L’ufficio fisico è definitivamente morto? Non ancora

ufficio fisico
Nonostante l’indubbio spopolamento dell’ufficio fisico a causa della pandemia, il futuro delle aziende sarà più orientato a un approccio ibrido rispetto a uno scenario fatto unicamente di cloud e virtualizzazione.

L’ufficio fisico tradizionale è definitivamente morto? Non proprio. Ovviamente alcune organizzazioni si sono affrettate ad abbandonare le proprie sedi e adottare il lavoro a distanza per il prossimo futuro, mentre altre stanno scegliendo un approccio più ibrido, mantenendo una loro base fisica per essere visitate occasionalmente e adottando al tempo stesso il lavoro a distanza. In ogni caso, sembra che le pratiche di lavoro tradizionali, come le conoscevamo un tempo, non torneranno presto. Questo significa la fine dell’ufficio così come lo conosciamo attualmente?

A questo domanda risponde Robert Rhame, Director of Market Intelligence di Rubrik. La realtà è che questo nuovo mondo è ancora agli inizi ed è quindi impossibile prevedere come si svolgeranno le cose nelle prossime settimane, mesi e anche anni, e l’effetto che questa impostazione avrà su produttività, competenze e cultura nel lungo termine. Pensiamo al ben noto test di Rorschach. La stessa immagine, in questo caso la stessa situazione, può essere interpretata in modo completamente diverso a seconda dello spettatore e dei pregiudizi, delle dimenticanze e delle esperienze passate che segnano il suo punto di vista.

Per i CIO di tutto il mondo quest’anno ha avuto dei connotati quasi eroici perché, praticamente da un giorno all’altro, i CIO e le loro squadre hanno dovuto darsi da fare per abilitare una forza lavoro del tutto remota. Abbiamo visto due anni di trasformazione avvenire in due mesi e, francamente, siamo stanchi. I reparti IT di tutto il mondo hanno compiuto un’impresa straordinaria quest’anno, ma ciò non significa che possano continuare a farlo di continuo.

Prendere in esame tutte le implicazioni

Questa è una novità per i CFO, che pensano in termini finanziari. Vedono quello che i team IT hanno realizzato in un arco di tempo incredibilmente breve e pensano che sia possibile una trasformazione continua di questa natura. A peggiorare le cose, il CFO vede ora un’azienda che può essere gestita in modo efficiente senza un ufficio, cosa di cui i CIO (e altri) hanno bisogno per collaborare con l’azienda.

Non si tratta solo dell’ufficio. Questo cambiamento di paradigma avrà conseguenze anche per il data center del futuro, tanto più che molti fanno ancora enormi investimenti nei locali fisici. Ora, all’improvviso, ci troviamo ad avere una fortuna in infrastrutture esistenti che prendono polvere in un ufficio vuoto e questo senza considerare i costi operativi (superficie, raffreddamento, elettricità) necessari per farle funzionare giorno dopo giorno. L’unico modo per continuare a utilizzare questo ambiente ad alte prestazioni è accedervi tramite VPN e VDI, con un’infrastruttura desktop virtuale.

La VDI non è mai veramente decollata perché costosa e difficile da gestire, ma all’improvviso e nel clima attuale sembra un’opzione fattibile. Di conseguenza, questa infrastruttura sprecata potrebbe portare molti a mettere in dubbio la necessità di un data center on-premise e a considerare la possibilità di abbandonarlo completamente a favore di un ambiente cloud ibrido.

Strategia aziendale

Ma un passaggio di massa al cloud semplicemente non è in programma per la maggior parte delle organizzazioni, come hanno dimostrato gli ultimi anni, considerando la quantità di risorse necessarie per convertire le applicazioni e chiudere gradualmente o rapidamente il data center. Questo passaggio diventa ancora più difficile solo se si considerano il continuo deficit di competenze e le lacune nelle conoscenze significative per la maggior parte delle aziende.

Tale mancanza di capacità potrebbe portare a costosi errori; con una scelta sbagliata, ci si potrebbe infatti trovare di fronte a un nuovo sistema “legacy” per i prossimi dodici mesi. Aggiungiamo al mix le diverse esigenze di sicurezza e la minaccia incombente delle autorità di regolamentazione e cominciamo a capire l’incertezza che attende i CIO.

Al di là delle barriere tecnologiche, un’altra grande incognita che finora è stata vista con ottimismo è il livello di produttività a lungo termine. Anche se finora abbiamo visto una produttività positiva da parte dei lavoratori in remoto, non sappiamo se, o per quanto tempo, questa durerà, quando potrebbe verificarsi il burnout dei lavoratori e se abbiamo gli strumenti di collaborazione giusti per il lungo periodo. E purtroppo, con i nuovi casi di Covid-19 che continuano ad aumentare in tutto il mondo, dobbiamo essere preparati per il lungo periodo.

È il momento di una realtà ibrida?

A causa di questa mancanza di chiarezza, è fondamentale che le organizzazioni non cadano nella trappola di implementare tecnologie che nel giro di un anno potrebbero diventare legacy, con il risultato di aumentare le spese operative, che si tratti di tempo o di denaro. Solo semplificando la loro infrastruttura IT e la loro strategia, e procedendo con la dovuta attenzione quando si tratta di adottare o espandere nuove tecnologie, i team IT possono evitare questi errori costosi.

La chiave non deve essere solo nel cloud o nelle implementazioni locali, ma in una nuova realtà ibrida che offra alle organizzazioni la migliore scelta di strumenti per navigare in questa nuova normalità. Anche se sembra che il 2020 non finirà mai, siamo ancora agli inizi di questo nuovo mondo del lavoro. Solo perché il burnout non è ancora avvenuto, non significa che non sia dietro l’angolo; secondo Monster, oltre due terzi dei dipendenti stanno già sperimentando sintomi di esaurimento come risultato del continuo lavoro a distanza.

Con ancora così tanta incertezza davanti a noi, e i nuovi casi di Covid-19 che non mostrano segni di rallentamento, le aziende devono essere realistiche quando considerano le loro spese future. Ora è il momento di essere consapevoli di non prendere decisioni di acquisto e di infrastrutture basate esclusivamente sul qui e ora, ma di investire in soluzioni sia fisiche, sia virtuali che avranno ancora un ruolo da svolgere in differenti scenari futuri.

Condividi:
 

5 modi per accelerare l’impresa digitale nel 2021

chief data officer
Stephen Smith, analista di Gartner, suggerisce ai CIO come liberare risorse per accelerare il business digitale, la tendenza più importante che Gartner vede sul mercato in questo momento

Nel corso del 2020 la maggioranza delle aziende ha accelerato il business digitale in risposta alla pandemia COVID-19. Come conferma una ricerca di Gartner, anche nel 2021 verrà data la priorità agli investimenti digitali, accanto alla pianificazione della crescita e della ripresa in un mondo post-pandemia.

Per mantenere il ritmo, i leader IT devono essere allineati con le esigenze dell’azienda e dare la priorità a liberare tempo, attenzione e risorse per accelerare il business digitale. Ecco cinque modi per farlo.

1. Abbandonare le strategie pre-COVID-19 non più rilevanti

Una domanda comune che i clienti hanno posto a Gartner durante i periodi di lockdown è stata: quando torneremo alla normalità? Inizialmente, molti operavano partendo dal presupposto che la pandemia fosse semplicemente un’interruzione delle normali operazioni e mantenevano le loro strategie di inizio 2020. Al contrario, i leader aziendali devono riconoscere il dato di fatto che gli elementi chiave del comportamento dei clienti e dei dipendenti sono cambiati profondamente, e in modi che potrebbero non essere in linea con quanto previsto all’inizio dello scorso anno.

Dall’indagine Board of Directors Survey 2021 di Gartner emerge che il 48% dei consigli di amministrazione si aspetta che l’impresa cambi il proprio modello di business a seguito del COVID-19 e il 57% delle imprese ha cambiato almeno in parte le proprie strategie a causa della pandemia. Da parte loro, i CIO si aspettano che i cambiamenti in domanda, coinvolgimento dei clienti e rallentamenti delle supply chain continueranno durante il 2021. Per accogliere questi cambiamenti, i leader IT dovrebbero abbandonare le strategie precedenti, pianificare più scenari ed elaborare una nuova serie di opzioni strategiche per il business.

2. Rivedere i piani di investimento

Gli investimenti in sistemi IT e data center tradizionali sono familiari e ancora ampiamente realizzati, ma richiedono risorse che potrebbero essere destinate a iniziative che sono diventate più importanti durante la pandemia. Iniziative come cybersecurity di livello aziendale digitale o l’iperautomazione valgono il tempo, il denaro e gli sforzi necessari per raggiungere gli obiettivi di una impresa digitale post-pandemia.

È necessario che i CIO mettano in pausa le iniziative di innovazione elaborate prima della pandemia e che le rinnovino solo se soddisfano i nuovi obiettivi del business digitale. Per esempio, i CIO dovrebbero interrompere i progetti che si concentrano sulla previsione del futuro utilizzando i dati del passato e indirizzare invece l’innovazione verso l’intelligence e l’ottimizzazione in tempo reale.

3. Ridurre al minimo “l’attrito digitale”

L’attuale hype intorno all’automazione e al futuro del lavoro sembra non considerare il fatto che le capacità di analytics e tecnologiche hanno già modificato il modo in cui vengono eseguiti i lavori, ma le strutture aziendali non hanno tenuto il passo. Di conseguenza, la maggior parte dei dipendenti sperimenta livelli significativi di “attrito digitale”, che possono costare alle grandi aziende centinaia di milioni di dollari all’anno. Gartner stima che un’azienda con 25.000 dipendenti perde dai 175 milioni ai 195 milioni di dollari l’anno in produttività a causa di processi non necessari, burocrazia e set di strumenti inefficaci.

Un sondaggio di Gartner ha rilevato che il 41% dei dipendenti al di fuori dell’IT è andato oltre il tradizionale confine di “utente finale” della tecnologia per diventare “produttore” di tecnologia. I CIO che gestiscono attivamente l’attrito digitale possono trasformare questi dipendenti in strumenti di cambiamento per accelerare il digitale e rispondere in modo più efficace a minacce e opportunità.

Ci sono due azioni specifiche che i leader possono intraprendere per rimuovere le barriere al lavoro: porre fine alla dipendenza dal processo decisionale centralizzato, soprattutto per quanto riguarda la gestione del rischio, e sospendere le valutazioni delle prestazioni mentre è in corso la crisi provocata dal coronavirus. E’ più efficace autorizzare i dipendenti a prendere decisioni responsabili e prendere dall’alto solo le decisioni essenziali. Nel contempo, è utile reindirizzare verso sforzi di accelerazione digitale il middle management e i team HR, che altrimenti spenderebbero energia per le revisioni delle prestazioni.

4. Stop alle infinite ricerche di mercato

Molte aziende con cui Gartner lavora eseguono ricerche di mercato approfondite per assicurarsi che i nuovi prodotti o funzionalità che stanno esplorando siano ciò che il mercato chiede esplicitamente. Nel mondo digitale, questo approccio può essere fuorviante: una ricerca di mercato protratta nel tempo potrebbe ritardare il lancio del servizio e far perdere all’azienda il momento in cui otterrebbe prestazioni ottimali. I clienti potrebbero anche non sapere di volere un determinato prodotto finché non viene distribuito. E altri concorrenti potrebbero cogliere l’opportunità, mentre la vostra azienda sta ancora effettuando ricerche.

I leader IT dovrebbero adottare tattiche di venture capital e costruire un portafoglio di idee in stile “startup”, creare rapidamente un prototipo per ogni idea, svilupparlo e scalare rapidamente. Le partnership e lo sviluppo congiunto con i clienti possono aiutare a ottenere una comprensione più rapida del mercato per i nuovi prodotti.

5. Spostare il focus su agilità e apprendimento continuo

Lunghi periodi di condizioni di business stabili potrebbero non tornare per un po’ di tempo, o forse mai. Condotto prima della pandemia, il sondaggio Gartner CIO 2020 ha rilevato che metà delle imprese ha subito importanti trasformazioni nei quattro anni precedenti. Nel 2021 potremmo essere vicini alla rivoluzione digitale o ad attività di fusione e acquisizione, mentre la maggior parte delle imprese è concentrata su iniziative di business digitale.

Le operazioni aziendali in condizioni stabili praticano processi rigidi, enfatizzano la produttività, l’efficienza dei costi, le strutture organizzative e la cultura dell’azienda. Tuttavia, per prosperare in questo periodo di instabilità, i leader devono spostare l’attenzione da queste cose a favore di agilità e apprendimento continuo, resilienza, innovazione e assunzione di rischi, attività che preparano l’azienda a future opportunità e minacce per i loro clienti, servizi e proposizioni di valore.

* Stephen Smith è vice presidente del gruppo di ricerca “CEO and Digital Business Leadership” presso la società di analisi e consulenza Gartner.

Condividi: