5 modi per accelerare l’impresa digitale nel 2021

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Stephen Smith, analista di Gartner, suggerisce ai CIO come liberare risorse per accelerare il business digitale, la tendenza più importante che Gartner vede sul mercato in questo momento

Nel corso del 2020 la maggioranza delle aziende ha accelerato il business digitale in risposta alla pandemia COVID-19. Come conferma una ricerca di Gartner, anche nel 2021 verrà data la priorità agli investimenti digitali, accanto alla pianificazione della crescita e della ripresa in un mondo post-pandemia.

Per mantenere il ritmo, i leader IT devono essere allineati con le esigenze dell’azienda e dare la priorità a liberare tempo, attenzione e risorse per accelerare il business digitale. Ecco cinque modi per farlo.

1. Abbandonare le strategie pre-COVID-19 non più rilevanti

Una domanda comune che i clienti hanno posto a Gartner durante i periodi di lockdown è stata: quando torneremo alla normalità? Inizialmente, molti operavano partendo dal presupposto che la pandemia fosse semplicemente un’interruzione delle normali operazioni e mantenevano le loro strategie di inizio 2020. Al contrario, i leader aziendali devono riconoscere il dato di fatto che gli elementi chiave del comportamento dei clienti e dei dipendenti sono cambiati profondamente, e in modi che potrebbero non essere in linea con quanto previsto all’inizio dello scorso anno.

Dall’indagine Board of Directors Survey 2021 di Gartner emerge che il 48% dei consigli di amministrazione si aspetta che l’impresa cambi il proprio modello di business a seguito del COVID-19 e il 57% delle imprese ha cambiato almeno in parte le proprie strategie a causa della pandemia. Da parte loro, i CIO si aspettano che i cambiamenti in domanda, coinvolgimento dei clienti e rallentamenti delle supply chain continueranno durante il 2021. Per accogliere questi cambiamenti, i leader IT dovrebbero abbandonare le strategie precedenti, pianificare più scenari ed elaborare una nuova serie di opzioni strategiche per il business.

2. Rivedere i piani di investimento

Gli investimenti in sistemi IT e data center tradizionali sono familiari e ancora ampiamente realizzati, ma richiedono risorse che potrebbero essere destinate a iniziative che sono diventate più importanti durante la pandemia. Iniziative come cybersecurity di livello aziendale digitale o l’iperautomazione valgono il tempo, il denaro e gli sforzi necessari per raggiungere gli obiettivi di una impresa digitale post-pandemia.

È necessario che i CIO mettano in pausa le iniziative di innovazione elaborate prima della pandemia e che le rinnovino solo se soddisfano i nuovi obiettivi del business digitale. Per esempio, i CIO dovrebbero interrompere i progetti che si concentrano sulla previsione del futuro utilizzando i dati del passato e indirizzare invece l’innovazione verso l’intelligence e l’ottimizzazione in tempo reale.

3. Ridurre al minimo “l’attrito digitale”

L’attuale hype intorno all’automazione e al futuro del lavoro sembra non considerare il fatto che le capacità di analytics e tecnologiche hanno già modificato il modo in cui vengono eseguiti i lavori, ma le strutture aziendali non hanno tenuto il passo. Di conseguenza, la maggior parte dei dipendenti sperimenta livelli significativi di “attrito digitale”, che possono costare alle grandi aziende centinaia di milioni di dollari all’anno. Gartner stima che un’azienda con 25.000 dipendenti perde dai 175 milioni ai 195 milioni di dollari l’anno in produttività a causa di processi non necessari, burocrazia e set di strumenti inefficaci.

Un sondaggio di Gartner ha rilevato che il 41% dei dipendenti al di fuori dell’IT è andato oltre il tradizionale confine di “utente finale” della tecnologia per diventare “produttore” di tecnologia. I CIO che gestiscono attivamente l’attrito digitale possono trasformare questi dipendenti in strumenti di cambiamento per accelerare il digitale e rispondere in modo più efficace a minacce e opportunità.

Ci sono due azioni specifiche che i leader possono intraprendere per rimuovere le barriere al lavoro: porre fine alla dipendenza dal processo decisionale centralizzato, soprattutto per quanto riguarda la gestione del rischio, e sospendere le valutazioni delle prestazioni mentre è in corso la crisi provocata dal coronavirus. E’ più efficace autorizzare i dipendenti a prendere decisioni responsabili e prendere dall’alto solo le decisioni essenziali. Nel contempo, è utile reindirizzare verso sforzi di accelerazione digitale il middle management e i team HR, che altrimenti spenderebbero energia per le revisioni delle prestazioni.

4. Stop alle infinite ricerche di mercato

Molte aziende con cui Gartner lavora eseguono ricerche di mercato approfondite per assicurarsi che i nuovi prodotti o funzionalità che stanno esplorando siano ciò che il mercato chiede esplicitamente. Nel mondo digitale, questo approccio può essere fuorviante: una ricerca di mercato protratta nel tempo potrebbe ritardare il lancio del servizio e far perdere all’azienda il momento in cui otterrebbe prestazioni ottimali. I clienti potrebbero anche non sapere di volere un determinato prodotto finché non viene distribuito. E altri concorrenti potrebbero cogliere l’opportunità, mentre la vostra azienda sta ancora effettuando ricerche.

I leader IT dovrebbero adottare tattiche di venture capital e costruire un portafoglio di idee in stile “startup”, creare rapidamente un prototipo per ogni idea, svilupparlo e scalare rapidamente. Le partnership e lo sviluppo congiunto con i clienti possono aiutare a ottenere una comprensione più rapida del mercato per i nuovi prodotti.

5. Spostare il focus su agilità e apprendimento continuo

Lunghi periodi di condizioni di business stabili potrebbero non tornare per un po’ di tempo, o forse mai. Condotto prima della pandemia, il sondaggio Gartner CIO 2020 ha rilevato che metà delle imprese ha subito importanti trasformazioni nei quattro anni precedenti. Nel 2021 potremmo essere vicini alla rivoluzione digitale o ad attività di fusione e acquisizione, mentre la maggior parte delle imprese è concentrata su iniziative di business digitale.

Le operazioni aziendali in condizioni stabili praticano processi rigidi, enfatizzano la produttività, l’efficienza dei costi, le strutture organizzative e la cultura dell’azienda. Tuttavia, per prosperare in questo periodo di instabilità, i leader devono spostare l’attenzione da queste cose a favore di agilità e apprendimento continuo, resilienza, innovazione e assunzione di rischi, attività che preparano l’azienda a future opportunità e minacce per i loro clienti, servizi e proposizioni di valore.

* Stephen Smith è vice presidente del gruppo di ricerca “CEO and Digital Business Leadership” presso la società di analisi e consulenza Gartner.

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E’ il momento di abbandonare un progetto IT? Sette segnali per capirlo

segnali chiusura progetto
Dire addio è sempre difficile. Ma è ancora peggio investire tempo e risorse in un progetto che ha esaurito la sua sua utilità. Ecco come riconoscere che è il momento di staccare la spina

Anche i progetti che sembravano più solidi e promettenti possono rivelarsi un fallimento. Nel corso del tempo possono emergere segnali che indicano che il progetto non solo non soddisfa le aspettative, ma che assorbe risorse che potrebbero essere utilizzate meglio. Cosa fare in questi casi? Sapere quando staccare la spina a un investimento IT è un’abilità che ogni CIO dovrebbe avere. L’acquisizione di questa capacità richiede una combinazione di intuizione, esperienza e volontà di riconoscere i segnali di allarme che si manifestano.

Qui presentiamo sette segnali che indicano che è il momento di abbandonare un progetto IT, anche se un tempo sembrava brillante e promettente.

1. Il progetto richiede continui riesami e revisioni

Gli investimenti IT strategici comportano rischi, ma sono generalmente di natura lungimirante. “Sono scommesse fatte per creare proattivamente soluzioni digitali per l’azienda”, spiega T. Ravichandran, docente di management della supply chain presso il Rensselaer Polytechnic Institute. Tuttavia, se un investimento porta a un progetto che non è completamente attivo e funzionante entro un periodo di tempo predefinito, dell’ordine di sei mesi o un anno, potrebbe essere il momento di ripensare la strategia e gli obiettivi dell’iniziativa.

L’escalation degli impegni è un grave problema che affligge molti progetti IT”, osserva Ravichandran. “Poiché abbiamo investito soldi in una iniziativa, dobbiamo continuare il corso”.

Finanziare un investimento in modo incrementale, invece che in modo completo fin dall’inizio, può aiutare a garantire il successo a lungo termine di un progetto. “Se gli obiettivi intermedi vengono raggiunti si finanzia la fase successiva. In caso contrario si riesamina la validità del progetto”, suggerisce Ravichandran. “Spesso, in questo contesto, la tecnologia potrebbe evolversi e maturare più velocemente”.

D’altra parte, se tutti i segnali indicano delusione, Ravichandran consiglia di confrontarsi con i responsabili del business che potrebbero sponsorizzare o guidare il progetto prima di staccare la spina. “In molti casi è possibile salvare alcuni elementi dell’investimento, o semplice ridefinire gli obiettivi”.

2. L’investimento si basava su un presupposto errato

Una convinzione errata sul valore, il costo, il beneficio o le conseguenze di un investimento può facilmente compromettere la riuscita di un progetto. “A volte ti rendi conto che il vantaggio non è grande come previsto, o che il costo delle operazioni sarà più alto di quanto pensavi, o che un’ipotesi di base sui tuoi clienti non è corretta, o che il mercato è cambiato radicalmente”, spiega Avery Lyford, Chief Customer Officer di Infostretch, società che offre servizi digitali professionali.

A volte, la realtà si oppone alla pianificazione più attenta. La pandemia COVID-19, per esempio, ha costretto a costretto molte aziende a cambiare radicalmente le loro strategie. “Ogni decisione presa prima della pandemia, come l’aggiornamento dei sistemi software o dei firewall interni, va rivalutata per stabilire se è ancora valida”, afferma Brian Haines, vice presidente della strategia presso la società di consulenza gestionale FM: Systems.

3. Il progetto è andato fuori rotta

L’indicazione che un investimento sembra allontanarsi dagli obiettivi prefissati è un segnale da non sottovalutare”, avverte Paul Rohmeyer, professore associato e direttore del Master in sistemi informativi presso lo Stevens Institute of Technology. I progetti IT vengono lanciati per abilitare o supportare obiettivi aziendali specifici.

Qualsiasi indicazione che i risultati previsti del progetto possano essere disallineati con gli obiettivi aziendali dovrebbe essere esaminata attentamente e il progetto rivalutato”, suggerisce. Sono molti i fattori che possono portare a un disallineamento, comprese le situazioni in cui lo sviluppo del progetto crea un sistema che funziona in modo molto diverso – e non produttivo o efficiente – rispetto a quanto originariamente previsto.

Rohmeyer osserva che qualsiasi decisione di terminare un progetto dovrebbe essere affrontata in modo ponderato e trasparente, coinvolgendo tutte le parti interessate. “Tuttavia, una volta presa la decisione, la sua attuazione dovrebbe essere il più rapida possibile, per fermare le spese e consentire il riposizionamento delle risorse”, raccomanda. “Valutate attentamente, prendete la decisione e poi muovetevi rapidamente”.

4. Il supporto degli sponsor si sta esaurendo

Quando le principali parti interessate iniziano ad abbandonare la nave, è un segnale chiaro che l’investimento potrebbe non è più efficace o rilevante per le operazioni aziendali. “Se vengono ridotti i finanziamenti o la priorità di un progetto, è un segno che il programma di investimento attualmente non soddisfa le esigenze dell’azienda“, afferma Greg Stam, CEO della società di consulenza digitale Ahead.

I segnali di una diminuzione del sostegno delle parti interessate sono solitamente difficili da ignorare. Gli sponsor possono improvvisamente smettere di discutere del progetto in occasione di riunioni aziendali, le richieste di aggiornamento iniziano a mostrare segni di impazienza o urgenza e i membri chiave del team possono essere improvvisamente ritirati e riassegnati. “Spesso gli obiettivi del progetto vengono ridimensionati, e al team che rimane viene chiesto di continuare con risorse inadeguate per realizzare l’investimento”, afferma Stam.

5. L’investimento non genera risultati aziendali significativi

Un’iniziativa può funzionare nel pieno rispetto dei tempi, soddisfare pienamente o superare ogni obiettivo tecnico previsto, ma ancora non riuscire a fornire alcun miglioramento misurabile in termini finanziari, di tempo o produttività. Con disappunto, molti CIO scoprono solo alla fine, dopo che sono state investite enormi somme di denaro, che al progetto manca qualsiasi tipo di ROI convincente.

La ragione più diffusa alla base di queste situazioni è che l’iniziativa è stata avviata perché era il progetto preferito di qualcuno, o perché il management cercava una nuova brillante tecnologia”, spiega Sebastian Grady, presidente di Rimini Street, fornitore indipendente di servizi di supporto software. Peggio ancora, il CIO può aver seguito una roadmap dettata dal fornitore. “Questi progetti in genere non portano alcun vantaggio per l’azienda: non aumentano le entrate, non diminuiscono i costi e non sottraggono quote di mercato ai concorrenti”.

Le decisioni IT sono sempre decisioni aziendali”, osserva Aníbal Abarca, CTO della società di consulenza tecnologica Wizeline, e spiega che gli investimenti digitali effettuati nel 2020 si sono concentrati principalmente su miglioramento dell’esperienza del cliente, sviluppo più rapido dei prodotti e massimizzazione dell’affidabilità e della sicurezza. “Se un progetto IT non porta vantaggi in una di queste aree è un segnale che potrebbe essere il momento di interrompere o ridurre al minimo quel particolare investimento”, afferma Abarca.

6. L’investimento non convince gli utenti finali

Un investimento deve fornire una qualche forma di valore significativo ai suoi utenti finali. Quando un progetto un tempo promettente genera poco o nessun interesse da parte degli utenti e in generale è passato in secondo piano, diventa semplicemente un inutile ostacolo alle risorse aziendali. “Non limitatevi a considerare quante persone in azienda lo stanno attualmente utilizzando”, suggerisce Aviv Ben-Yosef, consulente IT e coach di Aviv Ben -Yosef Consulting, “ma valutate anche se il numero è diminuito di recente e si prevede che continuerà a farlo”.

Osservare gli indicatori chiave e apportare correzioni lungo il percorso offre opportunità per salvare l’investimento. “Piuttosto che essere reattivi e staccare la spina da qualcosa quando è troppo tardi, è meglio adottare un approccio proattivo e apportare modifiche in corso d’opera”, suggerisce.

7. L’investimento non è più necessario

Con l’avanzare del tempo e della tecnologia, un progetto potrebbe semplicemente diventare superfluo. “Se l’investimento IT non fornisce più il ROI o il valore atteso per l’azienda, diventa un inutile spreco finanziario”, osserva Robert Goodwin, vice presidente di InfoSystems.

Ogni investimento IT dovrebbe essere periodicamente sottoposto a un’analisi del business case per determinare se sta ancora raggiungendo gli obiettivi previsti. “Nel caso in cui le esigenze aziendali siano cambiate e il progetto non sia più necessario, l’investimento IT dovrebbe essere interrotto”, consiglia Goodwin. “In queste situazioni è meglio selezionare e implementare un nuovo investimento IT con un ROI più positivo”.

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