beFarm: la piattaforma VEM sistemi per la fattoria 4.0, IoT e intelligente
VEM Sistemi, un tempo conosciuta soprattutto per il suo ruolo di system integrator ma a, partire dall’acquisizione di myDev nel 2015, sempre più orientata allo sviluppo di soluzioni software, ha presentato beFarm, una soluzione che prende i paradigmi e le tecnologie dell’Industria 4.0 (Internet of Things, Cloud, Big Data e intelligenza artificiale) e le applica all’allevamento zootecnico, in particolare quello avicolo.
Attraverso dei sensori progettati appositamente da VEM Sistemi, beFarm è in grado di misurare esattamente la quantità di mangime somministrato a ciascun box di allevamento, stimare il peso di ciascun esemplare semplicemente facendolo passare davanti a una webcam e rilevare il grado di umidità della lettiera o la temperatura ambiente.
Queste informazioni, insieme ad altri parametri e informazioni, permettono di creare modelli per individuare possibili problemi e consentire all’allevatore di prendere decisioni tempestive fondate sui dati.
I dati viaggiano in wireless su protocollo a radiofrequenza LoRA, visto che raramente gli allevamenti hanno già un’infrastruttura di connettività, analizzati e resi disponibili all’allevatore attraverso una dashboard.
Per l’azienda, i principali benefici della soluzione sono:
- Miglioramento della qualità del lavoro: riducendo gli spostamenti degli addetti grazie alla possibilità di monitorare da remoto e in tempo reale indicatori e allarmi;
- Miglioramento del benessere degli animali: è possibile individuare anomalie ambientali e comportamentali, riducendo la sofferenza degli animali, l’incidenza delle malattie e di conseguenza l’impiego di farmaci;
- Automatizzazione dei processi: integrandosi con i processi del mangimificio e la supply chain si ottimizza il processo produttivo.
- Standardizzazione e livellamento delle prestazioni: grazie alla riduzione delle inefficienze lungo la filiera e all’acquisizione di un’esperienza storica basata sui dati, si è più indipendenti dalle capacità dei singoli allevatori.
Ma le aziende zootecniche italiane sono pronte a soluzioni di questo tipo? “Chi è stato coinvolto in quel quel che abbiamo realizzato sta mostrando un interesse molto forte. Abbiamo lavorato con uno dei tre più grandi produttori di carni in italia, e ne sono entusiasti – spiega a Computerworld Marco Bubani, Direttore Innovazione di VEM sistemi e Amministratore Delegato di myDev – ma in Italia ancora non è facile far capire a molti altri il valore della nostra soluzione. In Germania, Paesi Bassi, e Nord Europa dovrebbero essere più pronti”.
Tradizionalmente, il system integrator non guarda molto al mercato internazionale, ma Bubani è fiducioso: “il pollo broiler (la razza impiegata nell’allevamento, NdR) è estremamente standardizzato: la selezione genetica e i metodi di allevamento sono identici in tutto il mondo. Le opportunità per aprire nuovi mercati all’estero ci sono”.
Oltre ai pollai, gli edifici
Il lancio di beFarm segue quello di un’altra piattaforma realizzata con la stessa ottica, ma applicata in questo caso alla gestione degli edifici, in particolare per il rilevamento e regolamentazione degli accessi. Questa è infatti un’esigenza molto sentita nell’epoca del Covid e del lavoro remoto e ibrido.
“Se alcune aziende stanno pensando a ridurre le superfici degli uffici, questi però si stanno trasformando e hanno nuove esigenze che possono essere soddisfatte con l’erogazione di servizi più avanzati. Da qui nasce la piattaforma SpaceEye per la prenotazione degli asset in condivisione, come scrivanie, sale riunioni o veicoli, e che abilita i nuovi modelli con cui vengono oggi vissuti questi spazi”, afferma Bubani, che prosegue: “SpaceEye offre la capacità di capire come l’edificio viene vissuto (quante persone sono presenti in ogni ambiente, lanciare un allarme assembramento e rilevare dati statistici per migliorare la progettazione dell’edificio. Permette inoltre di integrarsi con sistemi di building management per controllare illuminazione, riscaldamento, oscuranti e controllo dell’accesso, aumentando il valore di tutte le soluzioni presenti”.
Verso l’Augmented System Integrator
“beFarm rappresenta al momento il punto più avanzato di una trasformazione che VEM sistemi ha intrapreso da diversi anni”, spiga Bubani. L’intenzione dell’azienda è quella di produrre sempre meno software customizzato per i propri clienti, ma concentrarsi invece sulla creazione di prodotti e piattaforme che rispondono alle esigenze comuni, ferma restando la possibilità di adattare la piattaforma alle specifiche necessità del cliente.
Anche nell’ambito più tradizionale del system integrator, la gestione dei sistemi informatici, si va verso una predominanza del software: “la infrastructure as code è una realtà nel cloud, ma presto lo diventerà anche nell’on-premises e nell’edge. Stiamo costruendo il system integrator dei prossimi anni: sempre più digitial e meno legato a trasferire valore sull’hardware prodotto da altri. La trasformazione non sarà rapida e il system integrator tradizionale ha ancora davanti molta strada, ma arriverà nell’arco di due o tre anni ad avere un 50% della popolazione aziendale focalizzato sul software. Attualmente, la situazione è 70-30%”, conclude Bubani, che anticipa che la prossima piattaforma prodotta da myDev sarà dedicata proprio al monitoraggio dei sistemi IT.