Sanità digitale in Italia: un libro racconta la rivoluzione in atto
Fra le tante sfide proposte dal PNRR, quella della digitalizzazione della Sanità è una delle più importanti. Perché le sfide imposte dalla pandemia hanno fatto comprendere quanto sia importante avviare un profondo processo di riforma delle strutture sanitarie dove il digitale deve avere un ruolo da protagonista.
Il percorso per comprendere le sfide e le opportunità di una trasformazione destinata a ridisegnare il settore dell’healthcare è tracciato da Gianluca Polifrone nel volume “Sanità Digitale: inizia la rivoluzione? Riflessioni sulla sanità che vorrei” (Edizioni LSWR), presentato alla Camera dei Deputati con gli interventi di Andrea Mandelli, Vicepresidente della Camera dei Deputati e Presidente Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) e il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini.
“I problemi che affliggono la sanità italiana sono esattamente gli stessi che affliggono la Pubblica amministrazione nel suo complesso e riguardano, più in profondità, la cultura del Paese. La sanità digitale è vittima di una mancata visione sistemica del settore, necessaria per dare l’impulso giusto alla modernizzazione”.
Questa l’opinione dell’autore che, se nel precedente volume “Sanità Digitale. Prospettive e criticità di una rivoluzione necessaria” (Edizioni LSWR, 2019) aveva indagato le motivazioni che tengono il Paese ancorato a sistemi anacronistici, prende ora in esame tutti gli strumenti digitali a disposizione del Sistema Sanitario Nazionale, stilando delle linee guida utili per un contestuale impiego e funzionamento degli stessi, ma soprattutto per contribuire ad assecondare lo sviluppo e dare alle imprese ad alto contenuto tecnologico la possibilità di operare sui mercati in un clima ricettivo.
Le debolezze strutturali
“È il momento di aprire i cantieri della #sanitàdigitale – ha aggiunto Polifrone -. Così come negli anni Sessanta l’autostrada del sole ha unificato fisicamente l’Italia, la #sanitàdigitale può contribuire a omogeneizzare la tutela della salute tra Nord e Sud. La recente emergenza legata alla pandemia di Sars-Cov-19 ha definito in maniera chiara e incontrovertibile quali sono le debolezze strutturali della sanità nel nostro Paese: se questa emergenza ha rappresentato lo stress test per verificarne la tenuta generale, possiamo diredi essere arrivati realmente vicini al collasso anche e soprattutto nelle Regioni che credevamo più attrezzate”.
Il libro esamina gli ambiti di intervento con la telemedicina, la transizione verso nuovi modelli, criticità e potenzialità del Fascicolo sanitario elettronico, empowerment digitale del cittadino, Patient Support Program e Digital therapeutics.
Ma anche il ruolo dei big data, strumenti indispensabili per il progresso di ricerca e cura, la necessità di riorganizzare i processi di gestione sanitaria, grazie all’informatizzazione e il grande tema della governance per gli investimenti su digitalizzazione e innovazione.
Giorgio Palù, Presidente Aifa, che ha contribuito al libro, ha proposto una disamina sui nuovi scenari di salute abilitati dalla sanità digitale e dalla tecnologia: “Disponibilità di tutte le informazioni sanitarie sempre e ovunque, accessibilità alle informazioni sanitarie da qualsiasi terminale abilitato, completezza informativa e standardizzazione dei formati sono solo alcuni dei vantaggi derivanti dalla digitalizzazione dei processi sanitari. L’abbinamento di maggiore efficienza e risparmio di risorse consente una redistribuzione delle risorse anche in termini di ricerca e sviluppo. Per questo la trasformazione digitale rappresentare lo strumento che l’Italia ha a disposizione per restare competitiva nel contesto internazionale. In che modo? Attraverso la volontà di stanziare investimenti mirati nel campo della digital health, monitorandone i risultati per spingere il progresso tecnologico-scientifico a un livello superiore e disegnare così un modello differenziante e sempre più innovativo del nostro Ssn”.