Suggerimenti per supportare il team IT durante l’home office
Anche se l’incremento dello smart working è stato motivato dall’emergenza sanitaria, questa modalità darà i frutti migliori a lungo termine, potenziando l’esperienza lavorativa dei dipendenti e favorendone lo sviluppo professionale. In questo contesto è fondamentale, per evitare tempi di inattività, consentire agli utenti di connettersi a sistemi e applicazioni senza latenza e garantire la protezione delle risorse anche da remoto. Serve poi considerare che il team IT prevede diverse mansioni e, di conseguenza, diverse esigenze, quali:
- I responsabili di data center e IT monitorano lo stato delle infrastrutture (comprese quelle di alimentazione, di cooling e i server), risolvono i problemi e aggiornano rapidamente i sistemi per evitare tempi di inattività
- Il personale addetto a sviluppo e operazioni IT deve acquisire le risorse, sviluppare nuove soluzioni e automatizzare i processi chiave all’interno dell’azienda
- Gli ingegneri addetti ai test devono configurare e accedere agli ambienti IT per testare le nuove funzionalità prima della loro implementazione
- Il personale addetto alla sicurezza dei dati gestisce i privilegi di accesso, monitora continuamente le reti e i sistemi per rilevare attività non autorizzate e agisce sugli alert per prevenire e ridurre i rischi
Soluzioni per team IT che operano da remoto
In questi mesi sono state adottate soluzioni per garantire la continuità lavorativa anche dopo la pandemia. Il software gestionale offre ai team un punto di accesso unico per il monitoraggio dei server, della tecnologia, dei dispositivi elettrici e di altre risorse di rete critiche, mentre Switch KVM (tastiera, video e mouse) si rivolgono ai team che operano con dati sensibili e console seriali, garantiscono un controllo in-band e out-of-band sulle apparecchiature a valle nei data center, sulle strutture cloud e di colocation.
Best practice
Indipendentemente dal settore, vi sono alcune procedure che si possono adottare per fornire al team IT un accesso da remoto sicuro alle infrastrutture critiche:
- Progettare funzioni di ridondanza e networking fuori banda (Out-Of-Band, OOB) incorporate nell’infrastruttura, per garantire una maggiore continuità operativa. Questo include l’automazione del failover nella rete OOB per eventuali interruzioni della rete principale, implementando percorsi alternativi sicuri nei sistemi/dispositivi.
- Integrare la gestione dell’alimentazione in un sistema di gestione OOB, per fornire un accesso uniforme e un controllo delle uscite remote.
- Utilizzare i dispositivi KVM per eseguire backup delle soluzioni software di accesso remoto.
- Integrare il monitoraggio ambientale con una console seriale, un sistema KVM e un’unità di distribuzione dell’alimentazione a rack (Rack PDU), per garantire la visualizzazione completa di un sito remoto, il quale aiuterà a impedire che eventuali problemi fisici possano avere effetti sulla rete.
- Preferire l’uso di un software gestionale centralizzato come unico punto di accesso alla rete OOB.
- Utilizzare uno strumento di gestione centralizzata per monitorare, configurare e accedere ai dispositivi IT e per acquisire informazioni sullo stato dell’intero ambiente di rete/IT.
- Verificare che gli strumenti IT siano in grado di interfacciarsi con altri sistemi e automatizzare le attività.
Vertiv, con un’esperienza decennale, offre soluzioni di accesso da remoto sicure e best practice in grado di preparare le aziende nel garantire la continuità operativa, anche in situazioni di criticità.
Di Bob Potter, Senior Product Marketing Manager IT e Desktop Solution Avocent di Vertiv