Acronis Cyber Protect Cloud: sicurezza tutto in uno per lo smart working

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Acronis Cyber Protect Cloud integra backup, disaster recovery, anti-malware di nuova generazione, anti-virus, cybersecurity e strumenti di gestione in un'unica console.

Lo smart working starà pur guadagnando sempre più spazio al giorno d’oggi, ma il 50% delle aziende di tutto il mondo ammette di non essere ancora completamente pronto a passare al lavoro remoto. Milioni di dipendenti non hanno infatti computer portatili e postazioni di lavoro configurati, costringendo le aziende ad acquistare più macchine. Oltre l’80% dei team IT inoltre non è ancora in grado di fornire un’infrastruttura sicura ed efficiente per i lavoratori remoti, mentre alcune persone stanno prendendo in considerazione l’idea di lavorare in modalità smart in modo permanente.

In questo scenario non privo di incognite e problemi Acronis ha annunciato il lancio globale di Cyber Protect Cloud, soluzione di protezione informatica che integra backup, disaster recovery, anti-malware di nuova generazione, anti-virus, cybersecurity e strumenti di gestione in un’unica console. Cyber Protect Cloud offre un’integrazione di protezione dei dati e cybersecurity basata sull’IA e consente agli utenti di affrontare tutte le moderne minacce informatiche, comprese quelle derivanti dai software di videoconferenza come Zoom e WebEx.

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Acronis Cyber Protect Cloud dispone di un modello di licenza unificato, un agente e un backend, una console di gestione, un’interfaccia utente e un alto livello di integrazione tra i servizi, condividendo i dati e automatizzando le azioni per migliorare notevolmente la sicurezza dei dispositivi endpoint e edge. I Service Provider beneficeranno ora di uno strumento capace di eliminare la complessità e consentire loro di fare della sicurezza un punto focale del loro portafoglio, soddisfacendo le aspettative dei loro clienti e consolidando i propri fornitori.

AV-Test.org, il rispettato istituto tedesco per la sicurezza, ha eseguito una versione pre-release di Acronis Cyber Protect Cloud nel marzo 2020 su un computer con Windows 10 Professional English 64-bit. AV-Test ha testato sia lo stato che il tasso di rilevamento dinamico di Acronis Cyber Protect Cloud, eseguendo la scansione di un set di 6932 file eseguibili malevoli di Windows (PE) e Acronis ha ottenuto un punteggio perfetto con un tasso di rilevamento verificato del 100%, mentre nel test dei falsi positivi Acronis ha nuovamente fornito un risultato perfetto, causando zero falsi positivi.

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Cisco, le risposte in Italia alla crisi Covid-19: “Per i partner e con i partner”

Cisco Tuszik Campatelli
Il leader mondiale e quello italiano della Partner Organization spiegano le iniziative in corso per il canale. Acquisita un'azienda italiana: Fluidmesh Networks

Abbiamo recentemente raccontato del Business Resiliency Program di Cisco, un pacchetto di misure di sostegno finanziario da 2,5 miliardi di dollari per clienti e partner alle prese con la crisi Coronavirus.

Questo programma si inserisce in un insieme di iniziative straordinarie di risposta all’emergenza che Cisco sta portando avanti per i partner, ma anche con i partner, e che recentemente Oliver Tuszik, SVP Global Partner Organization di Cisco, e Giorgio Campatelli, Partner Organization Leader di Cisco Italia, hanno spiegato nei dettagli alla stampa italiana.

Come sarà il “new normal” nell’ICT

“Ci aspettiamo che a una fase iniziale di forte domanda di IT, soprattutto per sostenere le tantissime iniziative di remote working in corso, seguirà una fase di crisi economica, e poi un ritorno alla crescita e a una situazione “new normal”, diversa dalla normalità prima della pandemia”, ha spiegato Tuszik.

In questo quadro, i fronti su cui Cisco si sta muovendo per sostenere i partner sono otto. Uno è la disponibilità di soluzioni di collaboration e sicurezza in free trial, da cui sono nati molti progetti nei vari paesi tra cui Tuszik ha citato in particolare #LaScuolaContinua, che è partito dall’Italia ma si è poi esteso in Europa, coinvolgendo 250mila studenti.

Gli altri sono la virtualizzazione degli eventi, la gestione della supply chain, la formazione, il prolungamento della validità delle certificazioni, il supporto finanziario attraverso le consuete formule di Cisco Capital e le misure straordinarie del Resiliency Program, e la preparazione per il “new normal”.

New normal che sarà caratterizzato da meno interazioni di persona, meno resistenza verso i servizi cloud, minore prevedibilità degli scenari, e più attenzione per la sicurezza delle connessioni da remoto, i managed service, e in generale la IT agility: lo stesso processo di vendita diventerà più digitale”, ha detto il responsabile mondiale della rete di partner di Cisco.

Per i partner: comunicazione, operatività quotidiana e supporto finanziario

Giorgio Campatelli è poi entrato più nel dettaglio sulle risposte all’emergenza Coronavirus in Italia, partendo da ciò che Cisco sta facendo per i partner: “Li sosteniamo in tre modi: comunicazioni continue e specifiche, supporto all’operatività quotidiana, soluzioni finanziarie flessibili”.

La comunicazione prevede portali e pagine web dedicati ai partner, con notifiche di novità e promozioni, e inoltre sessioni tecniche “ask the espert”, webinar sulle soluzioni utili per Covid-19, e guide tecniche per partner e clienti italiani.

Per l’operatività day-by-day, Cisco ha creato dei team a supporto delle necessità e criticità dei partner in questo momento, e una serie di campagne speciali di free trial per attivare immediatamente utenti su smart working, collaboration, security.

Sul fronte della formazione, la Black Belt Partner Academy, la piattaforma di formazione digitale (digital learning) per i partner di Cisco, ha una nuova sezione dedicata al business continuity planning: “È necessario integrare il tema della collaboration, e quindi della produttività da remoto, con quello della security: dall’inizio dell’emergenza Covid-19 c’è stata un’esplosione di minacce informatiche connesse al forte aumento di persone che accedono ai sistemi aziendali da casa”.

Passando al Partner Program, Cisco ha rinviato le date di rinnovo di certificazioni e specializzazioni: “Tutte quelle in scadenza tra marzo e settembre automaticamente sono estese fino al 2021, per ora senza una data fissata”.

Resiliency Program, “compra adesso e paga dopo”

In ambito finanziario ai classici servizi di Cisco Capital, con interessi zero per i pagamenti a tre anni si affianca come detto il Business Resiliency Program, che consente di posticipare al 2021 il 95% degli importi da pagare per l’acquisto di qualsiasi soluzione Cisco – hardware, software e servizi — con dimensione minima del progetto di 50mila dollari e ordine da effettuare entro il 25 luglio 2020.

“È disponibile attraverso tutti i partner tier 1 e tier 2, per tutti i clienti, e per tutti i segmenti Cisco – Enterprise, Commercial, Public Sector, Service Provider. In pratica è un “compra adesso paga dopo”, a tasso zero se si rinvia il pagamento fino a 90 giorni, e con un interesse dell’1% mensile o del 5% trimestrale se si va oltre”.

Pur essendo un aiuto diretto per i clienti finali, continua Campatelli, il Business Resiliency Program è anche un sostegno indiretto per partner e distributori, a cui permette di differenziare l’offerta e accelerare la vendita attraverso le condizioni finanziarie agevolate, migliorare il flusso di cassa (“con Cisco Capital il partner riceverà il pagamento in tempi molto più rapidi, rispetto ai tempi del cliente”), e supportare le esigenze di gestione del cash flow dei clienti.

Con i partner: soluzioni free, Flexible Working, e #LaScuolaContinua

Dopo le iniziative per i partner, Campatelli ha poi parlato delle azioni che Cisco sta portando avanti in Italia con i partner.

Un primo punto riguarda le piattaforme Webex e Security che Cisco ha messo a disposizione gratuitamente ad aziende e professionisti sia sul portale Solidarietà Digitale del Ministero dell’Innovazione, sia per i 600mila iscritti di Confcommercio con un accordo ad hoc.

“Su questi due canali abbiamo ricevuto richieste di supporto da oltre 1000 aziende. A marzo l’attività su Webex è aumentata del 5000%, ma la piattaforma ha retto benissimo. Segnalo anche i 170 volontari di Cisco che si sono offerti di fare formazione, e i 40 enablement webinar che abbiamo erogato per clienti e partner tra marzo e aprile su Webex, sicurezza, e Meraki”.

Un secondo punto riguarda il progetto Flexible Working, lanciato da cinque system integrator italiani con il supporto appunto di Cisco e di Microsoft, che abbiamo già descritto in dettaglio in questo articolo e in questa intervista a Fabio Santini di Microsoft. “5000 aziende hanno usufruito dei contenuti free, e oltre 100 aziende delle 4 ore di consulenza gratuita: si è rivelata una “best practice” che è stata replicata in modo praticamente identico in Portogallo”.

Infine un terzo punto riguarda l’iniziativa #LaScuolaContinua già citata da Oliver Tuszik: “Un progetto di Associazione Copernico con la collaborazione del Centro Studi Impara Digitale, a cui partecipano Cisco, Google, IBM, Tim e WeSchool. L’obiettivo è aiutare gli insegnanti a utilizzare piattaforme per creare classi digitali, fare videolezioni e verifiche e condividere contenuti. Finora abbiamo 1000 insegnanti coinvolti e oltre 7500 scuole supportate”.

Fluidmesh Networks, un’acquisizione “made in Ialy”

Per concludere Campatelli ha evidenziato altri due aggiornamenti sull’attività di Cisco in Italia. Una è il primo posto nella classifica “Great Place to Work 2020” per l’Italia nella categoria 150-499 dipendenti.

Un’altra è l’acquisizione di Fluidmesh Networks, specialista di sistemi wireless fondata da quattro ricercatori italiani del MIT di Boston e incubata dal Politecnico di Milano. “Rientra nella strategia globale di Cisco di acquisire tecnologie verticali a completamento delle proprie: Fluidmesh fornisce soluzioni per il trasferimento dati in ambienti con mezzi in movimento ad alta velocità, molto indicate per applicazioni mission critical di connettività e IoT nei settori ferrovie, trasporto pubblico e navigazione”.

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