Il Gruppo Engineering ha chiuso l’anno fiscale 2020 (coincidente con l’anno solare) con un fatturato di 1,219 miliardi di euro, in calo del 2,6% rispetto al 2019, e un adjusted EBITDA di 177 milioni di euro, in calo dell’1,6% ma con margine stabile rispetto al fatturato (14,5%). Il 14% del fatturato proviene dall’estero, il 40% da soluzioni proprietarie, e i clienti sono oltre 1700.

Nel primo trimestre 2021 invece Engineering ha registrato un fatturato di 296 milioni di euro (-1,9%), con adjusted EBITDA di 36 milioni (-0,1%).

Sono i principali dati della conference call che Engineering Ingegneria Informatica Italiana SpA ha tenuto nei giorni scorsi appunto per presentare i risultati del suo anno fiscale 2020 e primo trimestre fiscale 2021.

Dati definiti dalla società “una conferma della forte resilienza del business” per quanto riguarda il 2020, e un inizio d’anno positivo per il 2021, nonostante l’impegnativo confronto con il primo trimestre 2020, in cui i lockdown per il Covid non avevano avuto ancora effetto sui risultati.

Nella “results presentation” rilasciata a supporto della conference call, Engineering sottolinea che escludendo due fattori non ricorrenti – i cali delle entrate da pagamenti mobile, e dalla riscossione di tasse e imposte – il fatturato e l’adjusted EBITDA 2020 sarebbero stati in territorio positivo: il fatturato sarebbe aumentato dello 0,6%, e l’adjusted EBITDA del 2,6%.

Nel dettaglio, le entrate da pagamenti mobile sono calate di 35 milioni rispetto al 2019 per le limitazioni imposte dalla normativa alla vendita di servizi VAS da parte delle telco, mentre le entrate da riscossioni sono diminuite di 5 milioni per i rinvii di tasse e imposte dovuti al Covid. Inoltre per “adjusted EBITDA” si intende il profitto operativo netto prima dello scorporo di interessi, tasse, ammortamenti e svalutazioni, e al netto di alcuni eventi e transazioni che il management non ritiene indicativi dell’andamento dell’azienda, come i costi legati a stock option, buonuscite e cambiamenti di sede.

Tra gli elementi salienti del 2020 Engineering evidenzia poi la realizzazione delle riduzioni di costi pianificate, la forte generazione di flussi di cassa nonostante l’anno-Covid (free operating cash flow di 100,5 milioni contro i 106 del 2019), e il trend di aumento degli ordini rispetto al FY 2019.

Per quanto riguarda il personale, spiega Engineering, tutti i dipendenti (che a livello mondiale nel 2020 sono aumentati da 11.445 a 11.632, di cui oltre 1330 all’estero) stanno ancora lavorando da casa, e l’uso della cassa integrazione è stato molto limitato, con meno di 100 FTE (dipendenti full time equivalent) appunto in cassa a fine marzo 2021, tutti appartenenti a funzioni al momento non rilevanti, come per esempio l’agenzia viaggi interna.

L’andamento per settori verticali

Riguardo all’andamento per settori verticali, Engineering opera sostanzialmente in sei settori – Finance, PA, Industria & Servizi, Telco & Media, Energy & Utilities, Sanità – di cui i primi tre assicurano due terzi del fatturato (PA 277 milioni, Finance 275, Industria/Servizi 261), seguiti da Energy (196), telco (131) e sanità (78).

Quelli a maggior crescita nel 2020 sono stati la Sanità (+11,2%), trainata dall’aumento di domanda di servizi legato alla pandemia, e la PA (+3,7%). Forte crescita anche per la filiale USA. Il contributo all’EBITDA di finance, sanità, industria-servizi ed energy-utilities è aumentato rispetto al 2019, mentre è calato quello dei settori telco-media e PA.

Nel Finance, spiega Engineering, la performance ha confermato quella del 2019, grazie agli investimenti in tecnologie digitali (AI, data management, cybersecurity) di questi clienti, trainati da nuove banche e fintech: “La ripresa economica deve necessariamente far leva sulle banche”.

Nel settore Telco/Media l’outlook è stabile, cresce la domanda di connettività, oltre ad altri fattori di crescita come pagamenti digitali, mobile fraud prevention, e digital media. Nel settore Energy/Utilities le utility hanno resistito bene alla crisi grazie all’intrinseca solidità e alla forte regolamentazione del loro business mentre l’energy ha sofferto delle fluttuazioni del petrolio, ma l’outlook è positivo grazie agli investimenti nelle energie rinnovabili e nel water management.

L’andamento nella Pubblica Amministrazione ha tratto benefici dagli investimenti pubblici nella digitalizzazione: “Questo settore ha puntato fortemente su di noi nel 2020 e stiamo lavorando su offerte e alleanze che si concretizzeranno nel 2023”, si legge nella presentazione.

Nella Sanità, Engineering sottolinea il trend positivo grazie ai forti investimenti del settore per affrontare la pandemia. “I progetti prima rimandati stanno riprendendo”. Durante l’anno Engineering ha sviluppato una soluzione di telemedicina, e le piattaforme per i sistemi di biosorveglianza e monitoraggio dell’epidemia delle regioni Veneto (ne abbiamo scritto qui) e Lombardia.

Infine nell’Industria & Servizi, “dopo un difficile 2020 abbiamo visto segnali di ripresa e nuovi investimenti nel Q4 e nel Q1 2021″, scrive Engineering. “Il segmento dei beni di largo consumo (CPG) sta investendo in iniziative B2C, il farmaceutico sulla tracciabilità, il retail sta crescendo molto, il discrete manufacturing si sta riprendendo, mentre l’ambito viaggi/turismo non è ancora ripartito”.

Infine le considerazioni sul primo trimestre 2021, in cui escludendo l’impatto del calo dei pagamenti mobile (-2,5 milioni), spiega Engineering, il fatturato sarebbe in calo solo dell’1%, mentre l’adjusted EBITDA non ha risentito di questo fattore ed è praticamente stabile (-0,1%) rispetto al Q1 2019. Per quanto riguarda i settori, le performance sono qualitativamente simili al 2020, con forte crescita nella Sanità (+16,8%), buone performance nel Finance e nell’Industria-Servizi, e cali nell’Energy-Utilities a causa dei tagli di budget di investimento, e nel Telco-Media per la flessione delle licenze vendute.

Ricordiamo che lo scorso aprile Engineering ha confermato il prossimo arrivo di Maximo Ibarra, già amministratore delegato di Sky Italia, come nuovo CEO, nonché partner dei fondi azionisti del Gruppo, Bain Capital e Neuberger Berman Renaissance Partners.