Perché i dischi ottici non sono la scelta migliore per lo storage?
Il supporto ottico è il supporto più duraturo attualmente in produzione. Può conservare in modo affidabile i vostri dati per 50-100 anni senza alimentazione o raffreddamento e senza la preoccupazione del degrado magnetico. L’utilizzo di supporti ottici registrabili come DVD-R è perfettamente adatto per l’archiviazione a lungo termine perché è write-once e read-many, il che significa che è fisicamente immutabile e non può essere modificato e quindi i dati su di esso sono a prova di manomissione. Sembra, quindi, che i supporti ottici siano ideali per lo storage, ma in realtà non è così.
Come funziona la memoria ottica
I sistemi di archiviazione ottica utilizzano dischi ottici come Blu-Ray che includono uno strato di materiale riflettente. Le unità ottiche utilizzano un laser per creare fisicamente punti non riflettenti chiamati pit in un rivestimento adiacente che possono essere rilevati dal laser che li legge. Lo schema dei pit e delle aree riflettenti non bruciate chiamate land codificano i dati che vengono archiviati. È fisicamente impossibile masterizzare nuovamente un disco ottico write-once già masterizzato; ciò ha portato molti a dire che si tratta dell’unica opzione di archiviazione veramente immutabile, in quanto non può essere modificata anche se qualcuno ha violato un’unità.
Con i supporti di memorizzazione magnetici (dischi rigidi e nastri) i dati archiviati magneticamente si degradano causando il cosiddetto “bit rot”, che compromette l’accuratezza dei dati. Al contrario, i pit e le land sulle unità ottiche non cambiano nel tempo e quindi hanno una durata di conservazione molto lunga senza preoccuparsi del bit rot. Questo è il motivo per cui i produttori di supporti ottici sostengono che questi supporti possono conservare i dati per 50-100 anni.
Blu-ray vs disco ottico
Ci sono due tipi di supporti ottici in uso oggi. Il più popolare di gran lunga è il Blu-ray Disc Recordable (BD-R), che può scrivere a 72 MB/s e leggere a 54 MB/s. Supporta anche l’accesso casuale come un’unità disco, quindi il recupero di singoli file è molto veloce. Le unità BD-R sono disponibili come unità interne o esterne e le librerie BD-R sono disponibili con una o più unità e da decine a centinaia di slot per supporti BD-R. Ci sono due principali produttori di tali librerie: HIT e DISC.
Uno svantaggio del BD-R è che le velocità di lettura/scrittura sono regolate dalla velocità con cui è possibile trasferire i dati da e verso un singolo disco ottico. Sony ha aggirato questa limitazione inserendo diversi dischi ottici in una singola cartuccia che vengono scritti contemporaneamente, in modo molto simile al modo in cui funzionano le unità a disco magnetico. Questo crea un disco virtuale più grande e più veloce di qualsiasi singolo disco ottico.
L’unità Sony Optical Disc Archive (ODA) supporta capacità fino a 5,5 TB e una velocità di scrittura di 187,5 MB/s (con verifica attiva) e una velocità di lettura di 375 MB/s. Sono disponibili come unità indipendenti che supportano fino a 165TN e scalano impilando i moduli per supportare 2,9 PB. Il rovescio della medaglia è che, a 9.000 dollari, una singola unità ODA autonoma è 90 volte più costosa della sua controparte BD-R (100 dollari). Il supporto stesso, tuttavia, costa circa un terzo del prezzo dei supporti BD-R. Una cartuccia da 5,5 TB costa 184 dollari, o circa 0,03 dollari al GB, mentre i dischi BD-R costano 65 dollari per 25 dischi da 25 GB, circa 0,10 dollari al GB.
Interoperabilità del disco ottico
Uno dei motivi della popolarità dei supporti ottici è che supportano lo standard ISO 9660, il che significa che funzionano come qualsiasi altro supporto rimovibile che potreste aver utilizzato. Una volta che un disco BD-R formattato (o una cartuccia ODA) viene inserito in un’unità, appare nel sistema operativo e si comporta come qualsiasi altra unità esterna. Ciò consente di copiare utilizzando le utility standard e leggere i file in qualsiasi altro sistema che disponga di un’unità corrispondente e dei driver appropriati.
I supporti ottici sono inoltre progettati con piena compatibilità con le versioni precedenti, il che significa che le future unità BD-R e ODA saranno in grado di leggere i dischi scritti nelle unità odierne. Ad esempio, potete leggere un disco CD-R scritto nel 1991 in un’unità BD-R attuale. Al contrario, le unità a nastro LTO-8 non possono leggere i nastri LTO-5, sebbene possano leggere i nastri LTO-6. E non dimentichiamo che, a differenza dei supporti ottici, il nastro assicura una durata di 30 anni, che scende addirittura a 5 anni nel caso dei dei dischi rigidi magnetici.
Se volete un archivio che duri 50 anni su nastri LTO, sareste costretti a migrare i dati almeno una volta per evitare il bit rot. La combinazione di una vita media molto lunga che non è soggetta a degradazione magnetica pur mantenendo la compatibilità con le versioni precedenti è ciò che rende l’ottica un supporto così attraente per l’archiviazione a lungo termine.
Perché, allora, se il supporto ottico è molto meglio nell’archiviazione a lungo termine rispetto al disco o al nastro, non domina incontrastato questo mercato? Si riduce tutto al costo. Circa 90 euro per una cartuccia a nastro LTO-8 da 30 TB sono una spesa 10 volte inferiore a quella di BD-R e ODA. E poiché la maggior parte delle persone non legge mai i propri archivi, qualsiasi vantaggio prestazionale dell’accesso casuale viene completamente perso per l’utente medio. Ma per coloro che desiderano uno spazio di archiviazione veramente immutabile e hanno il budget per farlo, l’ottica rimane un’opzione sicuramente solida.