 5% del consumo totale di energia globale sia prodotto da apparecchiature elettroniche e questo dato tenderà a crescere fino almeno al 40% entro il 2030, a meno che le aziende non compiano importanti progressi nella riduzione del consumo di elettricità.
Il raffreddamento dei datacenter rappresenta una delle principali voci di costo nella bolletta energetica e aumenta insieme alla domanda di capacità degli stessi datacenter. Lo sviluppo di sistemi interni di raffreddamento ad acqua è un modo per risolvere questo problema. Ad esempio, i server che utilizzano un elemento idrico per raffreddarsi, in luogo dell’elettricità, riducono il consumo di energia e ottimizzano i flussi d’aria. Questo perché i sistemi di raffreddamento ad acqua sono costruiti all’interno dei rack con scambiatori di calore integrati e unità di distribuzione dell’alimentazione: gli utenti necessitano, così, solamente di un 10% scarso di energia in aggiunta a quella del server. Un tipico datacenter, al contrario, ne consuma tra il 40 e il 100% in più.
I fornitori di servizi di migrazione a tecnologie cloud consentono alle aziende non solo di ridurre i costi delle operazioni e sviluppare nuove funzionalità, ma anche di limitare l’impatto ambientale rispetto alle strutture legacy, generalmente meno efficienti. Concentrare le proprie necessità di cloud computing su grandi fornitori di servizi cloud hyperscale diventa parte della risposta per controllare il rischio sopra menzionato.
Ciò che si osserva, inoltre, è il progressivo spostamento delle aziende verso l’utilizzo di energia idroelettrica, eolica e solare come parte del loro approvvigionamento energetico. Quando individuano potenziali siti di insediamento, i fornitori di servizi cloud si concentrano su aree di approvvigionamento energetico a basse emissioni di carbonio, come gli impianti idroelettrici nella regione del Quebec. In alternativa, i provider cloud possono stipulare accordi con fornitori di energia per garantire che essa provenga da fonti rinnovabili.
Semplificare le operazioni dei datacenter
Il traffico globale di dati nei datacenter cloud era di 6 zettabyte (ZB) nel 2016 e si prevede che raggiungere i 19,5 ZB all’anno entro il 2021. Tenendo presente ciò, gli operatori del settore dovranno continuamente investire risorse per mantenere e migliorare la propria efficienza: la buona notizia è che c’è un modo più sostenibile per farlo.
Ad esempio, attraverso un modello industriale completamente integrato, i provider sono in grado di costruire sistemi che sono più efficienti dal punto di vista energetico, puntando sempre a una crescente ottimizzazione dell’uso delle risorse di datacenter e server presso i propri clienti. Ciò può essere realizzato attraverso la virtualizzazione, il riutilizzo o il riciclo dei server e un maggiore ricorso all’energia pulita.
Inoltre, team di ricerca dedicati possono lavorare al fianco della produzione per garantire la funzionalità dei prodotti e valutarne i requisiti di sicurezza prima che vengano realizzati. L’innovazione che si concretizza nel migliorare l’efficienza con meno risorse si traduce in ultima analisi in un rinnovamento continuo, attraverso uno sviluppo agile e la creazione di soluzioni sostenibili. Quindi fornendo i migliori servizi per i clienti.