L’occhio 3D di Steve Verze
Un ingegnere quarantenne di Hackney, borgo del nord-est di Londra è contento. Il suo nuovo occhio artificiale lo soddisfa. “Ho bisogno di una protesi da quando avevo 20 anni, e mi sono sempre sentito a disagio per questo. Quando esco di casa mi guardo spesso allo specchio e non mi piace quello che vedo. Questo nuovo occhio ha un aspetto fantastico e, essendo basato sulla tecnologia di stampa digitale 3D, sarà sempre meglio”.
Perché la particolarità è proprio questa. Il suo occhio è stato stampato in 3D, un nuovo processo di stampa che evita l’invasivo processo di stampaggio dell’orbita. Un passaggio così difficile che nel caso dei bambini può richiedere anche l’utilizzo di un’anestesia generale. Le persone indossano una protesi oculare se l’occhio non si è sviluppato normalmente dalla nascita, se c’è stato un incidente che ha provocato una cicatrice o se l’occhio è stato rimosso per un altro motivo.
Da sei a tre settimane
In genere si aspetterebbe da quattro a cinque mesi per iniziare il processo, ma attualmente l’attesa è più lunga perché anche in questo caso il Covid ha causato un rallentamento degli interventi. Questo nuovo sviluppo può contribuire a ridurre i tempi di attesa. Ogni orbita infatti è unica e quindi non permette una produzione standard. In più l’attuale processo stampato a mano comporta diversi passaggi nella fabbricazione e richiede circa sei settimane per essere completato. Con la nuova protesi il tempo di fabbricazione si è dimezzato.
Il sistema prevede che si proceda con lo scansionamento dell’orbita oculare del paziente con il software che traccia un modello 3D dell’orbita per la stampante. Lo scansionamento viene fatto anche sull’occhio non oggetto della protesi per assicurare una corrispondenza precisa.
I file vengono trasferiti alla stampante 3D in Germania, dove viene stampato in 2,5 ore e poi inviato a un oculista di Moorfields (che fa e adatta gli occhi artificiali) per la parte finale di lucidatura e adattamento. L’intero processo richiede solo due o tre settimane. Il professor Mandeep Sagoo – responsabile al Moorfields Eye Hospital per la sperimentazione del nuovo occhio protesico e professore di oftalmologia e oncologia oculare all’Ucl – ha spiegato: “Siamo entusiasti del potenziale di questa protesi oculare completamente digitale. Speriamo che l’imminente studio clinico ci fornisca prove solide sul valore di questa nuova tecnologia, mostrando che differenza fa per i pazienti. Ha chiaramente il potenziale di ridurre le liste d’attesa“.
Il nuovo occhio stampato è un vero biomimico (che è basato sulla natura), più realistico delle alternative, con una definizione più chiara e una reale profondità della pupilla. Il modo in cui la luce viaggia attraverso l’intera profondità dell’occhio stampato è molto più naturale delle protesi attuali, che hanno l’iride dipinta a mano su un disco incorporato nell’occhio, impedendo alla luce di passare nell’intera profondità dell’occhio.
In Gran Bretagna si apprestano a un nuovo importante intervento. Una bambina di dieci anni del Galles meridionale potrebbe diventare la prima persona in Gran Bretagna a ricevere un orecchio biostampato in 3D. Nata senza un orecchio sinistro adeguatamente formato (una condizione nota come microtia), Radiyah potrebbe usufruire dei 2,5 milioni di sterline ricevuti dai ricercatori della Swansea University per un progetto pionieristico che prevede l’utilizzo della stampa 3D per costruire la cartilagine umana. Lo studio utilizzerà cellule umane e materiali a base vegetale per ricostruire orecchie e naso in un laboratorio, eliminando il problema delle cicatrici.