Guardando ai devastanti numeri della pandemia Covid-19 nel Nord Italia non ha senso parlare di storie di successo, ma di sicuro il Veneto spicca sulle altre Regioni per come ha saputo limitare gli impatti del virus. Non è certo questa la sede per parlare di meriti o responsabilità, ma stando alle nude cifre il Veneto rispetto alla Lombardia, da decenni celebrata per il suo sistema sanitario, ha la metà degli abitanti ma ha registrato poco più di un decimo dei morti: 1500 contro oltre 14mila. Inoltre, come tutti gli esperti hanno convenuto in questi due mesi, più si fanno tamponi, e più alta è la probabilità di tenere sotto controllo il contagio. E il Veneto ha un tasso di tamponi per abitante quasi doppio di quello della Lombardia.

Come ha fatto il Veneto a ottenere questi risultati? I fattori che hanno contribuito sono diversi, ma tra quelli fondamentali c’è il sistema di biosorveglianza Eng-DE4Bios, sviluppato da Engineering appunto per Regione Veneto e Azienda Zero, l’ente che gestisce il sistema sanitario veneto. Sistema che si è dimostrato un supporto decisivo per la task force regionale incaricata del contenimento dell’epidemia, e che ha fatto parlare di modello vincente che andrebbe applicato ovunque.

“Il sistema di biosorveglianza sviluppato da Engineering ci ha permesso di monitorare in tempo reale la diffusione della pandemia e ci ha fornito dati per prevederne gli effetti in anticipo. Abbiamo potuto così mettere in atto azioni preventive per governare il sistema di emergenza, evitando ulteriori infezioni, contenendo il numero di persone che muoiono, e soprattutto salvando vite umane”, ha dichiarato in un comunicato Lorenzo Gubian, CIO del Sistema Sanitario della Regione Veneto.

Biosorveglianza: Advanced Analytics per contrastare le epidemie

In poche parole, la biosorveglianza si basa sulla raccolta di dati sanitari e informazioni connessi alle epidemie in un sistema centrale, per effettuare Advanced Data Analytics a supporto delle decisioni per contenere e abbattere il contagio.

Eng-De4Bios, in particolare, è stato sviluppato a fine febbraio, nei primi giorni di epidemia conclamata a Vo’ Euganeo, ed è stato ampliato giorno dopo giorno in base alle problematiche che via via l’epidemia proponeva.

In pratica il sistema elabora molti tipi di dati diversi (dati anagrafici, dati sanitari contenuti in separati applicativi e database già in uso del sistema territoriale, dati dei laboratori di analisi dei tamponi, ecc.) per fornire una vista unificata dell’evoluzione dell’epidemia, accessibile con livelli diversi e controllati a seconda di competenze e ruoli a diversi tipi di utenti: membri della task force, operatori ULSS, medici di Medicina Generale, medici del lavoro.

Obiettivo principale: individuare in tempo reale i cittadini da sottoporre a tampone

La base dati raccolta, spiega un comunicato di Engineering, ha permesso di implementare diversi tipi di modelli epidemiologici attraverso il software di modellistica Anylogic, che simula i possibili andamenti dell’epidemia, e quindi di gestire al meglio la crisi grazie a previsioni molto attendibili sia sull’andamento della curva – e quindi del picco – sia sulla gestione delle terapie intensive nelle strutture ospedaliere.

L’obiettivo principale è individuare in tempo reale i cittadini a cui effettuare preventivamente i tamponi in modo mirato (evitando sprechi di sforzi e risorse) a partire appunto dai risultati dei tamponi ottenuti dai laboratori di microbiologia del territorio.

Nel contenimento del contagio, sottolinea il comunicato, la possibilità di visualizzare in modo immediato i casi positivi e le loro relazioni si è dimostrata un’aggregazione preziosa, unica rispetto a qualsiasi altro sistema di controllo applicato in altre regioni.

Privacy: il sistema lavora su dati già in capo a Regione e ULSS

Come si nota, in questo modello non si parla di app di tracciamento di contatti da far scaricare ai cittadini sui propri smartphone. Eng-DE4Bios, precisa il comunicato, lavora su dati puramente anagrafici e clinico-sanitari già in capo a Regioni e ULSS per motivi di cura. “E la loro aggregazione e analisi – specifica Engineering – fa parte delle attività di indagine epidemiologica che è tra le competenze e i poteri delle strutture sanitarie e degli organi amministrativi per la salvaguardia della salute pubblica. Un utilizzo del dato peraltro conforme al comma 2, lettera i) dell’articolo 9 del GDPR”.

Anche nella fase 2 “post quarantena”, iniziata proprio ieri, il sistema di biosorveglianza risulterà fondamentale, continua il comunicato. La possibilità di monitorare in tempo reale gli esiti dei test molecolari, ma anche quelli dei test sierologici, consentirà di avere, oltre a numeri importanti sul livello di possibile immunità della popolazione, un controllo capillare del territorio monitorando l’eventuale insorgenza di nuovi cluster sia familiari che in ambito lavorativo, e permettendo l’applicazione dei protocolli della regione per la ripresa in sicurezza delle attività produttive.

Tornando alle funzionalità del sistema Eng-DE4Bios per i vari tipi di utenza, ai Medici di Base viene fornita una vista in tempo reale con geolocalizzazione dei loro assistiti testati per il Covid-19, con il risultato. Ai Medici del Lavoro una vista in tempo reale dei lavoratori di competenza e del loro stato rispetto ai test eseguiti (sia molecolari che sierologici) per monitorare le condizioni di sicurezza dell’azienda.

Dall’esito positivo si risale ai contatti in famiglia e al lavoro

Ovviamente però gran parte delle funzionalità è dedicata alla task force di gestione dell’emergenza, che ha a disposizione una vista aggiornata in tempo reale di tutti i dati di monitoraggio, dati aggregati sugli esiti dei tamponi effettuati e dei test sierologici quantitativi e qualitativi (test rapidi), sulle persone – suddivise per attualmente positivi, guariti, negativi, e totale popolazione con tamponi. Questo dettaglio di informazioni aggregate è disponibile anche per Comune e per azienda sanitaria di assistenza.

E poi ancora il sistema fornisce il contesto demografico (fasce di età, popolazione sotto screening, popolazione infetta, …), curve di evoluzione dell’epidemia, base dati correlata della popolazione con possibilità di multi interrogazione per esito, medico, ULSS, Comune, data di prelievo, data di referto, e georeferenziazione dei casi positivi aggregati per incidenza territoriale, navigabile fino al singolo caso.

Attraverso il sistema, continua il comunicato, è inoltre possibile fornire informazioni in tempo reale sulla diffusione del virus tra gli operatori sanitari e nelle case di riposo. E soprattutto fornire un servizio di relazioni che, a fronte di un caso positivo, individui i probabili esposti all’infezione tra i membri dello nucleo familiare, i domiciliati allo stesso indirizzo, e i contatti nell’ambiente di lavoro.

Eng-De4Bios si basa su Digital Enabler, piattaforma di sviluppo di  Engineering a sua volta fondata su componenti e standard di Fiware, ambiente open source per lo sviluppo di applicazioni digitali promosso da Engineering insieme ad Atos, Telefonica e Orange, su cui si basano centinaia di applicazioni Smart City, e per l’industria 4.0, l’energia e l’agricoltura di precisione in produzione in tutto il mondo.

“Sono orgoglioso e grato del lavoro svolto dai miei straordinari colleghi, letteralmente al fianco del cliente”, commenta nel comunicato Paolo Pandozy, CEO di Engineering. “Insieme hanno creato un valore enorme, innanzitutto in termini di controllo della fase critica dell’epidemia, e ora presupposto per l’avvio in sicurezza della “fase 2”. Eng-DE4Bios ha dimostrato una flessibilità e velocità di implementazione tale che molti Paesi in Europa e oltreoceano ne stanno valutando l’applicazione”.