Il quantum computing aumenta la sua disponibilità di elaborazione non tradizionale con una strategia ibrida, cloud e open source, che evolve verso la soluzione di problemi di tipo generale. Sono queste le linee principali della sesta edizione di Qubit, la tech conference di D-Wave, tenutasi online dal 5 al 7 ottobre.

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I casi di effettivo impiego di questa nuova tecnologia sono in costante aumento in settori business quali finanza, robotica, logistica (energia, percorsi e reti wireless). Ne fruiscono anche aziende di settori produttivi collegati alla scienza dei materiali: farmaci, batterie, celle fotovoltaiche, chip e molti altri.

I prodotti D-Wave

L’azienda ha annunciato un aggiornamento delle prestazioni del sistema quantistico Advantage, un nuovo risolutore ibrido nel servizio di quantum cloud Leap e la piattaforma di calcolo quantistico di prossima generazione che includerà computer quantistici di tipo annealing e di tipo gate-model.

I sistemi annealing risolvono solo problemi di ottimizzazione, mentre il gate-model risolve equazioni differenziali ed è quindi portato ad elaborare simulazioni. Con Advantage, D-Wave mira quindi a proporre una soluzione che affronti entrambi i problemi.

In arrivo 7.000 Qubit

A solo un anno di distanza dal lancio di Advantage, è oggi disponibile un aggiornamento delle prestazioni con una nuova unità di elaborazione quantistica (QPU). Basandosi sugli oltre 5.000 qubit del sistema e sulla connettività a 15 vie, l’aggiornamento delle prestazioni consente di risolvere problemi più grandi e complessi con maggiore precisione, trovando nel 70% dei casi, risultati migliori su determinate classi di problemi. Si inizia inoltre a parlare di Annealing 2, con 7.000 Qubits e connettività 20+.

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D-Wave ha inoltre presentato il solver per il Constrained Quadratic Model (CQM), che incorpora i vincoli del problema nel risolutore, semplificando l’espressione e aumentando gamma e dimensione dei problemi risolubili.

Clarity, la nuova roadmap

Vediamo ora la nuova roadmap, nome in codice: Clarity. Gli annunci esplicitano come D-Wave sia oggi l’unica azienda a proporre una piattaforma ibrida full-quantum: sarà interessante vedere chi la seguirà in questo percorso.

D-Wave pone una forte enfasi sulla scalabilità architetturale del processore quantistico. Questo approccio, infatti, rende il quantum computing performante in molti problemi di business, anche rispetto a soluzioni finora dette ibride, parzialmente affidate al computing tradizionale.

L’ibrido D-Wave è interamente quantistico e usa sia annealing, sia gate, tramite una piattaforma integrata full-stack e cross-platform. Si è parlato anche di open source in ambito multipiattaforma: probabilmente si parla del linguaggio Ocean, ma attendiamo una completa precisazione degli ambiti, anche per la sostanziale differenza di programmazione tra annealing e gate.

La roadmap comprende svariati nuovi solver, che si applicano ai problemi di business con l’approccio ibrido di D-Wave: i risolutori ibridi, ora più potenti, espandono grandemente i casi d’uso dei precedenti sistemi ottimizzatori.