Utenti più consapevoli: come orientare i nuovi modelli di servizio

Utenti più consapevoli: come orientare i nuovi modelli di servizio
Le nuove aspettative degli utenti orientano le scelte delle imprese di servizi? Come si ridisegnano value chain e touch point per supportare ed erogare i nuovi modelli di servizio? Alla base sostenibilità, credibilità e adattabilità

Sostenibilità, credibilità e adattabilità sono le tre parole chiave che hanno accompagnato le aziende nell’ultimo anno e che continueranno a giocare un ruolo importante in futuro. Si è rafforzato il valore della sostenibilità nelle scelte di vita e nel rapporto con le aziende, accompagnato dal bisogno di maggiore trasparenza e dal fattore umano come princìpi essenziali, da amalgamare in modo sapiente con gli strumenti digitali.

Durante l’evento digitale Amplify your Services – Le sfide dell’industria dei servizi nella nuova società digitale ci si è chiesti come le nuove aspettative degli utenti orientano le scelte dei Digital Leaders delle imprese di servizi e come si ridisegnano le catene del valore e i touch point attuali per supportare ed erogare i nuovi modelli di servizio. Dedicato alla business community italiana e ai responsabili delle aziende che si occupano dei processi di digitalizzazione e innovazione, quello del 27 maggio è il secondo dei tre eventi dell’iniziativa Digital Leaders on the Rise organizzato da SAP in collaborazione con IDC.

Enzo Pagliaroli, Sales Director Services Industries and Public Sector di SAP Italia

Enzo Pagliaroli, Sales Director Services Industries and Public Sector di SAP Italia

Stiamo vivendo un periodo di forte incertezza, in cui cambiano gli stili di vita, evolvono le attese dei consumatori ed i modelli di consumo. “Anche le strategie aziendali, d’ora in avanti, dovranno essere allineate agli obiettivi personali dei dipendenti” ha affermato Enzo Pagliaroli, Sales Director Services Industries and Public Sector di SAP Italia. La persona ora è al centro di questi modelli, sia che si parli di utente finale sia di dipendente. E le tre parole chiave di cui sopra ne sono la dimostrazione.

Vediamole nello specifico.

Sostenibilità

La sostenibilità, è inutile dirlo, è da mesi al centro dell’attenzione. Spesso, però, le aziende la considerano un plus e non un punto di partenza su cui fondare l’intera strategia aziendale. La sua importanza per la società dovrebbe essere sufficiente, ma se ciò non dovesse bastare, il report IDC Consumers, Users and Citizens Survey 2021 dimostra che ha un ruolo primario nelle decisioni di acquisto. Il 58% dei consumatori la reputa un fattore decisivo per valutare un proprio fornitore di servizi utility. Il momento della spesa, quindi, riflette sempre più gli orientamenti personali, soprattutto per Millennial e Gen X. Il consumatore finale tende a includere nella valutazione principalmente i brand attenti alla sostenibilità, e di conseguenza l’azienda stessa deve scegliere attentamente i propri partner in modo da rendere il più sostenibile possibile l’intera catena del valore.

Sostenibilità significa anche integrazione e attenzione alla società. Intesa Sanpaolo, per esempio, già nel 2018 aveva avviato un progetto di economia circolare per un impegno concreto nella società “e questo – ha detto Cristiano Chiadò Piat, Head of HR Transformation di Intesa Sanpaolo permea visibilmente nel rapporto col cliente”.

Credibilità

Quando si parla di credibilità di un’azienda, si deve includere necessariamente l’idea che l’utente ha di essa. Bertha Bazzoffia, Financial, Manufacturing, Energy and Consumer Industries Sales Director di Sap Italia, a tal proposito, ha affermato che ogni esperienza dev’essere fluida, priva di ostacoli che possano non soddisfare l’aspettativa dell’utente. Ma allo stesso tempo ciò che è positivo o negativo per un utente, non è detto che lo sia per un altro.

Cosa può fare allora l’azienda per garantire un’ottima esperienza e di conseguenza migliorare la reputazione del cliente o dipendente nei propri confronti? Paola Cozzi, Responsabile Brand, Advertising and Lead Management di Generali Italia ha risposto a questa domanda dicendo che voler essere credibili su tutti gli anelli di una catena del valore molto lunga può essere rischioso, se ne può perdere qualcuno per strada. Qui intervengono le persone fisicamente più vicine al cliente finale che riescono ad ascoltarlo non solo in qualità di membro di un gruppo, ma anche come singolo individuo. Ed è lì che si costruisce la vera credibilità.

Anche eliminare dal mercato i prodotti o servizi che non hanno funzionato è segno di attenzione al cliente e può portare credibilità. Un prodotto o servizio deve essere ideato per il cliente e, se non funziona (non viene utilizzato abbastanza), significa che ci sono stati degli errori nel comprendere i bisogni dello stesso. È la risposta del cliente che deve fare da driver.

Fabio Rizzotto, Associate Vice President, Head of Research and Consulting di IDC

Fabio Rizzotto, Associate Vice President, Head of Research and Consulting di IDC

“Sono particolarmente interessanti i segnali che arrivano direttamente al cuore della catena del valore dei beni di consumo: qualità dei servizi di assistenza (60%), tracciabilità dei prodotti (54%), impegno certificato su sostenibilità della filiera (48%)” ha commentato Fabio Rizzotto, Associate Vice President, Head of Research and Consulting di IDC Italia e su questi fattori si concentrano le aspettative per il prossimo futuro.

Adattabilità

I tempi cambiano, e con loro cambiano le persone sia in quanto individui che in quanto gruppo, società. Nell’ambito del People Management “cambiano quindi i modelli di leadership. – ha affermato Marco Gallo, Managing Director di HRC CommunitySi punta a una leadership definita gentile, autentica. Non si parla più di employee experience ma di employee caring”.

C’è anche bisogno di pazienza, dice, ed è questo il lavoro che gli HR devono fare sui manager e i leader che non è detto che siano pronti a questo cambiamento. “Bisogna educare al coraggio” continua Gallo. Parla di coraggio di delegare, sia i compiti che le scelte. È sbagliato, ad esempio, pensare che tra poco si tornerà in azienda due giorni su cinque. Perché non è questo che lo smartworking in pandemia ci ha insegnato. È il dipendente che deve avere la possibilità di scegliere quando andare in ufficio e quando invece rimanere a casa, tutto in funzione degli obiettivi che gli si assegnano. Per questo, però, è importante anche creare un ambiente lavorativo (digitale) propenso agli insight e feedback anche all’interno del team e non solo da parte del manager. Si parla di mutual trust, ovvero guardare alla condivisione del dato come un valore reciproco per l’utente e l’impresa.

A tal proposito, Antonio Di Micco, Head of Organization and Development di Autostrade per l’Italia, ha raccontato del nuovo accordo sindacale che l’azienda ha firmato per il diritto alla disconnessione. Ecco che torna la persona al centro. Persona non intesa solo come dipendente, ma con una famiglia e degli interessi. Cambia il modello di leadership, sì, ma per attuarlo è necessario creare dei workplace digitali che facciano sentire il team coeso.

Sostenibilità, credibilità e adattabilità sono le tre parole chiave e sono, come abbiamo visto, strettamente correlate tra loro. Se l’azienda punta sulla sostenibilità e si adatta tempestivamente ai cambiamenti in atto facendo attenzione alla persona sia in qualità di utente che di dipendente, la sua credibilità e reputazione migliorano. Una maggiore flessibilità e un migliore rapporto tra vita personale e vita professionale permette un utilizzo più efficiente ed efficace degli spazi, il che porta ad essere più sostenibili e il cerchio si chiude.

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Oracle CX: novità nell’uso di IA, marketing automation e gestione abbonamenti

Oracle CX: novità nell’uso di IA, marketing automation e gestione abbonamenti
Le novità nella suite Oracle Advertising and Customer Experience (CX) si appoggiano sempre di più sull’intelligenza artificiale che aiuta a intercettare e comprendere i desideri degli utenti

Mercoledì 12 maggio, durante l’aggiornamento trimestrale per le innovazioni, Oracle ha presentato alcuni aggiornamenti nella suite Advertising and Customer Experience (CX). “Siamo nell’economia della customer experience – ha affermato Rob Tarkoff, Vicepresidente esecutivo e General Manager di Oracle Advertising and Customer Experiencee ogni minimo dettaglio dell’interazione tra cliente e azienda è importante per garantire un’esperienza soddisfacente”.

Per ottimizzare la customer experience, oggi è fondamentale cambiare approccio con l’intelligenza artificiale (AI), su cui la piattaforma Oracle CX si appoggia sempre di più. Per sembrare naturale, l’AI deve essere usata per automatizzare le interazioni nel modo giusto, al momento giusto e con la giusta conoscenza del contesto, che può variare in base al settore, all’acquisto del prodotto o alla natura del coinvolgimento del cliente stesso. Per fare ciò è necessario parlare la lingua del proprio cliente, avere a portata di mano tutte le conoscenze pertinenti e ascoltare i segnali che il cliente stesso vuole farci ricevere.

Oracle Customer Experience Advertising innovation

Le principali novità di Oracle CX

Di seguito le principali aree interessate dagli aggiornamenti.

Advertising Measurement

Nella pubblicità digitale, l’attenzione del cliente – o del potenziale cliente – dura solo pochi millisecondi e per essere catturata è fondamentale che l’annuncio venga pubblicato nel posto giusto, per la persona giusta, al momento giusto. La piattaforma di Advertising measurement consente agli operatori di marketing di fare pubblicità in modo efficace e sicuro sia sul Web che sulle smart TV.

Lo stesso giorno, inoltre, Oracle ha annunciato di voler definire lo standard del settore per la misurazione delle campagne pubblicitarie in-game 3D attraverso PC, console, Web mobile e realtà virtuale.

Content Management

Oracle sta introducendo nuovi wizard per la creazione di contenuti che offrono ad autori e copywriter processi guidati e innovazioni editoriali che semplificano la distribuzione dei contenuti su più canali.

Service Knowledge

È stata introdotta una nuova generazione di funzionalità per la gestione del service knowledge nel B2B. Queste funzionalità automatizzano la scoperta, semplificano l’acquisizione e accelerano la distribuzione delle informazioni e delle conoscenze ai rappresentanti di vendita, attraverso una nuova interfaccia utente più intuitiva.

Marketing Personalization

Nella personalizzazione del marketing sono stati introdotti miglioramenti significativi nel modo in cui gli esperti possono personalizzare le offerte e i contenuti delle campagne per i clienti in tempo reale, per esempio in base ai comportamenti che hanno durante le sessioni di acquisto. Oracle Infinity – una soluzione di analisi personalizzabile in termini di metriche, dimensioni, report e dashboard – semplifica la trasformazione dei dati comportamentali in azioni per fornire esperienze più pertinenti con maggiore velocità e facilità d’uso.

Marketing Automation

Nell’automazione del marketing, Oracle sta introducendo nuove funzionalità di intelligence che permettono di inviare consigli sui sui prodotti personalizzati all’interno delle e-mail di marketing. Gli esperti di marketing potranno simulare i percorsi dei clienti grazie all’intelligenza artificiale, in modo da prevedere i risultati della campagna e poter modificare e adattare le strategie prima di lanciarla.

Subscription Managment

Infine, la soluzione di gestione degli abbonamenti offre ora dashboard predittive per misurare la probabilità di abbandono ed estendere automaticamente tali informazioni a valle delle applicazioni di vendita. “Negli ultimi 12 mesi, molte organizzazioni hanno attivato modelli di business basati su abbonamento per aumentare il flusso delle loro entrate ricorrenti, migliorando al contempo la customer experience” ha dichiarato Katrina Gosek, Vicepresidente Product Strategy di Oracle Advertising and Customer Experience.I nostri aggiornamenti consentono alle aziende di affrontare rapidamente i problemi che portano a perdere i clienti e aiutano ad adottare misure che migliorano l’esperienza offerta con i servizi in abbonamento, per aumentare la probabilità di rinnovo“.

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