La domanda di personal computer nel mondo ha avuto un vero e proprio boom nel primo trimestre 2020, ma paradossalmente questo si è tradotto in un calo delle consegne dell’8% rispetto a 12 mesi fa, per i forti problemi nella supply chain del settore pc, che va dai fornitori di materie prime al canale ICT. È un trend che è già stato evidenziato qualitativamente nei giorni e nelle settimane scorse, ma per la prima volta viene quantificato in dati trimestrali a livello globale dalla società di ricerca Canalys in un report pubblicato 4 giorni fa.

Entrambi i trend – il boom della domanda, e i problemi di supply chain – sono dovuti all’emergenza Coronavirus. La domanda di device è dovuta all’urgente necessità di abilitare due tipi di ambienti: quelli di remote working e di formazione online per le aziende, e quelli di insegnamento e apprendimento a distanza per scuole e famiglie. Trend che in Italia hanno più che raddoppiato gli ordini di pc nelle prime tre settimane di marzo.

I problemi di supply chain sono invece dovuti alle lunghe chiusure delle fabbriche e degli impianti di assemblaggio, soprattutto in Cina, e alle restrizioni negli spostamenti logistici dei mezzi di trasporto, che hanno provocato enormi ritardi e carenze di prodotti e componenti nei vari stadi della supply chain dell’ICT.

Scendendo nel dettaglio dei numeri di Canalys, nel primo trimestre 2020 i produttori di pc hanno consegnato nel mondo 53,7 milioni di desktop, notebook e workstation, guidati da Lenovo con 12,8 milioni di prodotti consegnati, seguita da HP con 11,7 milioni e Dell con 10,5 milioni. Dell è l’unica nella Top 5 che fa segnare una crescita nel trimestre, seppur minima (1,1%), mentre Apple è quella che riscontra il peggior calo, facendo segnare un -21% rispetto al primo trimestre 2019, con soli 3,2 milioni di Mac consegnati.

Mercato PC 1Q 2020 Canalys Pulse

Il mercato PC mondiale nel primo trimestre 2020. Fonte: Canalys

“Il prezzo è passato del tutto in secondo piano rispetto alla data di consegna”

“Il settore pc è stato trascinato dal lockdown mondiale imposto dal Covid-19, ma i produttori avevano iniziato l’anno con problemi di carenza di processori Intel, provocata da una mal gestita transizione alla tecnologia 10nm da parte della stessa Intel, e tali problemi sono poi esplosi quando in Cina alla fine delle vacanze per il nuovo anno le fabbriche non hanno riaperto”, commenta in una nota Rushabh Doshi, Research Director di Canalys.

Questo rallentamento dell’offerta si è scontrato con un forte aumento della domanda, con le aziende che piazzavano ordini per decine di migliaia di pc per abilitare ambienti di remote working, e scuole e famiglie che facevano lo stesso per abilitare l’insegnamento online. L’urgenza di queste domande, combinata con le carenze e i ritardi dei prodotti, hanno fatto sì che il prezzo dei prodotti sia passato del tutto in secondo piano rispetto alla data di consegna”.

Gli altri segmenti ICT che sono andati bene

A livello di bilancio comunque Canalys parla di floridi profitti per i produttori pc nel primo trimestre 2020, con margini che rischiano addirittura di fissare nuovi record. Inoltre altri segmenti dell’ICT stanno beneficiando di questa situazione, tra cui i software di produttività personale (office), collaborazione, virtual desktop, remote access, sicurezza, e nell’hardware cuffie, webcam, stampanti e monitor, oltre ai processori, dove Canalys segnala in particolare i buoni risultati di AMD, vista sempre meglio come alternativa di Intel sia nel mercato consumer che in quello business.

“Ora che siamo entrati nel secondo trimestre, le restrizioni alle fabbriche in Cina sono state attenuate, ma il picco di domanda visto nel Q1 non si manterrà a quei livelli, e per il resto dell’anno vediamo un trend meno positivo”, commenta nella nota Ishan Dutt, Analyst di Canalys.

“È iniziata una recessione globale, vedremo molti fallimenti e milioni di disoccupati, e aziende e pubbliche amministrazioni dovranno spendere in comparti diversi dall’ICT: ci aspettiamo una significativa diminuzione della domanda nel Q2, e d’altra parte le fabbriche in Cina sono ormai vicine alla piena efficienza, quindi i produttori pc dovranno gestire la produzione e la supply chain con estrema attenzione nei prossimi 3-6 mesi”.