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Migliori Smart Hospitals 2021: Humanitas al primo posto in Italia

Migliori Smart Hospitals 2021: Humanitas al primo posto in Italia
La struttura milanese si trova al 34° posto nel mondo. Nella classifica di Newsweek sono 13 gli istituti della Penisola

L’Humanitas di Rozzano è il primo ospedale italiano secondo la classifica World’s Best Smart Hospitals 2021 di Newsweek. La graduatoria prende in esame una serie di parametri come l’utilizzo di tecnologie avanzate, l’uso dell’intelligenza artificiale (AI), chirurgia robotica, telemedicina e la presenza di servizi digitali. Oltre all’ospedale milanese in classifica sono presenti 13 istituti italiani di cui cinque lombardi.

L’Humanitas si trova al 34° posto seguito al 51° dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e al 55° dall’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini sempre della Capitale. Gli altri ospedali sono San Raffaele (Milano, 58°), Policlinico Universitario A. Gemelli e Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (85 e 86°), Gaslini (Genova, 109°), Policlinico Universitario Campus Bio-Medico (Roma, 160°), Ospedali Riuniti Marche Nord – Presidio San Salvatore Centro (Pesaro, 204°), Niguarda di Milano (218°), Centro Cardiologico Monzino e Istituto europeo di oncologia (Milano, 222°, 223°), il Meyer di Firenze (227°).

La prima posizione dell’Humanitas si spiega con un percorso di digitalizzazione già avviato e accelerato dalla pandemia. In particolare la struttura milanese ha istituito un AI center che integra l’analisi dei dati e il machine learning all’attività clinica e di ricerca dell’ospedale, e che punta alla costruzione di algoritmi intelligenti capaci di trovare associazioni, riconoscere pattern e costruire modelli di previsione che contribuiranno all’innovazione di ambiti come la medicina predittiva e la diagnostica per immagini.

A questo proposito, in collaborazione con il Politecnico di Milano, è stato ideato il Medtec School: un corso di laurea in medicina che integra e potenzia le conoscenze mediche con quelle dell’ingegneria biomedica e consente di ottenere una doppia laurea. Le televisite sono utilizzate per il prericovero e in ambito oncologico per quei pazienti il cui follow-up è reso spesso complicato dalle precarie condizioni di salute.

Durante la pandemia, inoltre, sono state potenziate le second opinion da remoto. In sala operatoria i chirurghi si avvalgono di robot per interventi e la diagnostica per immagini può contare su macchinari gold standard. Completano il quadro i servizi digitali come il sistema di prenotazione e ritiro referti, anche via app.

I vantaggi delle tecnologie avanzate negli ospedali

Commentando la classifica guidata dalla Mayo clinic di Rochester nel Minnesota, Newsweek osserva che in cima alla lista delle tecnologie di cui gli ospedali hanno bisogno c’è la telemedicina. Aiutare i pazienti mentre sono nelle loro case riduce i costi, le infezioni e rende l’assistenza sanitaria più comoda e conveniente. Il monitoraggio remoto sta diventando importante anche con l’utilizzo di dispositivi indossabili, mentre l’apprendimento automatico e altre forme di intelligenza artificiale aprono orizzonti nuovi.

Un’area in cui l’AI sta già avendo un impatto è nello screening delle immagini. Per esempio, la Charité Universitätsmedizin di Berlino fornisce immagini e diagnosi agli sviluppatori di software AI per addestrare e convalidare i loro sistemi.

Anche la chirurgia sta beneficiando dell’apprendimento automatico e di altre tecnologie avanzate. Alcuni ospedali intelligenti stanno già impiegando tecniche di imaging avanzate per preparare “cloni digitali” pre-intervento dei pazienti, immagini virtuali in 3D che permettono ai chirurghi di esaminare l’anatomia del paziente da tutte le angolazioni.

Alcuni dei più grandi miglioramenti guidati dalla tecnologia nella cura del paziente verranno dalle analisi estratte da vaste collezioni di dati sui pazienti. Per esempio, il Karolinska University Hospital di Stoccolma sta analizzando i dati in tempo quasi reale per fare aggiustamenti alla cura del paziente e per determinare il miglior uso dell’imaging e di altri strumenti avanzati.

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Apple e Google: focus sulla salute

Apple e Google: focus sulla salute
Le nuove funzionalità proposte da Apple e Google per monitorare la salute dei propri utenti grazie all'intelligenza artificiale

Con il sempre più diffuso utilizzo dell’intelligenza artificiale, anche la sanità sta riscontrando interessanti sviluppi, tanto da far muovere anche i due colossi americani: Apple e Google.

Le novità di Apple

La Worldwide Developer Conference WwDC21 di Apple è stata l’occasione per ribadire la centralità degli argomenti salute e benessere per la Mela anche con l’arrivo di IoS 15 che ha aggiunto molte novità.

Sottolineando gli aspetti relativi alla sicurezza con informazioni crittografate alle quali non può accedere neanche la società di Cupertino, Apple ha annunciato la nuova possibilità di condividere i dati sanitari con medici e familiari e di ricevere notifiche in tempo reale sullo stato di salute di altre persone.

Queste informazioni sono interamente sotto il controllo dell’utente che può autorizzarne la consultazione e il livello di accesso. In pratica alcune informazioni possono essere condivise con tutti e altre essere riservate per esempio solo al proprio medico.

Altra novità riguarda Walking Steadiness che tiene sotto controllo andatura ed equilibro della persona, evidenziandone i cambiamenti e le possibilità di caduta. In questo caso il sistema di monitoraggio già offerto dall’iPhone si fa ancora più sofisticato e verifica la stabilità della camminata dell’utente utilizzando parametri come la velocità, il tempo fino al dettaglio di quando entrambi i piedi toccano il suolo. In questo modo l’utente viene avvisato se la sua postura è corretta e se ci sono anomalie che potrebbero provocarne la caduta. Informazioni particolarmente utili nel caso degli anziani.

Altre informazioni arrivano da Trend, la funzionalità che verifica i cambiamenti del proprio corpo nel lungo periodo e dai dati degli esami aggiunti nella app. L’analisi dei trend si applica anche ai dati raccolti da dispositivi di terze parti collegati all’app Salute. Quella della condivisione dei dati è un aspetto importante che negli Stati Uniti ha già fatto molti passi avanti. Diverse cartelle cliniche elettroniche infatti nelle ultime settimane hanno annunciato che è possibile abilitare un maggiore controllo del paziente tramite l’app Apple Health.

Anche Google punta sulla salute

Anche Google si sta muovendo sul fronte della Sanità, ma a differenza della società di Cupertino a Mountain Views hanno proceduto a un accordo con una catena di ospedali, Hca Healthcare Inc. che ha lo scopo di costruire “modelli operativi di nuova generazione incentrati su intuizioni utilizzabili e flussi di lavoro migliorati”. In pratica i dati servono per lo sviluppo di algoritmi sanitari che utilizzino i dati delle cartelle cliniche dei pazienti. Oltre a questo, la partnership ha lo scopo di fornire a medici e infermieri informazioni approfondite attraverso 90.000 dispositivi mobili che analizzano le condizioni dei pazienti tenendoli aggiornati sui cambiamenti.

L’accordo sfrutterà Google Cloud Healthcare Api e BigQuery, il suo database con pieno supporto per gli standard di dati HL7v2 e FHIRv4. Hca Healthcare è un colosso che ha già una partnership con Google visto che ne utilizza il cloud e viene citata dalla società come una case study. Negli Stati Uniti possiede 186 ospedali e duemila centri sanitari in 21 stati dove vengono effettuate ogni anno 32 milioni di visite. Ovviamente la struttura sanitaria si è affrettata a chiarire che non esistono rischi per la privacy dei pazienti che potranno oscurare i loro dati in tempo reale.

Un’attenzione che non c’era stata qualche anno fa, quando la privacy non era di moda, che vide Google stringere un accordo con Ascension, altro big della sanità Usa, per ottenere i dati dei pazienti senza però averne chiesto il preventivo consenso. All’epoca prese il via un’indagine federale.

L’obiettivo è di arricchire il proprio algoritmo di Intelligenza Artificiale per perfezionare la funzione predittiva del sistema.

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