Un Recovery Plan per il Cloud Europeo di prossima generazione

Un Recovery Plan per il Cloud Europeo di prossima generazione
27 cloud provider europei hanno presentato una Roadmap tecnologica europea per l’offerta cloud-edge di prossima generazione, puntando alla leadership europea per sicurezza, sostenibilità e interoperabilità dei servizi offerti.

Nel corso di una tavola rotonda organizzata da Thierry Breton, Commissario europeo per il Mercato Interno tenutasi il 7 maggio, è stata presentata una Roadmap tecnologica europea per l’offerta cloud-edge di prossima generazione pubblicata dalla Direzione Generale Connect della Commissione Europea. A farlo, un pool di 27 cloud provider europei, membri fondatori della futura European Alliance on Industrial Data Edge and Cloud, iniziativa nata su impulso della Commissione Europea.

“L’Alliance è un’opportunità unica per i leader del settore di sostenere l’innovazione attraverso nuovi finanziamenti e hub di innovazione digitale come parte di una transizione digitale sostenibile” ha commentato Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba. Questo progetto, in sinergia con altri come Gaia-X, mira a rafforzare la sovranità digitale e la competitività dell’Europa in ambito cloud, data services ed edge computing.

La Roadmap può essere definita come un vero e proprio “Recovery Plan del Cloud” che identifica le priorità tecnologiche su cui indirizzare 19 miliardi di euro di investimenti pubblici, privati e fondi europei per promuovere – entro il 2025 – un ecosistema cloud ed edge sicuro, competitivo e a basse emissioni di carbonio.

Gli obiettivi e le aree di intervento

Danilo Vivarelli Irideos roadmap cloudUna tabella di marcia che identifica con chiarezza gli attuali punti di forza e di debolezza del mercato UE e i domini tecnologici che richiedono investimenti strategici prioritari per abilitare questo cambiamento. “Può essere una base per formulare i piani di investimento dei fondi di Recovery e Resilience, sia europei che italiani”, ha affermato Danilo Vivarelli, Amministratore delegato di Irideos, cloud provider italiano con tre piattaforme certificate AgID e accreditate presso la Commissione Europea.

Tre le macroaree di intervento:

  1. Investimenti trasversali a tutto lo stack del Cloud per ottimizzare il consumo energetico end-to-end, l’impatto ambientale e la sicurezza informatica;
  2. Investimenti per sviluppare l’infrastruttura necessaria (dalla rete e dal data center all’hardware e al software del cloud) per consentire un accesso armonizzato e facile ai servizi cloud in tutta Europa;
  3. Investimenti finalizzati a sfruttare queste capacità per fornire i migliori servizi cloud-edge, aperti e interoperabili, alle organizzazioni pubbliche e private europee e oltre.

federico-protto-retelitLa Roadmap getta quindi le basi per costruire una federazione distribuita di Cloud europeo in grado di competere a livello globale puntando alla leadership per sicurezza, sostenibilità e interoperabilità dei servizi offerti. “Si delinea un percorso chiaro: l’Europa deve rafforzare e differenziare la sua proposta di valore nel cloud computing, cogliendo al contempo le opportunità di leadership globale nell’ edge computing, attraverso passaggi non più rimandabili” ha commentato Federico Protto CEO del Gruppo Retelit.

L’obiettivo è anche quello di favorire l’adozione di Data Center e servizi Cloud più sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico dell’impatto ambientale, in particolare per le piccole e medie imprese, le start-up e il settore pubblico. La Roadmap, infatti, è coerente con gli obiettivi dell’UE di raddoppiare l’uso di servizi Cloud avanzati entro il 2025 e raggiungere la neutralità climatica dei Data Center in tutta l’UE entro il 2030.

Luigi Gubitosi, Amministratore Delegato di TIM ha infatti commentato in un tweetStiamo investendo in questa soluzione così come nelle infrastrutture Edge e di rete con l’obiettivo di promuovere sempre più ambienti green, sicuri e aperti che rappresentano i pilastri del Digital Decade europeo“, tra i quali rientra anche quello di distribuire 10.000 nodi edge climaticamente neutri e sicuri in tutta l’UE, in modo da garantire l’accesso ai servizi di dati con bassa latenza ovunque si trovino le imprese.

Le 27 aziende continueranno a cooperare per l’implementazione della Roadmap, definendo inoltre con maggior chiarezza le linee guida per i fornitori di cloud non europei, che dovranno garantire standard di sicurezza, protezione dei dati e dei consumatori, portabilità dei dati ed efficienza energetica, nonché offrire un’adeguata garanzia che i dati strategici e sensibili rimarranno sotto il controllo dell’UE.

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Sviluppo low code Oracle Apex: 3 esempi d’uso in Italia

Sviluppo low code Oracle Apex: 3 esempi d’uso in Italia
Oracle Application Express (APEX) è uno strumento per lo sviluppo applicativo low-code utilizzato da oltre 50.000 aziende in tutto il mondo. Ecco le testimonianze di tre clienti italiani.

Oracle Application Express (APEX) è uno strumento per lo sviluppo applicativo low-code che può essere usato in tutte le versioni del database Oracle.

Per soluzioni low-code si intendono piattaforme e strumenti che permettono alle aziende di sviluppare software di qualità senza ricorrere necessariamente a un team di sviluppatori. Tra i vantaggi, troviamo sicuramente rapidità dello sviluppo, facilità di apprendimento, flessibilità, maggiore affidabilità e possibili risparmi nella formazione, implementazione e manutenzione.

Basandosi proprio sulle soluzioni low-code (competenza che Oracle sviluppa dal 2004), APEX permette di presentare dati e analytics in modalità “self service”. La presentazione è fruibile in modo semplice da tutti gli utenti aziendali e consente di creare in modo immediato dashboard e analisi interattive integrate, garantendo sicurezza e riservatezza dei dati, perché la comunicazione tra endpoint è cifrata e i dati non possono uscire dal sistema, che è chiuso e sfrutta le caratteristiche di sicurezza intrinseche del database.

Oltre 50.000 aziende utilizzano Oracle APEX nel mondo. Durante una tavola rotonda tenutasi lo scorso 4 aprile, sono state presentate le testimonianze di tre clienti italiani: Autostrade del Brennero, Italferr e Rosss. Di seguito vediamo quindi come queste aziende stanno traendo vantaggi dall’utilizzo di una soluzione low-code come Oracle APEX.

Autostrade del Brennero: gestione dei mancati pagamenti

In collaborazione con Xview, Autostrade del Brennero ha completamente reingegnerizzato la soluzione di gestione dei Rapporti di Mancato pagamento basandosi esclusivamente sulle caratteristiche del prodotto Oracle APEX. È stato, quindi, possibile realizzare un’applicazione stabile e scalabile completamente integrata all’infrastruttura informatica del cliente. Lo strumento low-code ha permesso di sviluppare in tempi brevi e migliorare la gestione del mancato pagamento integrando nuove funzionalità e creando un processo efficiente e pronto ai mutamenti fisiologici che ci saranno nel tempo.

Il progetto, partito nel 2018, ha avuto come obiettivo principale quello di automatizzare e gestire a tutto tondo il processo integrando il software RMPP mediante API con tutti i principali sistemi esterni necessari alla gestione completa del ciclo di vita del Mancato Pagamento. Tra i vantaggi, Autostrade del Brennero ha riscontrato una riduzione di costi di gestione, di errori di funzione e l’aumento del tempo e del volume di incasso.

Italferr: gestione di progetti complessi

Italferr è una società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane con 30 anni di esperienza nei grandi progetti infrastrutturali per il settore ferroviario convenzionale e per quello ad Alta Velocità.

L’azienda ha deciso di inserire degli strumenti a supporto di Project Engineer e Program Manager nell’ambito di una revisione dei processi di pianificazione e monitoraggio dei progetti aziendali mediante l’adozione della soluzione Oracle Primavera P6, un software che permette di gestire programmi complessi attraverso il metodo della catena critica.

Il fulcro dei diversi software utilizzati è il calcolo delle percentuali di avanzamento del lavoro e dello scostamento rispetto al pianificato. Per quanto riguarda la parte di tracciamento delle attività, è stata realizzata un’applicazione APEX anche per evitare onerosi costi di formazione. L’applicazione presenta un’interfaccia user friendly profilata per ogni utente che con pochi input a tendina e con indicatori semaforici consente di valutare gli eventuali scostamenti. Essa consente al personale distribuito sul territorio di avere accesso ai dati contenuti nella soluzione Primavera P6, fare data entry al fine di modificare e consolidare gli avanzamenti progettuali che, a valle di un processo di approvazione, possono poi essere pubblicati a loro volta su Primavera P6.

Rosss S.p.A.: configuratore web per i clienti

Rosss è un’azienda impegnata nella produzione di scaffalature metalliche per stoccaggi di materiali pesanti e leggeri resistenti a eventi sismici. La progettazione e la realizzazione di questo sistema di stoccaggio è stata possibile grazie invenzioni brevettate, particolare tecnologia produttiva e capacità di garantire, attraverso complessi calcoli strutturali, che la costruzione saprà resistere alle diverse sollecitazioni endogene ed esogene.

L’applicazione If, configuratore Rosss, è nata per mettere a disposizione dei clienti tutto questo know how tramite web. Tutta l’applicazione, in esercizio da più di un anno, è scritta con APEX e con il software proprietario pielReport, ed è caratterizzata da un elevato contenuto computazionale e grafico.

L’operazione non è stata delle più semplici a causa delle complessità intrinseca del tema. Per svilupparla sono stati necessari circa quaranta giorni di pura programmazione, ma l’analisi è stata la parte più onerosa. “Questo ci ha permesso di comprendere le potenzialità di Apex. – ha detto Gabriele Calamai, IT Manager di ‎Rosss S.p.A.Basti pensare che tutto ciò che è all’interno dell’applicazione è scritto con Apex senza plug-in e senza software di terze parti. E siamo contenti del risultato, perché le operazioni sono molto complesse ma hanno tempi di risposta estremamente veloci”.

 

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