L’adozione di Windows 11 si avvicina al 9%, ma le aziende rimangono in attesa
Quanto velocemente Windows 11 è stato adottato dagli utenti? La risposta sembra essere da “quasi per niente” a “lentamente”, a seconda del set di dati che si guarda. Quelli forniti ieri da AdDuplex indicano ad esempio che l’adozione di Windows 11 ha raggiunto quasi il 9%; percentuale che, tuttavia, contrasta nettamente con i dati della società di gestione delle risorse IT Lansweeper, che ha valutato l’adozione di Windows 11 solo allo 0,21%
I motivi principali per cui Windows 11 non vede tassi di adozione più elevati “sono probabilmente dovuti ai severi requisiti in atto per l’aggiornamento a Windows 11 e alla mancanza di urgenza visto che Windows 10 è ancora supportato fino al 2025″, ha scritto in una nota Esben Dochy di Lansweeper.
L’aggiornamento a Windows 11 richiede infatti un sistema con processori a 64 bit, 4 GB di memoria, 64 GB di spazio di archiviazione, secure boot UEFI e un Trusted Platform Module (TPM) v2.0. Lansweeper raccoglie i dati sull’adozione di Windows da oltre 10 milioni di dispositivi in esecuzione su reti aziendali e domestiche. AdDuplex basa invece i suoi dati su circa 60.000 PC Windows 10 o 11 che eseguono il suo software di monitoraggio.
Le discrepanze tra i dati per l’adozione del sistema operativo non sono insolite, secondo Steve Kleynhans, vicepresidente della ricerca presso Gartner. Le dimensioni dei campioni sono in genere limitate e piccole percentuali sono sensibili a eventuali modifiche. “È importante prendere tutti questi numeri con le pinze”, ha detto Kleynhans, secondo cui Windows 11 sta andando comunque meglio nei suoi primi giorni di rilascio rispetto a Windows 10 sei anni fa.
L’ultima versione di Windows 10 (21H2), lanciata il 16 novembre, ha raggiunto il 3,7% di adozione secondo AdDuplex. Questa è la prima volta in cui una versione del vecchio sistema operativo (Windows 10 21H2) è arrivata più tardi di una più recente (Windows 11 21H2), ha osservato AdDuplex sul suo sito web. Se i dati di Lansweeper sono accurati, al momento più PC eseguono Windows XP (3,62%) e Windows 8 (0,95%) rispetto a Windows 11.
Da parte sua, Microsoft ha affermato che l’adozione del suo nuovo OS ha prodotto feedback degli utenti per lo più positivi. Di conseguenza, l’azienda sta facendo avanzare il ritmo del lancio del suo OS più velocemente di quanto avesse previsto, “e sta rendendo l’aggiornamento di Windows 11 più facile da eseguire per i dispositivi Windows 10 idonei” ha scritto John Cable, vicepresidente della gestione dei programmi per l’assistenza di Windows.
I dati di Lansweeper sono così bassi anche a causa di un’adozione a dir poco scarsa di Windows 11 nelle aziende. D’altronde Microsoft continuerà a supportare Windows 10 fino al 2025 e ciò consente alle organizzazioni di dedicare tempo alla pianificazione e al test della nuova piattaforma rinviandone la distribuzione interna.
Windows 11 è anche un aggiornamento meno completo di Windows 10 , secondo Kleynhans. E, con così poco da guadagnare attualmente da un rapido e avventato passaggio al nuovo OS, le organizzazioni non hanno un valido motivo per installare subito l’aggiornamento.
È probabile che gli unici utenti che distribuiscono Windows 11 oggi lo stiano facendo senza l’approvazione dei loro shop IT, ha aggiunto Kleynhans. “Non credo che le aziende faranno qualcosa di sostanziale con Windows 11 fino al 2023. Intanto aspettano, vedono l’evolversi della situazione e attendono che i bug e i problemi della prima ora vengano risolti”.
La novità principale di Windows 11 è l’interfaccia utente (UI), che però non sembra aver convinto tutti. Nel corso dei prossimi anni, Microsoft continuerà ad aggiungere funzionalità più significative a Windows 11 e sarà in grado di sfruttare l’hardware più recente, creando una maggiore differenziazione rispetto al suo predecessore.
Probabilmente Microsoft ha anche sentito la pressione di lanciare Windows 11 perché il mercato dei PC richiedeva un aggiornamento che avrebbe fatto un uso migliore del nuovo hardware (ad esempio per fruttare le funzionalità dei processori Intel Alder Lake), anche se alla fine, come fatto notare da diversi osservatori, Windows 11 sembra più un Windows 10.5 che non un OS nuovo di zecca.
Lansweeper ha anche notato che solo il 44,4% delle attuali CPU per workstation soddisfa i requisiti di sistema per l’aggiornamento a Windows 11. Mentre la maggior parte dei sistemi monitorati da Lansweeper ha superato il test della RAM (91%), solo circa la metà delle workstation Trusted Platform Modules (TPM) testate ha soddisfatto i requisiti per il nuovo OS, mentre oltre il 19% ha fallito. E il 28% non era compatibile con TPM o non lo aveva abilitato.
Se le aziende vogliono iniziare ad adottare Windows 11, devono capire quali dei loro dispositivi esistenti possono essere aggiornati. “Solo dopo aver compreso quanti PC aziendali sono in grado di eseguire l’aggiornamento, le aziende possono iniziare a creare un piano di migrazione per i prossimi anni”, conclude Dochy.