Kaspersky Italia, il nuovo General Manager è Cesare D’Angelo

Cesare D'Angelo, General Manager Kaspersky Italia
D’Angelo è in Kaspersky dal 2018, e aveva il ruolo di Head of Enterprise. Sostituisce Morten Lehn, promosso Managing Director Nord ed Est Europa

Cesare D’Angelo è stato nominato General Manager di Kaspersky Italia, al posto di Morten Lehn, che è stato promosso alla carica internazionale di Managing Director Northern and Eastern Europe.

Nel suo nuovo ruolo, spiega un comunicato, D’Angelo lavorerà per mantenere la posizione di leader dell’azienda nel mercato B2C e avrà il compito di guidare la crescita del posizionamento di Kaspersky nel settore B2B. Tra gli obiettivi del nuovo ruolo di D’Angelo ci saranno anche quelli di investire sulla fidelizzazione e l’enablement tecnico del canale e di sviluppare partnership efficaci e di lungo termine.

“Sono davvero molto orgoglioso di ricoprire questo ruolo chiave per un’azienda come Kaspersky, di cui faccio parte da tre anni, e di portare avanti il lavoro già iniziato negli anni precedenti. Complice la crisi pandemica a cui abbiamo assistito, la cybersecurity è diventata la principale preoccupazione di molte aziende in tutti i settori, ed è per questo che raccolgo con entusiasmo la sfida di far crescere le quote di mercato dell’azienda nel settore enterprise e di offrire ai nostri clienti business prodotti e servizi in grado di rispondere alle loro esigenze anche grazie al supporto della nostra rete di partner”, ha dichiarato il nuovo General Manager di Kaspersky Italia.

D’Angelo , e dal 2018 è in Kaspersky, dove ha iniziato come Head of Channel B2B per poi essere promosso a Head of Enterprise nell’aprile 2019. Vanta oltre 20 anni di esperienza nelle vendite e nel business development in diverse aziende focalizzate nell’innovazione digitale – prima di Kaspersky ha lavorato in Hesa, Mauden e IBM – e una vasta esperienza nella gestione del canale.

La nomina di Cesare D’Angelo segue quella di Morten Lehn a Managing Director Northern and Eastern Europe. In questo ruolo Lehn avrà il compito di guidare la crescita, le opportunità e le iniziative di Kaspersky nel mercato europeo.

Entrato in Kaspersky nel 2013, Lehn ha iniziato come direttore commerciale a capo del team di vendita per il segmento B2B corporate e enterprise, B2C consumer e vendite online in Italia. Nel suo nuovo ruolo di Managing Director Northern and Eastern Europe, Lehn contribuirà alla crescita delle opportunità commerciali per il mercato europeo.

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Kyndryl è un’azienda indipendente: concluso lo spinoff da IBM

Kyndryl quotazione NYSE
Il nuovo titolo è stato quotato alla Borsa di New York. In Italia l’azienda ha sede a Segrate come IBM e 250 clienti medio-grandi, nel gruppo anche Intesa di Torino

Tre giorni dopo il completamento dello spinoff di VMware da Dell, anche Kyndryl, che fino a ieri era la divisione Managed Infrastructure Services di IBM, da oggi è ufficialmente un’azienda indipendente: le sue azioni hanno iniziato a essere quotate al NYSE con il ticker KD.

È uno degli spinoff più grandi della storia del settore IT: un’azienda che nasce con 90mila dipendenti (88.449 per la precisione) in 63 paesi, 19 miliardi di dollari di fatturato, e una base clienti che comprende il 75% delle aziende Fortune 100. E che continuerà ad avere IBM come più grande cliente e partner.

In Italia la sede è a Segrate, nel gruppo anche Intesa

In Italia Kyndryl avrà sede a Segrate, Circonvallazione Idroscalo (lo stesso indirizzo di IBM), e avrà come presidente Paolo Degl’Innocenti, che ha dichiarato al Sole 24 Ore che l’Italia è una delle 13 “core countries”, i mercati strategici che rispondono direttamente alla corporation centrale di Kyndryl. Nella stessa intervista Degl’Innocenti ha specificato che in Italia Kyndryl ha 250 clienti medio-grandi in tutti i settori, con prevalenza del settore Finance (un terzo del totale), e 1500-2000 dipendenti, con altre 200 nuove posizioni già previste e concentrate nella controllata Kyndryl Italia Innovation Services, definita “un vivaio che ci permette di sviluppare nuovi progetti con i clienti e aprire nuovi percorsi di sviluppo con partner tecnologici”.

Di Kyndryl Italia fa parte anche Intesa, la società torinese nata nel 1987 come joint venture tra Fiat e IBM Italia, e dal 2005 partecipata al 100% da IBM, che in un comunicato ha annunciato di avere iniziato oggi il suo nuovo percorso come affiliata di Kyndryl, e nel nuovo payoff si definisce “a Kyndryl company”.

Intesa ha 4000 clienti in tutti i principali settori: sul suo sito come casi di successo sono citati Sorgenia, FCA Bank, Telepass, Sara Assicurazioni, Gruppo Cassa Centrale, Assilea, Iren, Fulmine Group, Bennet, Miele, Bertani Trasporti, Autovega, Ruffino e IG.

La sua offerta si basa su servizi EDI e portali collaborativi, gestione documentale e conservazione a norma, fatturazione elettronica, identità digitale, firma elettronica, tracciabilità delle merci e certificazione delle consegne, fino alla gestione di incassi e pagamenti.

Tre sfide chiave da affrontare

L’obiettivo di modernizzare le infrastrutture IT dei clienti rimane al centro della strategia di Kyndryl, che però vuole ampliare il suo ambito d’azione.

Gli executive di Kyndryl hanno detto che l’indipendenza da IBM darà più libertà di collaborare con i grandi fornitori IT e i cloud hyperscaler – Google, AWS e Microsoft -, di investire nelle persone, e di sviluppare servizi per mercati innovativi come 5G, edge computing, cloud e cybersecurity.

“Intendiamo continuare ad aiutare alcune delle più grandi e complesse organizzazioni al mondo nei loro progetti di digitalizzazione”, ha detto Matt Milton, President, Kyndryl US.

Kyndryl e i suoi clienti hanno tre sfide chiave da affrontare, continua Milton: stare al passo con la velocità della trasformazione digitale, implementare solide basi di sicurezza, sia in termini di tecnologie che di skill, ed essere in grado di estrarre e proteggere informazioni utili dai dati che molte aziende stanno iniziando a sfruttare. “È difficile immaginare di fare passi avanti nella digitalizzazione e nel cloud computing senza ripensare l’architettura di rete aziendale”.

Sei practice: Networking, Cloud, Application-AI, Security, Digital Workplace e Core Enterprise

L’offerta di Kyndryl in effetti si basa su soluzioni e servizi network-specific tra cui network consulting, pacchetti di servizi di rete gestiti, e servizi di software-defined networking su cui le aziende impostano i loro progetti nelle aree SD-WAN, data center, sistemi dipartimentali e LAN.

Ma networking ed edge sono solo una parte dell’ampio portafoglio di Kyndryl, che in effetti comprende altre cinque practice globali di managed services, tra cui Cloud Services (gestione di ambienti di hybrid IT complessi), Application, Data and AISecurity and Resiliency, Digital Workplace, e Core Enterprise and zCloud (modernizzazione di ambienti legacy ed estensione a piattaforme ibride, aperte e cloud-enabled).

Il CEO: “Un mercato potenziale da 500 miliardi entro il 2024”

Kyndryl senza dubbio ha davanti delle sfide notevoli. Il suo business nel 2020 è calato del 4,5% a 19,35 miliardi di dollari, e in un recente filing per la SEC, l’autorità di borsa statunitense, si legge che i clienti erano 5100 nel 2018, 4600 nel 2019, e 4400 nel 2020.

Per di più la concorrenza è folta e temibile, con nomi come Accenture, DXC Technology, Atos, Fujitsu, Infosys, Rackspace, Tata Consultancy Services e Wipro.

L’azienda tuttavia, nel suo primo comunicato da realtà indipendente, ha sottolineato che “i clienti continuano a impegnarsi con noi”, citando recenti contratti con ABN AMRO, Mondi Group, Bangalore International Airport e Pitney Bowes, oltre che con un primario produttore chimico e una retail bank da 72 miliardi di dollari.

“Come azienda indipendente avremo un’organizzazione più piatta, e saremo più veloci e focalizzati sulle opportunità e sulle esigenze dei clienti ad alta priorità”, ha scritto Martin Schroeter, già CFO di IBM e ora Chairman e CEO of Kyndryl, nella Form 10 Registration per la SEC. “Saremo più liberi di investire per costruire la capacità di servire un addressable market che ci aspettiamo sarà superiore a 500 miliardi di dollari entro il 2024, grazie all’esplosione dei dati, alla migrazione al cloud per gestire e analizzare questi dati, e all’urgenza di rendere informazioni e sistemi informativi più sicuri”.

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